I cittadini della Basilicata non vanno lasciati soli a combattere una battaglia per il ripristino della legalità e della democrazia che per i suoi aspetti di straordinaria emergenza democratica è diventata un “caso nazionale”. Così il presidente di Una Nuova Italia Aldo Di Giacomo, dopo i sit-in dei giorni scorsi a Potenza e a Roma, annuncia la nuova fasedi protesta che a partire dalla prossima settimana coinvolgerà tutti i consiglieri regionali d’Italia e le Prefetture dei capoluoghi di regione con l’obiettivo di svolgere innanzitutto una campagna di informazione sulla reale situazione determinata dalla decisione della Presidente della Regione facente funzioni dr.ssa Flavia Franconi di indire le elezioni regionali per il 26 maggio 2019, in concomitanza con le elezioni europee, e di conseguenza con l’obiettivo di sollecitare iniziative in tutte le regioni.
Una proroga di ben 6 mesi per un consiglio regionale che ha cessato la sua legittimità di attività legislativa il 17 novembre scorso – sottolinea Di Giacomo – non è mai accaduto nel nostro Paese e se a questo si aggiunge la paralisi amministrativa determinata dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il presidente Marcello Pittella da quattro mesi, si comprende più facilmente il senso del nostro allarme perché la comunità lucana rischia più di un anno di non governo incancrenendo le problematiche sociali.
Purtroppo – dice il presidente di Una Nuova Italia, movimento di liberi cittadini che si richiama al centrodestra – da parte dei dirigenti lucani e nazionali dei tre maggiori partiti – Fi, Lega, Fdi – non si registra un atteggiamento all’altezza della gravità della situazione lasciando campo libero ai Cinquestelle in verità più impegnati ad azioni formali come il ricorso al Tar che ad azioni di reale contrasto. Rammarica la profonda sottovalutazione che viene dal Ministro dell’Interno Salvini, che ho interessato in vari modi, evidentemente perché sembra prevalere un interesse di carattere elettorale a protrarre ulteriormente le elezioni, accorpandole con le europee, e perché come è risaputo non c’è ancora un’intesa sulla scelta del candidato Governatore in Basilicata come nelle altre regioni.
Tenuto conto che i ricorsi annunciati in questi giorni da alcune forze politiche lucane comunque determinano tempi lunghi che decisamente non si conciliano con la gravità dell’emergenza democratica provocata in Basilicata, sono sempre più convito invece che a sbloccare questa situazione kafkiana possano essere decisivi i consiglieri regionali di tutte le altre regioni, a cui mi rivolgerò, innanzitutto perché si blocchi quello che potrebbe diventare un “brutto ed incontrollabile” precedente.
Di fronte ad una questione che è principalmente di diritto democratico e popolare – aggiunge – non devono essere organi giudiziari-amministrativi a ripristinare le regole democratiche ma l’istituzione dello Stato che è chiamata a garantire e tutelare legalità, democrazia, partecipazione al voto. Né è possibile attendere i nuovi tempi del Tribunale del Riesame di Potenza dopo la decisione della Cassazione sul precedente Presidente Pittella come se dal suo destino politico dipendesse quello dell’intera regione. Anche per questo – conclude Di Giacomo – ci carichiamo interamente sulle nostre spalle la responsabilità di stoppare la manovra di far morire in Basilicata la democrazia e di realizzare tutte le condizioni perché si torni al voto il più rapidamente possibile in modo da ridare ai lucani la fiducia nella partecipazione popolare alla vita democratica del Paese attraverso l’autentica possibilità di scegliere.
Dic 03