Con un presepe di 49 metri quadri l’artista grassanese Franco Artese è sicuramente il protagonista più atteso della mostra che sarà allestita per “La Valle del Primo Presepe” in programma a Rieti dall’1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019. Artese ha ricostruito il presepe di Greccio, il centro laziale in cui San Francesco realizzò il primo presepe. La conferenza stampa di presentazione della rassegna si è svolta giovedì scorso nella Sala degli Stemmi di Palazzo. L’edizione 2018 della Valle del Primo Presepe intende riscoprire il senso originario delle gesta di san Francesco a Greccio nella notte di Natale del 1223 e poi in tutta la Valle Santa reatina. Al tavolo dei relatori, insieme al vescovo Domenico, il sindaco di Greccio, Antonio Rosati e l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti, Gianfranco Formichetti. Entrambi hanno sottolineato il potenziale che scaturisce dall’interazione tra la città di Rieti e il borgo di Greccio.
«Mi auguro – ha detto il sindaco – che la manifestazione possa portare a dense soddisfazioni e a una programmazione che metta al centro i giovani, per dare continuità alle diverse esperienze in corso». Un auspicio che accompagna verso gli ottocento anni dall’invenzione del presepe e vede non solo oramai consolidata, ma ampliata per quantità e qualità, la formula del Mercatino di Natale in piazza. Con in più la novità del Parco dei Madonnari, realizzato durante la scorsa edizione della Valle del Primo Presepe nell’area attigua al Museo del Presepe: «trenta piazzole che andremo a riempire cercando un nuovo modo di vivere l’arte di strada». Il tutto, senza dimenticare il raccordo con il cuore di tutto il progetto: il santuario del primo presepe. «Anche grazie alla realizzazione delle teche artistiche del Cantico delle creature – ha spiegato Rosati – i visitatori sono invitati a fare qualche passo in più per godere appieno di quello che Greccio e la valle reatina hanno da offrire».
E dell’importanza del santuario di Greccio ha parlato anche Gianfranco Formichetti, sottolineando l’unicità di questa eredita storica e indicando nel progetto della Valle del Primo Presepe una strategia per «valorizzare nel migliore dei modi le occasioni che la storia ci ha presentato: una splendida tradizione, un unicum che neppure Assisi può vantare».
Da parte sua, mons Pompili ha salutato con soddisfazione lo spirito di collaborazione tra Rieti e Greccio, annunciando di voler estendere il sostegno del progetto a tutte le iniziative che sul territorio diocesano hanno a che fare con il Natale: da Rivodutri e Poggio Bustone a Borbona e Amatrice, affinché possano far parte di una sola lettura. «Credo sia questa la strada per far superare al nostro territorio ataviche contrapposizioni campanilistiche, per ritrovare ciò che tiene tutto unito. Questa del presepe – ha aggiunto il vescovo – è una occasione per ritrovare il senso storico, culturale e spirituale del nostro contesto: un tentativo attorno al quale mi pare esserci un consenso abbastanza unanime».
«Francesco e la vera storia del presepe: mi pare sia questo il filo rosso della nostra proposta, il filone che dobbiamo privilegiare». Un modo per vivere nella Valle Santa reatina, un qualcosa di originale e propositivo, lontano dal retrogusto commerciale che sembra ormai muovere tutto quello che si muove attorno al Natale.
Biografia di Francesco Artese
Il materano Francesco Artese, esponente della scuola presepistica meridionale, è considerato tra i maggiori e più importanti maestri italiani di quest’arte. Ha realizzato presepi in tutto il mondo, da New York a Betlemme, dal Brasile alla Finlandia, e nel 2012 ha conquistato Papa Benedetto XVI con il maestoso presepe di piazza San Pietro.
