Sabato 15 dicembre 2018 alle 16.16 nell’ex convento di San Francesco a Irsina è in programma un convegno di Luci Lucani Insieme nell’ambito del progetto “Metodo. Mezzogiorno tocca alle donne” sul tema “Spopolamento e disagio sociale”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
C’è una piaga antica e purtroppo sempre attuale: il rischio dello spopolamento, con il connesso disagio sociale, che riguarda i territori e gli uomini. In primo piano, non tanto i giovani, ma soprattutto gli anziani e le donne. Ė il problema di sempre delle aree interne e delle isole. Il problema di chi lascia, senza più ritornare. Storie di solitudini, di abbandoni, storie di miserie, ma anche di fughe coraggiose per inseguire i sogni.
Sull’argomento, che sta sollecitando finalmente un interesse operativo, sono confluite di recente numerose ricerche pubblicate nei rapporti Svimez, Censis e naturalmente dall’Istat. Da ultimo, il Consiglio degli Architetti ha elaborato una proiezione dello spopolamento in Italia nell’arco dei prossimi 20 anni, dove, al primo posto, c’è il Trentino, all’ultimo, la Basilicata. Poli opposti, ma di fatto vicini. Tra le due regioni, infatti, ci sono affinità antropiche, culturali e orografiche, laddove però le similitudini si fermano davanti alla brutalità dei numeri dettati dalle differenze economiche e politiche.
Il Trentino, efficiente e virtuoso, grazie alle leve dello sviluppo, sostenuto dalla produzione agro-industriale e dal turismo, vedrà aumentare la sua popolazione quasi del 7 per cento entro il 2036; la Basilicata, male amministrata, a fronte di risorse comunque ingenti e che rimane purtroppo marginale in termini di produttività e di attrattività turistica, perderà oltre il 13 per cento dei suoi abitanti. Dunque se oggi i lucani residenti sono già scesi sotto la soglia delle 570 mila unità, tra 20 anni saranno al di sotto delle 500 mila.
Ė evidente che si debba intervenire. Non si può continuare così. Questa tendenza demoralizzante deve essere modificata Ma Il cambiamento passa da scelte forti. Si appoggia sulle competenze. Deve poter valorizzare il buono, perché diventi migliore. Servono investimenti sul capitale umano ovvero sulle donne e sugli uomini, cosí come sui progetti funzionali agli obiettivi, senza sprechi, vigilando sui costi.
La cattiva politica ha fatto troppi danni al Sud, l’esempio del Trentino dà la misura di un cambiamento possibile. Bisogna provarci.
Se ne parlerà ad Irsina nell’ambito del progetto “Metodo. Mezzogiorno tocca alle donne”, avviato a Rionero in Vulture il 1° Dicembre scorso. Il tema spopolamento e disagio sarà declinato da esperti, ricercatori e amministratori pubblici. Se ne coglierà il profilo antropologico, sociale e culturale, nella lettura di un territorio a rischio, anche nel confronto con realtà geografiche confinanti. Lo scopo, che ci ripromettiamo, ė di fornire una visione d’insieme per passare dalla denuncia alla proposta, di fronte ad un disastro annunciato.
La scelta di Irsina non stata casuale. È un paese che ha avuto un grande passato e che difende il suo presente. Con le armi della tenacia e dell’impegno, nel segno della cultura, sta coltivando uno sviluppo possibile. È meta di turisti e residenza di una comunità di stranieri, che l’hanno preferita alle città della mittle Europa.