“A pochi mesi di distanza dalla chiusura di alcune Filiali lucane di Banco di Napoli, di Ubi Banca e dopo il processo di razionalizzazione degli sportelli delle ex banche Venete (Bancapulia); come preludio al prossimo piano industriale (la cui presentazione oramai slitta da più di un anno e probabilmente vedrà la luce il prossimo mese di febbraio) si adegua anche Bper Banca con l’annuncio della chiusura, per il momento, di 48 sportelli nel territorio nazionale dei quali 9 nel Mezzogiorno e 4 in Basilicata (dopo la chiusura di uno sportello a Potenza effettuata già nel 2014)”. E’ quanto si legge in una nota della Fisac – Cgil.
“L’Istituto Bancario – che nel novembre 2014 ha acquisito per incorporazione la locale Banca Popolare del Mezzogiorno e che con 37 sportelli ad oggi è il primo per Filiali sul territorio della Basilicata – nell’informativa inviata alle Organizzazioni Sindacali motiva le chiusure con valutazioni di efficienza interna (dunque analisi dei costi degli sportelli in rapporto alla produttività) e di prossimità territoriale (dunque non mantenere aperte sedi troppo vicine tra loro). Anche se nell’informativa l’Istituto Modenese rassicura che le chiusure preventivate avranno sul personale ripercussioni solo modeste, la Fisac Cgil ricorda che alla lunga politiche di questo genere hanno sempre portato a riduzione degli addetti tant’è che la popolazione attiva dei lavoratori bancari dal 2016 ad oggi ha registrato un decremento di circa l’11% passando da un numero di 1.260 addetti a poco più di 1.100.
La Fisac Cgil rammenta, inoltre, che riduzione del personale non vuol dire soltanto posti di lavoro in meno ed aumento delle pressioni commerciali per chi rimane al lavoro, ma anche riduzione di servizi all’utenza che oltre a doversi spostare a seguito della chiusura di una filiale sulla propria piazza, è costretta a tempi d’ attesa ben più lunghi per poter eseguire un’operazione.
Quest’ulteriore processo di chiusura degli sportelli – prosegue la nota del sindacato – evidenzia ancora una volta come, nella riorganizzazione dei gruppi bancari, ci sia un sempre maggiore allontanamento dei grandi gruppi dalla Basilicata che storicamente è sempre stata presidiata da Istituti di credito locali. Assistiamo dunque negli ultimi anni ad un disimpegno nel nostro territorio da parte dei grandi gruppi che ancora una volta incide negativamente sul nostro sistema socio-economico. La Fisac Cgil ribadisce con forza che la Basilicata ha bisogno di un sistema bancario radicato e capillare sul territorio per offrire servizi sempre più efficienti e migliori alla clientela privata e per assistere, specie in un momento di difficoltà economica come quello in cui stiamo vivendo, gli artigiani e le piccole e medie imprese nell’accesso al credito”.