E’ stato sottoscritto in mattinata presso il Comune di Viggiano, l’accordo per la realizzazione di un progetto di sperimentazione gestionale tra l’ASP e la Fondazione ANT Italia ONLUS, individuata, con L. n.33/2017, dalla Regione Basilicata come partner per la gestione in concorso con l’ASP delle attività assistenziali relative ad un hospice per adulti, da attivare nel comune di Viggiano in una struttura assegnata all’ANT in comodato d’uso dall’Azienda Sanitaria per il biennio 2019-2020. Il progetto di sperimentazione gestionale è stato approvato dalla Giunta Regionale il 19 ottobre scorso e consentirà di attivare una struttura di assistenza e ricovero temporaneo di sette pazienti adulti affetti da patologie progressive in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta.
L’hospice è una struttura sanitaria residenziale, caratterizzata da bassa tecnologia ma elevata intensità assistenziale e competenze specialistiche. La struttura di Viggiano, attraverso l’ANT, fornirà una serie di prestazioni di tipo medico, infermieristico, di recupero funzionale, di assistenza psicologica ed igienicosanitaria, ma si occuperà, naturalmente, anche di garantire la pulizia ed i servizi di mensa e di lavanderia. Alla presenzadel Vicesindaco di Viggiano, Vincenza Pugliese e del Delegato ANT per la Basilicata, Antonio Imbrogno, hanno firmato l’accordo il Commissario ASP, Giovanni Chiarelli la Presidente Nazionale di Fondazione ANT Italia ONLUS, Raffaella Pannuti.
“L’obiettivo del progetto – ha dichiarato il Commissario dell’ASP Giovanni Chiarelli – è quello di collocare nell’area della Val d’Agri, in una struttura non ospedaliera, un altro importante tassello della rete delle cure palliative e della terapia del dolore della nostra Regione, al fine di ampliare l’offerta di servizi alle persone affette da patologie oncologiche e croniche inguaribili ed ai loro familiari. L’incremento di una domanda che si è diversificata, anche per la necessità ingravescente di cure palliative non oncologiche, ha fatto scaturire un accordo di collaborazione tra il Servizio Sanitario Regionale e una realtà importante nel panorama nazionale del Terzo Settore”.
“Vogliamo accogliere questa grande sfida – ha dichiarato Raffaella Pannuti, Presidente di Fondazione ANT – come naturale proseguimento della missione iniziata quarant’anni fa dal nostro fondatore, Franco Pannuti, mancato pochi mesi fa: combattere l’indifferenza verso il dolore e assicurare la salute e il benessere per tutti a tutte le età. D’altronde l’Hospice – ha continuato Pannuti – come la stessa radice della parola ci ricorda, è e deve essere un prolungamento dell’ambiente domestico, di quella “casa” che racchiude in sé il concetto più alto e più vero di Amore e di Cura, che sin dall’inizio ha ispirato il nostro operato nelle case dei nostri pazienti.”
“Tornare a prenderci cura della popolazione della Val D’Agri – ha sottolineato Antonio Imbrogno, delegato di ANT in Basilicata – è per noi motivo di grande gioia e responsabilità allo stesso tempo. Accogliamo con favore – ha detto ancora – questa collaborazione con l’ASP, assicurando sin da ora il massimo impegno e tutta la nostra professionalità per continuare a costruire, anche nella nostra Regione, percorsi valoriali fondati sull’Eubiosia, nostro principio fondante, concetto che racchiude in sé tutte le qualità che conferiscono dignità.
Hospice Viggiano, sottoscritto accordo per progetto di sperimentazione gestionale tra ASP e Fondazione ANT. Nota Associazione Bene Comune
L’intesa sottoscritta tra Regione Basilicata, Asp, Comune di Viggiano e la Fondazione ANTper l’apertura nell’ ex Clinica Nigro Pellettieri di un hospice con attività assistenziali a favore di persone affette da patologie progressive in fase avanzata, è un momento che attendevamo da tempo, che riteniamo solo un primo passo verso il potenziamento dei servizi socio-sanitari. E’ il commento dell’associazione politico-culturale “Bene Comune” di Viggianoche ricorda le numerose iniziative svolte tra le quali una petizione popolare che ha contribuito ad accelerare il progetto di hospice.
Si mette fine finalmente – sottolinea Vittorio Prinzi, presidente dell’Associazione – ad uno dei simboli più evidenti dello spreco dei soldi pubblici in Basilicata. Infatti, tra l’acquisto e le somme spese per i vari, finora inutili, “adeguamenti”, la cifra complessiva si aggira intorno ai tre milioni di euro. Tutto ciò nonostante le gravi carenze del settore sanitario in Val d’Agri denunciate in passato e ancor più di recente, in relazione all’attività di coltivazione degli idrocarburi, specialmente per quanto riguarda la popolazione anziana e alcune patologie sempre più diffuse sull’intera area valligiana, per le quali, purtroppo, è risultato insufficiente ed inadeguato il ricorso alla Fondazione per il Centro di medicina ambientale che ha avviato solo di recente l’attività di screening e ricerca. Per noi occorre potenziare i servizi sanitari esistenti e istituirne di nuovi, vicini ai bisogni veri delle popolazioni, come, ad esempio – precisa ancora Prinzi- una struttura per lungodegenza, per riabilitazione in generale, per hospice, sia presso l’Ospedale civile di Villa d’Agri sia sul territorio, dove esistono reali opportunità localizzative, a cominciare appunto dalla ex Clinica Nigro-Pellettieri.I bisogni di ieri sono rimasti, in modo più accentuato, quelli di oggi e le carenze della Val d’Agri e gli squilibri tra quest’area e le altre della Basilicata – continua- appaiono sempre più nette e gravi, anche alla luce di recenti scelte regionali nel settore socio-sanitario. L’obiettivo centrale è di mantenere per l’ ex Clinica una utilizzazione di tipo socio-sanitario e di definire prioritariamente e una volta per tutte la sua destinazione in quel settore, sulla base del Piano sanitario Regionale.
Per l’Associazione Bene Comune il ruolo assegnato all’hospice di Viggiano è strettamente collegato a quello da attribuire, attraverso una strategia trasparente e condivisa con la nostra comunità, all’Ospedale di Villa d’Agri, che vede quotidianamente venir meno i suoi servizi al territorio a causa della contrazione del numero dei medici in alcun reparti, come medicina, e di alcuni ambulatori, come quello di pneumologia. Proprio di recente- dice ancora Prinzi – abbiamo espresso in un’assemblea pubblica preoccupazione per la “silenziosa” spoliazione dell’Ospedale a danno di una Val d’Agri che, da un lato, date le sue condizioni ambientali (Centro Olio e attività estrattive), meriterebbe più attenzione sanitaria e, dall’altro, grazie alle royalties del petrolio, potrebbe disporre delle risorse necessarie per la salute della sua popolazione. Di qui il rinnovo della rivendicazione non di un Ospedale “qualsiasi”, ma piuttosto di un Ospedale che sia ritagliato sulle esigenze reali delle popolazioni e del territorio.