“Si sta portando ormai alla catastrofe la nostra Regione Basilicata attraverso il tentativo maldestro dei Consiglieri di maggioranza di interpretare e far interpretare la legge che regolamenta le prossime elezioni regionali”. Lo dichiara Massimo Zullino, segretario vicario regionale della Lega Basilicata.
“Al netto delle considerazioni di carattere giuridico sulla validità di posticipare le elezioni regionali a maggio 2019, preme sottolineare che questa scelta è da un punto di vista politico-istituzionale un attentato alla democrazia ed ai cittadini della Basilicata.
Per fare alcuni esempi – spiega Zullino – la Regione Basilicata dal mese di maggio non ha più una vera guida e un vero Presidente per le note vicende giudiziarie che conosciamo ormai tutti e questa mancata guida sta portando ad enormi ritardi nei pagamenti e tante imprese e cittadini (vie blu, forestazione) stanno incontrando enormi difficoltà di carattere economico e di stabilità. Queste difficoltà di spese sono figlie di bilanci previsionali degli ultimi anni approvati con leggerezza e di impegni economici effettuati con superficialità che non trovano copertura finanziaria, da qui la difficoltà a chiudere e ad approvare il bilancio.
Da evidenziare altresì che questo procrastinare sino a maggio 2019 le elezioni regionali può portare un ulteriore danno ai Cittadini Lucani, altro che spending review, in quanto la Giunta e il Consiglio per legge possono approvare solo gli atti urgenti e indispensabili all’attività dell’ente Regione e quindi la Regione stessa può svolgere solo poca attività di “ordinaria amministrazione”.
Non voglio e non posso pensare che si chiede di votare a maggio perché qualche consigliere vuole racimolare altri sei mesi di stipendio e senza poter fare nulla. I cittadini Lucani non meritano di essere trattati come carta straccia.
Si rischia davvero con questo atto irresponsabile da parte dei consiglieri regionali di maggioranza di far precipitare la Basilicata in un tunnel di non ritorno, che amplierebbe in maniera irreversibile la fuga di tanti giovani dalla nostra Regione alla ricerca di un futuro migliore.
Ma alla Franconi queste considerazioni non interessano perché, sicuramente sarà una valida professionista, ma politicamente non ha la capacità di mediare tra i bisogni della gente e si nasconde dietro il tecnicismo. Tuttavia, anche una valida professionista, dovrebbe essere dettata più dal “buonsenso” che da interessi di parte. Tenere una Regione bloccata ai soli atti di “ordinaria amministrazione” è una scelta scellerata e da pazzi. Altro che “scienza e coscienza”. Ippocrate non la riconoscerebbe. Una Regione che non può programmare è una Regione che è destinata a morire e la Franconi ne ha decretato la morte.
Un Governo regionale come quello di oggi che credibilità e autorevolezza può avere nei confronti delle compagnie petrolifere in termini di ricontrattazione che avverrà nei prossimi mesi per rinnovo concessione? Il nulla!
Mai come in questo momento, invece, serve un Governo nuovo, forte e autorevole che abbia una visione che sappia guardare a progetti di sviluppo, occupazione e infrastrutture e che sappia, nel contempo, senza essere legato a lacci e lacciuoli del passato a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Ritornando al tema più strettamente giuridico che riguarda la data delle elezioni posso precisare che il parere legale chiesto dalla Prof.ssa Franconi già di per se è sufficiente a convincere la stessa che le elezioni devono tenersi il 20 gennaio 2019. A corollario di detto convincimento, velatamente nascosto nel suddetto parere e dalla maggioranza in consiglio Regionale, vi è il fatto che nell’ordinamento della Regione Basilicata non vi è compatibilità con la legge nazionale che prevede l’election day e cioè l’accorpamento delle elezioni regionali con quelle europee.
In conclusione dico ai consiglieri regionali abbiate un atto di dignità, non fermate la Basilicata si vada al voto il prima possibile”.