Muove i primi passi nel 1976 nella sua Grassano, nel convento Madonna del Carmine. Nel 1980 la sua arte arriva a Roma, nella basilica di San Crisogono e l’anno seguente, in via Veneto, dove realizza un presepe di 120 m2 ispirato ai Sassi di Matera. A seguito del successo di questa esposizione viene chiamato dal Consolato italiano a New York a realizzare un’imponente opera di circa 140mq nella chiesa Our Lady of Pompei al Green Which Village di New York. Negli stessi mesi Artese è a Washington.
Tornato in Italia, lavora in diverse località: a Policoro in Basilicata, a San Martino in Valle Caudina e nel 1991 a Benevento. Nello stesso anno si avvera il suo sogno: realizzare il presepe nella terra di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi. Nel 1993 espone a Cosenza e l’anno successivo a Perugia e Spoleto. Nel 1997 torna in Basilicata, allestendo una Natività a Tricarico. Nello stesso anno presenta un suo lavoro nell’Arena di Verona. Nel 1999 l’Unesco chiede ad Artese di allestire un presepe di 90 m2 a Betlemme che riscuote uno straordinario riscontro sulla stampa nazionale ed estera e da parte della critica. Nel 2000 Artese è a Parigi, nel 2001 a Cori (LT), quindi a Lublino (Polonia), nel 2002 a Lubiana (Slovenia). Nel 2003 lavora a Milano, a Palazzo della Ragione, quindi a Spoleto. Nel 2008 il ritorno ad Assisi, presso le basiliche di San Francesco e Santa Maria degli Angeli e successivamente a Roma presso la sede Rai di piazzale Teulada (2010) e infine a Loreto (2011). Dopo il presepe di piazza San Pietro, una copia fedele di dimensioni minori viene esposta alla Mostra dei Presepi di Buenos Aires (Argentina). A Natale del 2013 è a Turku, Helsinki (Finlandia) e poi a Goiania (Brasile). Nel 2015 un suo presepe monumentale è nella cattedrale di San Patrick (New York), e ne realizza uno di dimensioni ridotte nella Domus Santa Marta (Città del Vaticano), residenza del Santo Padre. Nel 2016 è presente a Palazzo Marino (Milano) e nel 2017 nella basilica di Santo Spirito (Firenze). Per il Natale 2018, in concomitanza con il presepe monumentale di Rieti, il maestro Francesco Artese ha realizzato anche quello del Palazzo del Quirinalale a Roma, sede della Presidenza della Repubblica Italiana.
Tornare a Francesco
«Da secoli siamo abituati a contemplare il Presepe nelle nostre case e nelle chiese. Per molti di noi è un segno legato ai ricordi caldi e intimi dell’infanzia. Francesco venne nello sperduto paesino di Greccio, abitato da gente povera e affamata, perché ha in mente di rappresentare la nascita di Gesù. È il Natale del 1223, tre anni prima della sua morte. Convoca il paese e organizza un “presepe vivente”, portando anche un bue e un asinello. Tutto il quadro denota povertà e semplicità. Francesco ha avuto la lucidità spirituale di cogliere il segno in quella nascita, ha intuito quanto fosse incisivo». Così, il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili illustra l’idea di base del progetto “La Valle del Primo Presepe”: riscoprire quella “provocazione” a cui il Poverello diede vita proprio nel nostro territorio: nella Chiesa “malata” del suo tempo in cui non c’era più spazio per la povertà unita alla predicazione del Vangelo, lui ebbe il genio e l’ardire di proporre Gesù che nasce in una mangiatoia, per aprire a tutti, e in particolare ai più poveri, l’accesso a Dio. Un messaggio che attraverso la potenza del presepe francescano arriva oggi ad ognuno di noi, credenti e non, allo scopo di trasformare la nostra tendenza alla ricerca di potenza e successo, spesso alienante e ingannevole, in solidarietà, dono di sé per gli altri, senza pretese da accampare come contropartita. Una sfida possibile.
