Il Presidente di Una Nuova Italia-Basilicata Aldo Di Giacomo, con catene ai polsi, ha tenuto oggi un sit-in davanti il Palazzo della Prefettura di Potenza spiegando ai giornalisti le ragioni della civile ma forte protesta che avrà altre iniziative di mobilitazione nei prossimi giorni. E’ allo studio anche il ricorso al Tar.
Di Giacomo – che ha inviato una lettera al Ministro dell’Interno Salvini – giudica gravissima situazione che si è determinata in Basilicata a seguito della decisione della Presidente della Regione facente funzioni, dr.ssa Flavia Franconi, di indire le elezioni regionali il 26 maggio prossimo, accorpandole alle elezioni europee, per i risvolti di carattere legale e soprattutto della tutela dei diritti dei cittadini, richiede un Suo urgente ed autorevole intervento.
Appare sin troppo evidente che non ha alcuna motivazione plausibile la giustificazione alla base della scelta della Franconi circa un presunto risparmio di spese, scelta maturata in un quadro di emergenza democratica che vive già da quattro mesi la Regione Basilicata in conseguenza dell’arresto del suo presidente (Marcello Pittella), ancora impossibilitato ad esercitare le funzioni istituzionali.
Si è tentato di poggiare questa tesi su un parere espresso da un costituzionalista, ma come è facile riscontrare, ci sono pareri di altri autorevoli esperti di diritto costituzionale che non la pensano così, semplicemente perché la proroga per il funzionamento del Consiglio Regionale è eccessivamente lunga – oltre i sei mesi – dalla sua scadenza naturale, creando un precedente mai avvenuto prima nel nostro Paese e quindi pericolosissimo.
Quello che ci preoccupa è proprio il vuoto politico-istituzionale che si creerebbe, in aggiunta ai quattro mesi passati, e che si protrarrebbe ben oltre i sei mesi prossimi, vale a dire sino all’insediamento dei nuovi Consiglio e Governo Regionale, con gli attuali organi politico-istituzionali di fatto senza alcuna possibilità di legiferare e di assumere provvedimenti, con una spesa all’insegna dello spreco del denaro pubblico specie per le indennità dovute ai consiglieri che resterebbero in carica senza fare nulla, contraddicendo la presunta volontà di risparmio.
Siamo intanto convinti che la sovranità popolare come il diritto democratico a rinnovare ogni cinque anni il Consiglio Regionale non hanno prezzo. Pensare di dare un costo alla democrazia è un’assurdità come l’alibi di risparmiare attraverso l’abbinamento delle elezioni regionali a quelle europee. Una sciocchezza a cui nessuno può dare credito.
Da parte di un Movimento di liberi cittadini come il nostro intendiamo smascherare il vero disegno politico sostenuto dal Pd (quasi tutto) e dai suoi alleati che pur di restare in carica altri sei mesi farebbero di tutto sino a procrastinare il consiglio regionale e coprire lobbies politiche ed economiche.
Questa gravissima situazione conferma la nostra “lettura”: quanto sta accadendo da troppe settimane è un vero e proprio attacco ai nostri diritti democratici e di partecipazione che sono seriamente messi in discussione da una cricca di politici e lobbisti di professione che pensano solo a come salvare le proprie poltrone e i propri interessi.
Una Nuova Italia-Basilicata, movimento di cittadini liberi, da tempo ha espresso la disponibilità a concorrere, nel centrodestra, al radicale cambiamento di uomini, metodi e strumenti di governo raccogliendo la diffusa domanda che viene dalla nostra società, specie di quella parte che più soffre le conseguenze della paralisi amministrativa.
Di Giacomo ha pertanto rivolto un appello al Ministro Salvinia stoppare il tentativo di far morire in Basilicata la democrazia e a realizzare tutte le condizioni perché si torni al voto il più rapidamente possibile in modo da ridare ai lucani la fiducia nella partecipazione popolare alla vita democratica del Paese attraverso l’autentica possibilità di scegliere.