Il Partito Rifondazione Comunista di Basilicata l’8 dicembre scorso ha partecipato alla manifestazione “Da Venaus a Venosa”contro il petrolio indetta dal coordinamento No Triv Basilicata, con l’adesione di associazioni, movimenti, partiti, sindacati, sindaci. Di seguito il bilancio dell’iniziativa nella nota inviata alla nostra redazione.
L’otto dicembre era la giornata internazionale di lotta contro le grandi opere inutili e imposte e la difesa del Pianeta e migliaia di persone hanno manifestato in Sicilia contro il MUOS sistema di telecomunicazione della marina militare USA, in Puglia contro la Tap, gasdotto trans Adriatico, a Torino contro la TAV, Treno ad Alta Velocità.
Una marcia per il clima l’otto dicembre si è tenuta a Katowice in Polonia durante la conferenza mondiale dell’ONU sul cambiamento climatico mentre diversi stati negano responsabilità e impegni (è il caso degli Usa di Tramp che da un lato dà via libera a nuove estrazioni petrolifere e dall’altro alza muri per difendere consumi e ricchezze da chi non ha nemmeno di che vivere) Lo stesso giorno in Francia scendeva nuovamente in piazza il movimento dei jilet gialli contro un governo che mentre riduce le tasse per i ricchi e taglia lo stato sociale vuole scaricare su lavoratori e periferie, con l’aumento delle accise sulla benzina, i costi della riconversione energetica.
Contemporaneamente a Roma la Lega invadeva Piazza del Popolo, ai piedi di un Salvini auto proclamatosi al grido di “prima gli italiani” capo della nazione e referente del partito del Pil, quello degli imprenditori che sulle grandi opere inutili, imposte e finanziate con soldi pubblici ci guadagnano.
Se allarghiamo lo sguardo dunque a Venosa non eravamo in pochi o soli ma dentro un grande e diffuso movimento che lotta contro lo sfruttamento dei territori e contro quei governi che antepongono di fatto le ragioni del profitto al bisogno di un ambiente vivibile e di uguaglianza sociale. Guardando al territorio lucano l’otto dicembre ci conferma che in questa terra un movimento di opposizione allo sfruttamento petrolifero “c’è stato, c’è e ci sarà sempre”. Un movimento di cui rispettiamo l’autonomia e le ragioni ed a cui chiediamo di prendere parte anche alle prossime elezioni regionali.
Come partito saremo impegnati a sostenere nella campagna elettorale obiettivi comuni quali la riorganizzazione di un sistema di controllo pubblico trasparente ed efficace degli impatti negativi dell’industria petrolifera su ambiente, salute, economia locale, l’avvio delle bonifiche, il blocco di tutte le richieste di nuove concessioni di estrazione ed il contrasto al rinnovo delle concessioni in scadenza, la predisposizione e attuazione di strumenti di tutela quali il piano di tutela delle acque e del paesaggio, il compimento della ripubblicizzazione dell’acqua vera ricchezza comune, la pianificazione e l’avvio di una vera e propria strategia di petrol exit.
Lo faremo con la consapevolezza che tali obiettivi saranno realizzabili solo se ad essi saranno legati anche risposte concrete alle questioni sociali quali povertà, spopolamento, mancanza di servizi, disoccupazione, migrazioni … e solo se sapremo costruire una grande alleanza sociale fuori dalla destra tecnocratica rappresentata dal centro sinistra che porta una pesante responsabilità dell’attuale situazione, fuori dalla destra populista di lega e cinquestelle che al di là delle promesse hanno nei fatti dimostrato di stare dalla parte degli interessi forti.