Pio Abiusi: “Per Matera 2019 manca la figura del disability manager”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il 3 dicembre scorso si è “celebrata” la giornata internazionale della disabilità, in Basilicata lo si è fatto con “effetti speciali” perchè c’è la scadenza elettorale. l’Italia come L’Unione Europea ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e promuove l’inserimento attivo e la piena partecipazione dei portatori di handicap nella società, così si dice. l’Italia per non essere disturbata da ingerenze esterne – l’Europa – ha un organo preposto alla promozione e all’attuazione della Convenzione che è l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. L’Osservatorio esiste dal 2009 ed è stato rilanciato nel 2015 con una pletora di comitati e sottocomitati ma in concreto non viene quasi mai convocato, avrebbe dovuto Relazionare al Parlamento sullo stato di attuazione delle politiche per la disabilità in Italia dal 2015 ma nulla è accaduto. Nel Nord del Paese c’è una attenzione maggiore alla disabilità, nel meridione del sottosviluppo anche culturale la minore attenzione è accentuata anche per ciò che riguarda le barriere architettoniche ed in taluni uffici pubblici, vedasi Municipio di Matera, se non ci sono vengono create. Dedichiamoci a Matera Capitale della Cultura Europea per il 2019 ed al Disability Manager ignorato.
E’ stato presentato il programma “culturale” che interesserà la città di Matera, il Calendario è ricco e parte dal 19 gennaio 2019 con la cerimonia di apertura ed arriva al 20 Dicembre con la cerimonia di chiusura. “Ogni giorno del 2019 ci saranno cinque attività da svolgere: visitare una mostra, assistere ad uno spettacolo dal vivo, passeggiare attraverso percorsi naturali attrezzati e allestiti in maniera originale” questo si legge nella brochure di presentazione. Tutto è stato previsto, sembra, salvo la figura del Disability Manager, una struttura organizzata atta a disporre un’idonea accoglienza degli “abitanti culturali temporanei disabili” che arriveranno a Matera nel 2019 ed a rimuovere, possibilmente in anticipo, le eventuali criticità .
Il Difensore Civico della Regione Basilicata si è speso affinché si prevedesse idonea accoglienza dei disabili così come accadde a Milano in occasione dell’Expo 2015, non a caso Milano ha meritato nel 2016 il premio europeo come città più accessibile.Prima ancora di richiedere l’intervento del Difensore Civico Regionale era stato interessato il Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata, Francesco Mollica, che , molto interessato, fece una esortazione che non poteva e non doveva essere sottovalutata all’assessore alla Mobilità che invece è rimasto sordo.Il tempo è passato nulla è accaduto ma, fatto ancora più grave, il Sindaco della città di Matera, in occasione della visita di un Ministro della legislatura precedente ebbe a sollecitare tutti a darsi da fare perché i ritardi accumulati erano davvero notevoli e che non era più il tempo dei mugugni di Geremia – bei tempi quando poteva sollecitare adesso è il contrario anche se inutilmente – e nello stesso contesto egli ebbe a dichiarare che” il Presidente delle Fal mi ha detto che il 31 dicembre 2018 la stazione per i cittadini sarà pronta, ad eccezione degli accessi per i disabili per i quali ci vorrà ancora qualche mese per eliminare le barriere architettoniche. Sarà pronto per la fine dell’anno lo snodo intermodale a Serra Rifusa per bloccare gli autobus e far arrivare i visitatori in centro con il treno delle Fal”. In concreto la rete ferroviaria che si sviluppa in un piano sottostante la sede stradale non sarebbe stata accessibile ai disabili ma, essendo pronto la snodo intermodale gomma-ferro nel quartiere periferico della città ,i visitatori avrebbero raggiunto il centro della città con il treno mentre sarebbe risultata oscura la sorte riservata ai disabili all’atto dello sbarco!Anche la sollecitazione inviata dal Difensore Civico Regionale con ampia e ben articolata esposizione indirizzata ai soggetti interessati non ha avuto alcun riscontro ed è caduta nel vuoto. E’ un problema di carenza culturale, di mancata integrazione malgrado sia intervenuta anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e che gli standard europei di accessibilità siano ben codificati. È da dire che la legislazione italiana sulla disabilità non è da meno di quella europea solo che è frequentemente ignorata o trascurata. È richiesto poco per programmare un intervento ben calibrato atto a favorire una concreta integrazione del diverso, spesso è solo una questione di buona volontà non già di risorse disponibili ma che, comunque, in questo caso specifico – Matera 2019- ci sono e possono essere messe a disposizione ma manca la cultura!
Non a caso nessuno fa riferimento alla figura del Disability Manager e nessuno conta di istituirlo.