L’A.DI.M. Onlus (Associazione Diabetici Matera ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta per sollecitare le istituzioni affinchè rispondano alle richieste avanzate dai pazienti diabetici, che chiedono la tutela dei propri diritti.
Continuano le ciance e le passerelle. E’ un vizio ormai cronico. Nei giorni scorsi addirittura un convegno FAND (associazione nazionale diabetici) a Matera e qualche giorno fa un altro a Potenza. Tutti in bella mostra per parlare di prevenzione del diabete. Ancora una volta si strumentalizza il diabete sulla pelle di decine di migliaia di persone che hanno bisogno di maggiore e migliore assistenza. Già, perchè questa regione negli ultimi 5 anni (+ 6 mesi?) nulla ha fatto per la malattia diabetica. Non è stato fatto un piano sanitario, non sono stati organizzati percorsi diagnostico-terapeutici per essendoci apposite leggi regionali, sono state addirittura falsificate piante organiche nell’atto aziendale 2017 dell’ASM. Il commissario Montagano non ha dato risposta ai nostri interrogativi, come la IV commissione e l’assessore alle politiche della persona. L’assessore Franconi con l’atto deliberativo n. 682 del 19 luglio scorso ha modificato il DRG n. 452 del 29 aprile 2016 (la regia per la fornitura dei presidi per l’autocontrollo glicemico è passata dai diabetologi ai farmacisti) senza nemmeno consultare le associazioni e l’apposita commissione regionale diabete. L’assessore Franconi, i cui studi epidemiologici a qualcuno piace ricordare, perché non chiarisce le motivazioni per cui gli Annali diabetologici della Basilicata, unica regione italiana, non sono stati resi disponibili? L’A.DI.M. Onlus non ha interessi di alcun genere se non quello di un impegno continuo per la cura della malattia diabetica. Abbiamo già scritto che in Basilicata la “continuità terapeutica” equivale alla definizione della prossima data di appuntamento (8 mesi) e tutto il peso della malattia viene scaricato sul paziente e la famiglia. Un esempio: un nostro socio, giovane diabetico di tipo 1, è stato colpito recentemente da emovitreo (versamento di sangue nell’occhio a causa di retinopatia diabetica). Data la complessità e l’urgenza ha dovuto ricorrere alle cure fuori regione, come molto spesso succede. La regione Basilicata è agli ultimi posti in Italia per la qualità dell’assistenza al diabete. Non esiste alcun percorso diagnostico terapeutico e neanche l’idea di un piano individuale assistenziale per la cronicità. Si continua da decenni ad annunciare screening, ora anche della retinopatia diabetica. La retinopatia e le altre complicanze del diabete devono essere diagnosticate presso le U.O. di Diabetologia con personale competente e mezzi adeguati. La malattia diabetica merita più attenzione e più impegno. Il bisogno di cura e di salute non può essere confuso e diventare occasione solo di obiettivi propagandistici.