Il presepe monumentale di Francesco Artese
Un’opera unica
Il presepe monumentale del maestro Francesco Artese, posto sotto gli archi di Palazzo Papale, è un’opera unica e totalmente artigianale che regala al visitatore un colpo d’occhio di grande suggestione. Dopo una prima visione d’insieme dei circa quaranta metri quadrati che compongono l’opera, emergono i particolari del borgo di Greccio e allo stesso tempo alcuni dettagli architettonici della città di Rieti, unione che rappresenta metaforicamente il legame tra gli luoghi che punteggiano la “Valle del Primo Presepe”.
Un mondo che prende vita
Soffermandosi qualche minuto ad ammirare il presepe di Artese, si scoprono via via particolari sorprendenti che contribuiscono a calare il visitatore nell’atmosfera magica del Natale francescano. Dall’alba al tramonto, l’opera prenderà vita: le luci delle case si accenderanno scoprendo arredi in miniatura creati con certosina sapienza artigiana, e i protagonisti verranno inquadrati da tagli di luce teatrale. Il nobile superbo, la popolana umile, il mendicante sofferente e tutti gli altri personaggi comunicheranno oltre la quarta parete le proprie emozioni attraverso espressioni personalizzate e quasi umane.
Un capolavoro di artigianato
Le oltre settanta statue sono pezzi unici e molto preziosi plasmati in terracotta a Caltagirone dal maestro Vincenzo Velardita, “vestite” a Napoli dalle sorelle Balestrieri della Nicla Presepi secondo i costumi dell’epoca e dipinte dall’artista Rosa Ambrico. Ma anche le campane, e le porte e finestre con tanto di cardini e vetri, sono autentiche chicche realizzate a mano dall’artigiano reatino Gianni Scacciafratte. Così come pezzi unici artigianali sono gli animali, le tinozze e le scope, le ceste e gli stendardi, i comignoli e le quasi seimila tegole che ricoprono i tetti, tutte rigorosamente applicate a mano dal maestro Artese, assistito in ogni fase della realizzazione da Lorenzo Serva.
Il messaggio di Greccio
Sarà così, scoprendo particolari preziosi e rimanendo a bocca aperta di fronte a dettagli sorprendenti, fino alla spettacolare nevicata, che il visitatore avvierà un dialogo interiore con la scena della Natività, assaporando a pieno la pura grandezza di ciò che avvenne in quella fredda notte del Natale 1223 nell’antico borgo rurale di Greccio.
Gli eventi
Si parte dall’evento inaugurale il 1 dicembre alle ore 17 al teatro Flavio Vespasiano con il primo dei tre concerti gratuiti in programma, che vedrà la partecipazione degli allievi del Liceo Musicale “Elena Principessa di Napoli” di Rieti diretti dal M° Leonardo De Amicis. Ospiti della serata il tenore Piero Mazzocchetti, la cantante Rosalia Misseri e tre giovani talenti del programma televisivo “Ti lascio una canzone”. L’evento sarà condotto da Orietta Berti affiancata da frate Antonio Maria Tofanelli della fraternità interobbedenziale di Rieti.
Il 5 dicembre alle ore 17.30 torna sul palco del teatro cittadino l’etnomusicologo Ambrogio Sparagna, con la sua proposta di riscoperta dei canti della tradizione natalizia “Verso la Chiarastella” che vedrà la partecipazione dei Solisti dell’Orchestra Popolare Italiana e il Coro dell’Oratorio San Filippo Neri di Roma diretto da Anna Rita Colaianni.
Il 5 gennaio alle 17.30, la serata conclusiva riserva un raffinato concerto di musica del tempo di Francesco, curato dal
l’ensamble Anonima Frottolisti. I biglietti per tutti e tre i concerti sono fin da ora prenotabili alla mail info@valledelprimopresepe.it, specificando contatti ed evento d’interesse.
