L’UCI di Basilicata “rileva e denuncia le strane situazioni e combinazioni intorno agli Stati Generali dell’Agricoltura e alla selezione dei Gal”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Più propriamente, anziché gli “Stati Generali dell’Agricoltura”, l’Assessore Braia, avrebbe dovuto, forse, etichettare, l’iniziativa che il Dipartimento regionale svolgerà nei prossimi giorni, come gli “STRATI Particolari dell’Agricoltura”, giacchè, risulta evidente che la dispendiosa manifestazione che impegna la non indifferente cifra di circa 100.000,00 €, è stata organizzata in modo da coinvolgere esclusivamente i soggetti meglio allineati con la politica agricola regionale.
L’UCI – Unione Coltivatori Italiani, manifesta enormi perplessità sulle effettive finalità e sull’efficacia di un incontro che ha ben poco di ciò che dovrebbe essere un’assise conclusiva di un ampio lavoro propedeutico, di conoscenza e di confronto, svolto sul territorio con tutti i soggetti del mondo rurale.
“Non conosciamo le motivazioni che hanno spinto la Coldiretti a disertare la manifestazione – dichiara il Coordinatore dell’UCI di Basilicata, Nicola Manfredelli – ma possiamo affermare con assoluta certezza che nessun contatto o coinvolgimento è stato mai avviato verso l’UCI ed altre rappresentanze rurali, e né può valere, in questo caso, l’eventuale giustificazione di una istruttoria riservata soltanto al ristretto ambito del cosiddetto tavolo Verde”; sorge il dubbio, invece, che ad una manifestazione, poco opportunamente convocata in prossimità dell’avvio della campagna elettorale, fosse poco gradita la presenza di quanti hanno espresso motivate critiche all’operato della Giunta regionale nel campo agricolo, troppo spesso contrassegnato da parzialità e clientelismi che, non di rado, arrivano a sfidare persino le leggi della matematica”.
Se un incontro, come quello di Matera, riservato agli amici della filiera assessorile, non può essere considerato, neanche dal versante numerico, come la riunione degli Stati Generali, è ancora più stridente – fa presente l’UCI – la circostanza che porta l’Assessorato Regionale all’Agricoltura a considerare la matematica come una opinione o forse qualcos’altro, come nel caso specifico della selezione dei nuovi Gal, su cui si continua a far finta di niente, nonostante il contenzioso in atto, a seguito delle determinazioni molto discutibili assunte dal Dipartimento in ben tre aree delle cinque previste dal Bando.
In riferimento al Partenariato che ha l’UCI come capofila, è davvero molto curioso rilevare che dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che imponevano di sottrarre al partenariato concorrente 0,89 punti sul requisito del tematismo aggiuntivo, la Regione Basilicata ha deliberato secondo un calcolo di questo tipo: devo sottrarre 0,89 e procedo in tal senso, contemporaneamente, però, al progetto dell’UCI, che aveva già ottenuto 1,56 punti, glie ne riconosco soltanto 0,67 punti e, conseguentemente, con la matematica che diventa una curiosa combinazione, 1,56 meno 0,67 fa proprio 0,89, che di fatto, restituisce, seppure indirettamente, quanto non spettante, attraverso un evidente esercizio di potere discrezionale.
D’altronde non sono pochi i segnali che indicano una precisa volontà, da parte della Regione, di adoperarsi per indirizzare la gestione dei progetti di sviluppo, secondo orientamenti poco oggettivi e molto strumentali. Non del tutto secondaria risulta la circostanza del contenzioso aperto nella maggioranza delle aree previste dal programma Leader e la coincidenza di una graduatoria di selezione dei progetti Leader determinata da parte della Commissione interna dell’Assessorato all’Agricoltura che, non tenendo conto di elementi di incompatibilità e di specifici requisiti, ha proposto come vincitori, in tutte e cinque le aree, nella sostanza, le compagini che si richiamano ad un unico cartello di riferimento, per quanto ciò non sia consentito dalle normative vigenti e dal Bando stesso, arrivando a contemplare perfino l’accettazione di procedure attuative di programmi ancora sub-iudice da parte degli organi di giustizia amministrativa.
Qualora le perplessità avanzate dall’Uci, e condivise da tanti settori della società lucana, dovessero trovare riscontro specifico nell’operato della Regione collegato a questo lungo periodo di amministrazione elettoralistica autoprorogata, verrebbe inferto, non solo un ulteriore colpo alla credibilità politica e istituzionale ma, al tempo stesso, verrebbero ingiustamente mortificati e penalizzati i sacrifici di tutti coloro che con onestà e impegno si adoperano per costruire una comunità progredita e sviluppata, che ha bisogno di correttezza e trasparenza, piuttosto che di assembramenti propagandistici sul tipo degli Stati Generali.