La permanenza di San Giovanni da Matera in Ginosa è stato il tema centrale del convegno tenutosi mercoledì 21 novembre 2018 nella Sala degli Stemmi presso la sede Arcivescovile di Matera. Il Seminario religioso organizzato dalle gemellate Associazioni“ Amici Pro San Giovanni da Matera” di Matera e Ginosa ha rappresentato un ulteriore momento di approfondimento storico-culturale della Vita del Concittadino materano, Giovanni Scalcione, più conosciuto sul Gargano come “Giovanni l’Eremita”.Da poco aperta al pubblico, la pittoresca Sala degli Stemmi della Cattedrale èrisultato luogo ideale per il Convegno sia per i suoi contenuti sacri che per i partecipanti molti dei quali per la prima volta hanno potuto apprezzare le bellezze artistiche caratterizzanti la Sala.Agli studiosi, teofili, fedeli, giornalisti, curiosi e associati intervenuti, il Presidente dell’Associazione di Matera, D’adamo, nel ringraziare per l’ospitalità, ha chiesto all’Arcivescovo Caiazzo la Benedizione di circostanza. Nel suo intervento, l’Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina, ha sottolineato il valore significativo della manifestazione per Matera e per la Diocesi; ha elargito parole di elogio per le Associazioni organizzatrici del Convegno; ha anticipato ai presenti di aver chiesto agli Uffici della Santa Sede del Vaticano l’elevazione di San Giovanni a Compatrono della Città di Matera e di essere in attesa di un positivo riscontro a breve; ha espresso grande apprezzamento per il Santo Materano della cui Storia e Vita conosceva solo parte; ha riferito di essere stato al Monastero di Pulsano e che San Giovanni è figura tutta da scoprire non solo a Matera ma in tutta la Diocesi così come avvenuto in passato sia presso Pomarico che Ferrandina.Dopo i saluti del Presidente della Associazione “Essere” di Matera, Raffaele Paolicelli, che ha espresso tutta la felicità per avere contribuito alla realizzazione del Convegno; il Presidente dell’Associazione “Amici Pro San Giovanni da Matera” sede di Ginosa, Giuseppe Pirrazzo,ha precisato di esser da poco tempo rappresentante del Direttivo; di porgere i saluti delle autorità della Città di Ginosa; di ringraziare i giornalisti Ginosini presenti e di impegnarsi alla divulgazione della Vita e della Storia del Santo.
Fulcro delle attenzioni e della manifestazione è stato la presentazione in prima assoluta dell’inedito Libro “La permanenza di San Giovanni da Matera in Ginosa”da parte dell’autore, Pietro Tamburrano a cavallo del XI e XII secolo d.c. che così arricchisce l letteratura e la narrazione della Vita del Santo. Nato a Ginosa, docente di Storia e Letteratura, Tamburrano, ha approfondito la Storia e la Vita di San Giovanni da Matera scoprendo l’interessante tema sia della permanenza del Santo materano in Ginosa, allora territorio di Matera sia del periodo storico in cui la Chiesa viveva momenti difficili al proprio interno sia delle guerre e degli invasori che nel periodo affliggevano le popolazioni.
Nello specifico, il Libro narra della revisione critica della Vita del Santo; delle carenze biografiche; della Vita Contemplativa e della Vita Attiva del Santo; della Predicazione; delle Considerazioni finali in cui Tamburrano riferisce che il Santo è giunto in Ginosa all’età di ventiquattro anni circa; ha vissuto per oltre anni due senza profetare parola; si è ricongiunto “spiritualmente” ai suoi familiari, privati in toto delle loro proprietà, ivi confinati da dominatori corrotti; ha costituito la prima Congregazione degli Scalzi bianco vestiti; ha ricostruito il monastero di San Pietro in Ginosa di cui si cerca oggi il sito; è stato in prigione per ordine di Roberto Loffredo, allora Conte di Matera;della fuga dalle prigioni di Ginosa per l’intervento dell’Angelo consolatore che miracolosamente lo avrebbe sciolto dalle catene e guidato fuori senza che le guardie lo vedessero. Ciò dopo essere stato per circa vent’anni in Ginosa all’età di quarantaquattro anni. Alcuni approfondimenti sul difficile periodo storico sono stati riferiti nel contesto anche da Vito Lence, che giudica San Giovanni da Matera l’inviato di Dio a ricostruire la Chiesa invitando tutti a considerare il Santo Materano al pari di tutti gli altri santi noti se non il loro precursore. Interessanti i temi trattati da Domenico Troia, dell’APD-Onlus (Associazione Provinciali Diabetici) di Matera sui Beni Comuni della Società civile e religiosa e del Presidente Studio Arti Visive di Matera, Franco Di Pede che ha raccontato di essere stato più volte presso il Monastero di Pulsano e di avere collazionato molte foto inedite dei luoghi oltre ad essere stato autore di alcuni libri su San Giovanni da Matera.A concludere e moderare i lavori il dott. Emanuele D’Adamo, Presidente dell’Associazione “Amici Pro San Giovanni da Matera” di Matera che ha ringraziato tutti i presenti per aver partecipato per oltre due ore ed ha anticipato ai presenti altri appuntamenti sulla Storia e Vita del Santo dei Sassi relativamente ai Successori della Congregazione (durati per oltre trecento anni e sparsi in tutta Italia); dei Miracoli in Vita e post morte del Santo; della Traslazione delle Sacre Spoglie da Pulsano-Foggia a Matera nell’anno 1830. Agli atti di Fede dei materani.
Nov 24