Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi: “Angelo Summa si dimetta da segretario regionale della Cgil se vuole fare politica”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Apprendo dalla stampa che il segretario regionale della Cgil Angelo Summa non perde occasione per bocciare le scelte del governo regionale e questa volta ha deciso di puntare il dito sul decreto del 20 novembre scorso con cui la presidente facente funzioni della Regione Basilicata, Flavia Franconi, ha fissato al 26 maggio 2019 la data delle prossime elezioni regionali. Summa parla di una “scelta sbagliata” e che “mina profondamente la tenuta dei principi democratici che sorreggono il nostro assetto istituzionale”. Ancora una volta Angelo Summa sta trascinando il sindacato di lunga storia qual’e’ la Cgil in questioni prettamente politiche che nulla hanno a che fare con la tutela dei lavoratori.
A questo punto invito Angelo Summa a dimettersi da segretario regionale della Cgil in modo che possa occuparsi direttamente delle vicende politiche regionali e non confondere il ruolo del sindacato con le sue ambizioni personali.
Summa dovrebbe togliere la maschera e deve dire chiaramente se vuole spostare un intero sindacato sulle posizioni strumentali del Movimento 5 stelle. O ci fa o ci è. Summa sa bene che la data delle elezioni non è una opzione politica ma una imposizione di legge. E che quindi la data del 26 maggio 2019 non era negoziabile.
Non si capisce perché interviene sistematicamente in modo strumentale su questioni che nulla hanno a che fare con il suo ruolo. Da un segretario regionale della Cgil mi attendo dichiarazioni che riguardano le politiche del lavoro e in quel caso allora forse riusciremo a seguirlo.
Ma se ha rancori personali lo dica chiaramente e la smetta di mettere in scena il teatrino degli attacchi che servono solo ad alimentare quel vento insopportabile di populismo becero che non porta nessun beneficio al nostro territorio.
Vorrei ricordare ad Angelino che tutti i cittadini possono esprimere il loro pensiero liberamente. È sancito dalla costituzione italiana. Piuttosto si chieda che senso ha spostare in avanti la data delle elezioni regionali rispetto a a quella già scelta dalle altre regioni. Credo, inoltre, che questa scelta sciagurata presta il fianco ai populismi beceri predicato da alcune forze politiche.