Anche in Basilicata, con una netta inversione di tendenza rispetto al passato, sono aumentati di circa l’8% i consumi di vino negli ultimi cinque anni. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei numeri dell’OIV diffusa in occasione dell’incontro a Roma su “Mercati del vino e innovazioni in vigna”. “E’ in atto una rivoluzione sulle tavole degli italiani con i consumi che dopo aver raggiunto il minimo hanno invertito la tendenza con una decisa svolta verso la qualità del vino che – sottolinea Coldiretti Basilicata – è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. Lo dimostrano – precisa la confederazione agricola lucana – il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini e cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole con la proliferazione di wine bar e un vero boom dell’enoturismoed ha conquistato nell’ultima manovra il suo primo storico quadro normativo. Un interesse che ha riguardato molti giovani a dimostrazione della capacità del nettare di bacco di incarnare valori immateriali e simbolici collocandosi sulla frontiera più avanzata di un consumo consapevole, maturo, responsabile, molto orientato alla qualità materiale e immateriale del prodotto. In realtà – sottolinea Coldiretti Basilicata – si tratta di una tendenza in atto a livello globale”. La produzione italiana seppur in aumento rispetto allo scorso anno è praticamente in linea con la media dell’ultimo decennio e dal punto di vista qualitativo sarà destinata per oltre il 70% dedicata a vini DOCG, DOC e IGT con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola. “In questo contesto – conclude Coldiretti Basilicata – sono del tutte ingiustificate le riduzioni delle quotazioni dei vini all’origine anche tenendo conto delle giacenze e dell’aumento della domanda interna ed estera”.