Il presepe monumentale
La giornata inaugurale, inoltre, prevede nel primo pomeriggio un passaggio a Greccio, e al termine dello spettacolo al teatro Vespasiano, l’inaugurazione dello spettacolare presepe di quarantanove metri quadri realizzato dal maestro Francesco Artese, considerato uno dei migliori presepisti di scuola meridionale del panorama internazionale. Pezzo unico, completamente artigianale, l’opera è il frutto di un lavoro creativo di estrema precisione dal quale emergono i particolari del borgo di Greccio e allo stesso tempo alcuni dettagli architettonici della città di Rieti. L’unione di questi elementi rappresenta metaforicamente il legame tra i luoghi della Valle del Primo Presepe e caratterizza un’opera originale e di grande suggestione. Dall’alba al tramonto, l’opera prenderà vita: le luci delle case si accenderanno scoprendo arredi in miniatura creati con certosina sapienza artigiana, e i protagonisti verranno inquadrati da tagli di luce teatrale. Il nobile superbo, la popolana umile, il mendicante sofferente e tutti gli altri personaggi comunicheranno oltre la quarta parete le proprie emozioni attraverso espressioni personalizzate e quasi umane. Le oltre settanta statue sono pezzi unici plasmati in terracotta, così come pezzi unici artigianali sono gli animali, le tinozze e le scope, le ceste e gli stendardi, i comignoli e le quasi seimila tegole che ricoprono i tetti, tutte rigorosamente applicate a mano.
Il percorso
Come lo scorso anno, inoltre, è stato pensato un percorso che attraverso alcune delle sedi di maggior interesse artistico e culturale della città, permetterà al visitatore di ammirare una variegata collezione di presepi. Allestimenti per i quali va in gran parte ringraziata l’amorevole competenza dell’Associazione Italiana Amici del Presepio. Come nel caso dell’opera Roma ‘800, allestito nell’Oratorio di San Pietro Martire compreso nella scuola interforze Nbc: la scenografia riproduce alcuni scorci storici della Roma ottocentesca e in particolare tre angoli di Roma ripresi dagli acquerelli della serie “Roma sparita” di Ettore Roesler Franz. Un’ampia veduta sul Foro Romano, con la cupola di San Pietro e il Colosseo visibili sullo sfondo, caratterizzano la scena, animata da numerosi personaggi. Si tratta di statue di scuola napoletana, della metà del secolo scorso, appositamente realizzate con i costumi della Roma dell’ottocento dipinta dal Pinelli.
Non manca neppure il presepe della “nazione ospite”, e dopo il presepe tedesco dello scorso anno, ci si è rivolti ai cugini d’oltralpe. Il presepe francese si troverà nei locali della Segreteria organizzativa di via Cintia e vuole essere un omaggio alla madre del Poverello d’Assisi, la nobile signora Giovanna de Bourlemont, originaria di Beaucaire, una deliziosa cittadina della Provenza, oggi sede di un Museo del Presepio. Un argomento che fa il paio con il gemellaggio che unisce Rieti alla città francese Saint-Pierrelès-Elbeurf.
Nella chiesa di Sant’Agostino troverà posto un “presepio nella campagna romana”, ampio e scenografico, ambientato ad Ostia Antica, il cui castello domina lo sfondo con i resti della città romana in primo piano. La Natività è collocata in un rifugio di pastori all’interno di antichi ruderi romani i quali rappresentano la caduta del paganesimo ed il trionfo della nuova religione.
Nella chiesa di San Francesco è invece la Pia Unione Sant’Antonio di Padova, guidata dai frati della Comunità interobbedienziale, a proporre la sua lettura del presepe. Si tratta di un omaggio alla Valle Santa reatina, nella quale san Francesco visse momenti significativi della sua esistenza e spiritualità. E i presepi non mancheranno ovviamente nella cattedrale di Santa Maria Assunta, mentre nella chiesa di San Domenico saranno esposte le opere dei madonnari.
