Dina Sileo (Italia Madre Basilicata): “I benefici economici di una Zes strutturata per i nostri imprenditori”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
E’ il mezzo attraverso il quale si è pensato di favorire la crescita economica nel sud. Nel Decreto Sud – D.L.91/2017 – oltre alla misura “Resto al Sud” si introducono le Zone Economiche Speciali destinatarie di benefici fiscali e semplificazioni amministrative. Delimitazione geografica, nesso economico funzionale, zona comprensiva di area portuale, sono i requisiti fondamentali. Beneficiari nuove imprese e imprese esistenti nella Zes. Applicazione del credito di imposta agli investimenti effettuati nella Zona. Una definizione elementare che, per trovare applicazione nella realtà, necessita di un processo amministrativo e politico – programmatico globale. Elaborare un piano strategico interregionale per istituire una Zes non è uno scherzo! E’ necessaria una programmazione unitaria ed un disegno geografico capace di innescare dinamiche di sviluppo e creare meccanismi virtuosi a rete con ricadute positive su tutto il territorio. E’ fondamentale, quindi, la conoscenza meticolosa del territorio, del suo tessuto produttivo e delle sue filiere. E’ altrettanto fondamentale il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni, Consorzi e parti interessate e l’elaborazione di un piano di marketing integrato. Per armonizzare processi tanto delicati occorre una forte azione politica ed amministrativa. Potenziamento infrastrutturale, potenziamento dei trasporti e delle reti ed un immediato intervento di sburocratizzazione per semplificare e snellire i processi di insediamento delle imprese. Una vera ZES può essere istituita e produrre i suoi benefici solo a queste condizioni. Puglia e Basilicata hanno redatto, approvato e presentato i piani strategici eppure non sono decollati. Richiami dal Governo e bacchettate dalla vicina Puglia hanno evidenziato la debolezza dell’azione politica della Giunta Pittella. Non poche proteste si sono inoltre levate da quelle parti di territorio escluse dal piano strategico lucano e qualche monito da Confindustria per la carenza infrastrutturale, vera piaga della Nostra Regione e di atavica provenienza.
Attualmente i nostri imprenditori sono stretti nella morsa del fisco e della burocrazia. Interloquire con la pubblica amministrazione è una chimera. Non hanno notizie nè strumenti utili in termini di finanziamento per rilanciare la produttività e spesso e volentieri, per questa debolezza economica, non riescono ad essere competitive sul mercato globale. E’ necessario investire sulle imprese finanziando progetti innovativi in ogni settore ed incentivare gli stessi imprenditori a fare rete con processi produttivi integrati fra imprese esistenti ed imprese di nuova costituzione. Questa è la vera strategia di un territorio competitivo verso l’esterno. Una volta individuate le zone del territorio con insediamenti produttivi integrati ed in armonia si possono perimetrare per costituire una Zes. Non un’azione a caso, non un compitino ben eseguito sulla carta ma una rivoluzione economica ed amministrativa fatta con il coraggio di chi vuole realmente imporsi sul mercato e svilupparsi economicamente.