Durante la lunga storia dell’umanità la superstizione e il folclore hanno rappresentato per molto tempo una costante imprescindibile per quella che è stata l’esperienza delle popolazioni in epoche passate. Prima della tecnologia digitale e dell’ultima rivoluzione industriale, la superstizione era vista come un elemento spesso essenziale nella vita dei nostri antenati, specialmente nell’Italia meridionale, dove ancora oggi molte tradizioni sono rimaste intatte e sono state rivalutate sia dalle nuove generazioni, sia grazie agli studi di importanti antropologi e sociologi, i quali hanno spesso nobilitato queste strane credenze popolari. Tra le varie superstizioni, molte sono legate alla ricerca della fortuna e della felicità, specialmente quando ci addentriamo nel tema del gioco. Vi è quindi tutta una categoria che lega gli animali portafortuna per propiziare la fortuna al gioco. La cosa più sorprendente è che pur con le dovute differenze, queste pratiche vengono svolte dal Messico alla Cina, passando per il Giappone fino a tornare in Europa, dove la Spagna ela Grecia, ma soprattutto l’Italia meridionale, sono dei centri culturali dove i giocatori d’azzardo hanno da sempre cercato protezione e fortuna, attraverso rituali, gesti e riti che apparentemente favoriscono la vittoria. Anche per una persona scettica è difficile far chiarezza su questo argomento, ma andiamo a capire quali sono gli animali portafortuna nelle diverse culture i quali spesso fungono da talismani per il gioco d’azzardo e in generale per diversi fattori, dalla procreazione alla propria salute fino ad arrivare alla longevità di un individuo. La coccinella, così come la farfalla, sono da sempre considerati dei portafortuna, tanto che fin da piccoli vediamo a questi insetti come a degli animali speciali che ci proteggono dai brutti sogni e dalla cattiva sorte. In particolare la coccinella è da sempre legata a doppio filo al mito della dea dell’abbondanza e della fortuna. Non solo: se una coccinella si ferma sulla nostra mano, attraverso un calcolo dei punti neri presenti sulla parte superiore dell’insetto possiamo capire se quella sarà una giornata fortunata oppure no.
Dagli insetti, che comprendono anche la leggenda dello scarabeo d’oro, che venne riportata in un racconto dello scrittore statunitense, Edgar Allan Poe, passiamo al gatto, vero e proprio simbolo di fortuna e animale ritenuto per diverse culture del passato, con una valenza magica e spirituale. Il fatto stesso che questo piccolo felino sia capace di scacciare o di uccidere animali come ratti, rettili e quant’altro lo pone, con eccezione del colore nero, come uno degli animali più fortunati che accompagnano la storia dell’uomo da secoli e secoli. In questa lista non può certo mancare il lupo, che almeno nella nostra tradizione ha sempre una valenza positiva. Basti ricordare la leggenda di Romolo e Remo e la Lupa protettrice, ma anche l’antica usanza dei cacciatori, di enunciare la frase “in bocca al lupo”, la quale vuole fungere da talismano per scacciare il pericolo e portare fortuna. Il lupo è quindi nella nostra tradizione uno degli animali portafortuna nel nostro folclore. Oltre ai già citati, bisogna poi aggiungere quasi tutti gli animali anfibi, come la rana o la tartaruga, così come l’orso, il geko, mentre per i cinesi uno dei talismani infallibili sarebbe proprio il pipistrello. Anche se forse su questo il personaggio DC Comics Bruce Wayne, al secolo Batman, non sarebbe del tutto d’accordo. Interessante notare come anche il gufo, sia considerato un animale portafortuna, specialmente nella tradizione ispanica e cristiana. Non a caso, tra i tanti portachiavi che spesso troviamo nei negozi specializzati in oggettistica legata alla superstizione, il gufo è spesso molto presente. Questo va in contrasto e in antitesi con la credenza che vuole questo rapace come simbolo della sfortuna, da cui l’espressione “gufare” per portare il malocchio sulle persone.