E’ entrata nel vivo la fase di coinvolgimento dell’intera città per preparare la giornata inaugurale dell’anno da Capitale europea della cultura in programma il 19 gennaio del 2019. Ad oggi sono già stati circa 600 i cittadini che hanno partecipato ai laboratori promossi dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 per realizzare, nell’ambito del progetto “Lumen” del dossier di candidatura, 15 grandi puntatori luminosi nello stile degli indicatori delle mappe digitali che andranno a segnalare i cinque itinerari di Matera2019, uno per ogni tema, e gli ingressi della città.
La luce protagonista anche nel progetto Socialight che vedrà il coinvolgimento di tutti i quartieri della città per realizzare le “baglight”, le borse luminose con tracolla in pelle. Al lavoro saranno chiamati circa 6 mila cittadini per realizzare, in una ventina di laboratori “accesi” nei rioni, circa 3 mila borse luminose.
Lo stato di avanzamento del programma Lumen e Socialight è stato illustrato ieri nel corso di un incontro pubblico svoltosi non a caso nell’auditorium dell’Ospedale Madonna delle Grazie.
Infatti, i laboratori saranno organizzati anche e soprattutto in quei luoghi spesso tenuti al buio o isolati dal resto della società. Come appunto l’ospedale troppo spesso inteso come luogo della sofferenza e non come luogo della guarigione. Come ha spiegato ieri il commissario dell’Asm, Giuseppe Montagano: “Io ho origini napoletane e per me la luce ha un forte valore simbolico. Ecco perché ho accolto molto positivamente la proposta della Fondazione di organizzare i laboratori anche in ospedale, spesso erroneamente visto come un luogo dove non si fa comunità. Inoltre i laboratori verranno organizzati anche a Tinchi nella struttura di detenzione per persone che hanno disturbi del comportamento. Anche qui vogliamo portare un po’ di luce”.
La serata, presentata da Massimiliano E. Burgi della Fondazione Matera Basilicata 2019, uno degli animatori del progetto, è stata introdotta dal direttore generale della Fondazione, Paolo Verri: “I cittadini sono stati protagonisti in fase di candidatura e vogliamo che lo siano anche oggi, per tutto il 2019 e anche dopo. Le luci hanno un forte valore simbolico e saranno al centro della giornata inaugurale”.
Luci ispirate a quelle della ricca tradizione di luminarie che si allestiscono durante la festa della Bruna. Ecco perché ieri è intervenuto anche il presidente dell’associazione Maria SS. Della Bruna, Domenico Andrisani, portando in visione alcune immagini della festa del 1903, quando il 2 luglio era circondato da lumini a olio e stoppini di pece. Lo ha spiegato bene la light designer, Giovanna Bellini, che ha creato le forme dei disegni luminosi. A partire dalle borse luminose: “Un oggetto capace di dialogare sia con le luci della tradizione sia con la contemporaneità”. Giovanna Bellini, su mandato della Fondazione, ha svolto anche il ruolo di supervisore per la scelta delle luminarie di Natale allestite dal Comune di Matera.
Un ruolo fondamentale all’interno del progetto lo stanno svolgendo anche le scuole. Ieri sera sono intervenuti la dirigente dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri Loperfido – Olivetti, Carmelina Gallipoli, e lo studente dell’Istituto professionale maschile “L. Da Vinci”, Bellisario Papapietro.
A spiegare i contenuti e la filosofia del progetto è stata Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, che fin dalle origini della candidatura si è occupata anche del coinvolgimento dei cittadini. In particolare ha spiegato quanto importante sia stato il lavoro della comunità per guadagnare il titolo di Capitale europea della cultura. Nel corso dell’incontro ha reso noto che saranno venti i luoghi dove saranno stati attivati i laboratori. “Abbiamo coinvolto tutti i rioni della città, da La Martella a Piccianello, da Agna a San Pardo proprio per consentire una partecipazione diffusa. Stiamo organizzando nel mese di gennaio laboratori anche nel resto della Basilicata perché Matera2019 resta sempre un progetto che riguarda tutta la regione”.
Lumen/Socialight vede il sostegno di due partner importanti come Calia Italia ed Enel.
In una nota, Enel spiega: “L’impegno del gruppo Enel nell’organizzare e sostenere iniziative per lo sviluppo della cultura artistica nel nostro Paese, si conferma anche a Matera, che si prepara all’anno da Capitale Europea della Cultura. Enel ha sempre prestato grande attenzione alla promozione dell’arte nelle sue varie declinazioni come è previsto per quelle iniziative che fanno sì che la luce diventi un elemento per “vestire” la città e i suoi monumenti”.
All’incontro è intervenuto inoltre Saverio Calia, della omonima azienda: “Calia Italia, azienda fondata nel 1965 a Matera da Liborio Vincenzo Calia e da sempre operante nella città dei Sassi, ha sempre avuto con il suo territorio un rapporto osmotico. Allo sviluppo economico ha sempre associato quello culturale per garantire uno sviluppo del territorio socialmente ed economicamente sostenibile. Sin dall’inizio ha sostenuto Matera nel suo iter di candidatura a Capitale europea della cultura e ancor di più oggi la sostiene in quanto l’obiettivo è stato raggiunto. Calia Italia affascinata dal progetto Lumen Socialight ne ha sostenuto la fattibilità puntando sul riutilizzo degli scarti di pelle coinvolgendo nella realizzazione della tracolla della lampada l’area progettazione e i collaboratori delle aree cucito e taglio pelli nel perfetto spirito del dossier di Matera capitale europea della cultura”.
Per iscriversi ai laboratori è obbligatoria la prenotazione tramite compilazione di un apposito form disponibile sul sito di Matera 2019 www.matera-basilicata2019.it , nella sezione dedicata al progetto Lumen/Social Light (http://bit.ly/lumensocialight ).