La Consigliera comunale di Ferrandina, Tiziana Pirretti, in una nota commenta la revoca delle deleghe all’ex assessore Recchia da parte del sindaco Martoccia. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
lmmobilismo amministrativo è la conseguenza della polvere che questa maggioranza per mesi ha voluto nascondere sotto il tappeto in danno dei ferrandinesi.
Un incidente politico che a memoria d’uomo non si ricorda a Ferrandina, da sempre culla di civiltà e buon senso politico. Le dichiarazioni dell’ex assessore Recchia che accusa il Sindaco di mania di potere, comportamenti discutibili, autocelebrazione, esaltazione dell’ego, incoerenza, incapacità politica e amministrativa, di imporre decisioni dall’alto, assecondato da una Giunta “nelle decisioni a lui più convenienti”, di fiducia tradita descrivendolo come “Signore e Padrone impegnato solo nelle sue manie di protagonismo” con “ mera ossessione di indossare la prestigiosa fascia tricolore”, responsabile di scelte che nulla hanno a che fare con l’inneggiato “bene comune”, di coerenza e trasparenza d’intenti completamente estranei a buona parte di questa amministrazione, meritano una chiara e palese trasposizione dei fatti così come realmente accaduti alla cittadinanza tutta.
L’immobilismo causato dai dissidi interni a questa maggioranza, sotto gli occhi di tutti, ha responsabilità oggettive e lo si percepisce anche dalle parole del capogruppo di maggioranza Avv. Carmine Lisanti che parla di sforzo profuso negli scorsi mesi per trovare soluzioni alla ricucitura dello strappo tra Sindaco ed ex assessore Recchia. Continua, Lisanti, facendo cenno al superamento di incomprensioni, “a maggior ragione” di “quelle personali”! Ancor più grave appare la circostanza dei fatti narrati nella replica ad opera del gruppo Ferrandina Bene Comune che sembra accusare Recchia di atti di “violenza ai danni del sindaco”, reo di “essere passato alle vie di fatto”!
Una situazione politica davvero “incresciosa” in barba ai proclami inneggiati dai palchi soltanto 2 anni e mezzo or sono. Conosco il temperamento non violento tanto del Sindaco quanto dell’ex assessore Recchia, per questo, non conoscendo nei fatti le reciproche accuse mosse a mezzo stampa, rifiuto di istinto anche il solo immaginare l’atto di violenza narrato: qualora fosse stato realmente commesso, massima e completa solidarietà al Sindaco Martoccia. La violenza va sempre combattuta e ripudiata in favore di un civile e democratico confronto politico.
Corre l’obbligo a tutti gli attori di questa incresciosa vicenda di fare assoluta chiarezza alla cittadinanza, di spiegare quali siano i reali motivi di simili esasperate frizioni interne, per quali ragioni di opportunità politica si sia giunti a simile epilogo e, se vi sono incomprensioni di natura “personale”, di chiedere pubbliche scuse alla cittadinanza tutta che vive con profondo imbarazzo i fatti accaduti e di riflettere seriamente e con coscienza se sia ancora il caso di continuare ad amministrare la nostra città.
Ferrandina, storicamente, è sempre stata protagonista in positivo della dialettica politica offrendo elevata caratura morale e culturale tanto in apporto alle istituzioni provinciali, quanto a quelle regionali e nazionali. Si avverte oggi a tutte le latitudini un isolamento culturale, un vuoto politico, programmatico, organizzativo in cui nostro malgrado, cittadini, associazioni ed imprese commerciali ci ritroviamo. Ciò che sino ad oggi sembrava maggiormente imputabile soltanto ad una incapacità amministrativa è invece da addebitare soprattutto alle lacune di una maggioranza “silenziosamente” litigiosa che ha voluto spacciare per oro un anello di ottone. Una squadra che proclamava di remare all’unisono verso la rotta del cambiamento che in realtà ha vissuto di egoismi e protagonismi che tanto hanno lacerato l’immagine di Ferrandina, orfana oramai di una classe politica capace di svoltare davvero verso il protagonismo che ha sempre meritato e che continua a meritare! Bene comune? I ferrandinesi tutti lo attendono e soprattutto lo meritano.