Venerdì 14 dicembre 2018 si è svolta la Cabina di Regia in merito alla vertenza Natuzzi Spa presso la Presidenza della Regione Puglia. Hanno partecipato anche i rappresentanti della Regione Basilicata, oltre alle Organizzazioni sindacali e, ovviamente, alla Direzione aziendale.
In detta assise, la Natuzzi ha preteso un accordo che va, sostanzialmente, a stravolgere l’accordo stipulato presso il MiSE il 28 giugno 2018 e lo ha di fatto ottenuto, visto che le Istituzioni e le categorie di CGIL-CISL-UIL-USB si sono accomodate a sottoscriverlo.
Pertanto, forse perché si è prossimi al Natale, in quello che sembra più un Pasticcio anziché un Accordo è stato disposto che i dipendenti della Natuzzi Spa, da gennaio 2019, saranno interessati da un Contratto di Solidarietà che poi non è solidale. Infatti, più di 1.500 lavoratori saranno impiegati full-time, mentre i restanti 491 resteranno a casa senza svolgere neanche un’ora di lavoro.
Ma allora che razza di solidarietà è?
Sia chiaro che Cobas-Lavoro Privato si è assunta, come al solito, le proprie responsabilità e ha proposto la proroga del CdS (fatto come il semplice buon senso impone, ossia: tutti rinunciano a qualche ora di lavoro, ma nessuno resta a casa) per altri 6 mesi. La proposta tuttavia non è stata accolta. Evidentemente la Natuzzi è allergica agli accordi equi e non discriminatori.
Cobas-Lavoro Privato si aspetta che questo ennesimo scempio non venga ratificato in sede ministeriale e che l’attuale Governo dia davvero segnali di cambiamento, non adeguandosi all’operato dei suoi predecessori.
Infine, Cobas-LP annuncia una ferma opposizione alla “ricaduta” della Natuzzi e una capillare assistenza a tutti i lavoratori che avvieranno ricorso contro questo ennesimo Accordo-Pasticcio sul modello del già boicottato Accordo per la New Co. di Ginosa.