Proseguono, nel capoluogo e in provincia, i controlli, disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Matera, nei confronti degli stranieri presenti e di alcuni esercizi pubblici, gestiti, sempre, da immigrati, per verificare la presenza eventuale di prodotti pericolosi per la salute dei consumatori.
Lunedì 17 marzo nell’ambito di tale attività, sono stati arrestati due rumeni e sequestrato un negozio gestito da un cittadino cinese.
A Ferrandina (MT), i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione di un provvedimento di carcerazione, due cittadini della Romania, un 21 enne, che deve espiare una pena definitiva di quasi 8 mesi, per una precedente condanna per furto aggravato, commesso a Bologna nel 2006, e un 35 enne di Ferrandina. Lo stesso, si ricorda, deve espiare un apnea di 4 mesi di reclusione, perché già condannato per furto aggravato, commesso a Ferrandina, nel 2008.L’uomo è stato sottoposto in detenzione domiciliare.
Dopo la notifica dei provvedimenti restrittivi, il primo è stato, subito, scarcerato, così come disposto dallo stesso giudice nel citato ordine di esecuzione, mentre il secondo è stato sottoposto in detenzione domiciliare.
A Matera, i carabinieri della locale Compagnia e quelli del NAS di Potenza hanno svolto un controllo presso un esercizio pubblico, sito nell’area di Via La Martella, gestito da un cittadino cinese All’interno del negozio, adibito alla vendita di capi di abbigliamento e altra merce, i militari hanno rinvenuto e sequestrato quasi 800 paia di scarpe e 22 borse, prodotte in Cina, non riportanti le etichette con le informazioni per il consumatore e contenenti bustine con una sostanza chimica, il dimetilfumarato, di fatto vietata dalla Comunità Europea.
Al termine della verifica, l’intero immobile è stato sottoposto a sequestro in quanto privo della prevista agibilità.Valore complessivo del sequestro, fra merce e immobile, stimato in 425.000 euro.
A Nova Siri (MT), sempre i carabinieri del NAS di Potenza e i colleghi della locale Stazione Carabinieri hanno sottoposto a sequestro un ambulatorio odontoiatrico, perché risultato attivato senza la prescritta autorizzazione. Valore del sequestro stimato in 300.000 euro