Le novità
Assolutamente inedita sarà la video-narrazione “Francesco e la vera storia del Presepe”,
che sarà proiettata ininterrottamente per tutto il periodo della manifestazione nella sala mostre del Comune. Il lavoro multimediale, basato su testi di Raffaella Pitz e illustrazioni di Lucia Ricciardi, racconterà a bambini e adulti cosa avvenne nella notte di Natale del lontano 1223. Sarà possibile immergersi nella magia di quella notte anche leggendo un albo illustrato sulla rievocazione della Natività da parte del Santo, che potrà essere acquistato previa prenotazione, mentre l’audiolibro sarà scaricabile dal sito della manifestazione.
Altra novità di questa edizione sarà l’evento per grandi e soprattutto piccoli “Costruiamo un presepe con i mattoncini”, una giocosa due giorni in programma nella chiesa di San Domenico il 15 e 16 dicembre, curata dall’associazione di promozione sociale “Sleghiamo la fantasia”.
I concorsi
Il chiostro della Beata Colomba è invece il luogo scelto per ospitare le opere inviate da tutta Italia per partecipare al concorso di arte presepiale “Il presepe icona dell’Incarnazione”. Le realizzazioni ispirate al presepe di Francesco e realizzate dalle scuole per il concorso a loro dedicato, “La scuola e il presepe”, saranno invece esposte nella chiesa di San Francesco.
Arti e antichi mestieri
Come lo scorso anno, ampio spazio troverà la riproposizione delle arti e dei mestieri antichi. Sotto gli archi del Palazzo Papale, sarà possibile respirare l’atmosfera dell’epoca in cui visse san Francesco visitando il mercato medievale e i laboratori didattici dalla Compagnia di San Giovanni.
Oltre Greccio e Rieti
Il progetto della Valle del Primo Presepe intende inoltre promuovere tutte le esperienze legate alla Natività che vengono già proposte sul territorio, e valorizzare tutte le iniziative nate da enti pubblici e privati che intendono proseguire nello stesso solco della riscoperta dell’intuizione francescana. Un modo per costruire l’unità del territorio su un valore comune, facendo del messaggio di san Francesco un collante e una spinta verso il futuro.
Questi i luoghi e gli orari interessati dalla manifestazione
GRECCIO
Santuario francescano del Presepe
Esposizione presepiale permanente
Tutti i giorni 9 – 18
Museo Internazionale del Presepe
Esposizione presepiale permanente
Martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10 -13 | 14 -18
(24 e 26 dicembre aperto)
Mercatino di Natale
Nella piazza di uno dei borghi più belli d’Italia
Tutti i giorni dal 24 novembre 10 – 18
RIETI
Archi del Palazzo Papale
Presepe Monumentale del maestro Francesco Artese
Tutti i giorni 8 – 20
Cattedrale di Santa Maria
Il presepe della città
Tutti i giorni 8.30 – 19
Oratorio di San Pietro Martire
Presepe Roma ’800
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
Chiostro della Beata Colomba
Presepi del Contest “Il Presepe icona dell’Incarnazione”
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
Chiesa di San Domenico
Esposizione delle opere dei Madonnari
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
Sala mostre del Comune
Video-narrazione “Francesco e la vera storia del Presepe”, con illustrazioni a cura di Lucia Ricciardi
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
Chiesa di San Francesco
Presepe della Pia Unione Sant’Antonio di Padova di Rieti
Esposizione “La scuola e il presepe”
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
Chiesa di Sant’Agostino
Presepio nella campagna romana
Tutti i giorni 8 – 12 | 16 – 18
Segreteria Organizzativa
La nazione ospite: la Francia – Presepio Provenzale
Dal lunedì al venerdì 10 -12 | 15 – 18. Sabato, domenica e festivi 10 -12:30 | 15 –18:30
La fotogallery del presepe di Franco Artese che sarà presentato a Rieti