“Sarebbe stato sufficiente investire in infrastrutture una quota, anche solo il 20-25%, dell’enorme cifra di 1,6 miliardi di euro che l’Eni in poco meno di 20 anni ha versato alla Basilicata, in termini di royalties petrolifere, per non ritrovarci oggi a “piangere sul latte versato”. Invece siamo alle prese, specie a Matera e nel Metapontino, con il solito gap che da 20 anni le giunte regionali di centrosinistra da Bubbico a De Filippo a Pittella hanno sempre scaricato sui Governi nazionali”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Paolo Castelluccio.
“Non so se per rendere realmente produttive le royalties del petrolio è necessario istituire un fondo sovrano come quello norvegese – aggiunge – che investe soprattutto in infrastrutture; tra gli esempi più significativi oltre all’aeroporto di Oslo, il 10% dell’Aeroporto di Heathrow- Londra, insieme alla presenza in società di progettazione e costruzione nel mondo di grandi opere viarie e di trasporto. La realtà è che non solo il Governo Norvegese persinola Regione Puglia ci dà lezioni di buon governo investendo su Matera 2019 e si candida a raccoglierne i frutti, mentre nella nostra regione i progetti infrastrutturali per la capitale europea della cultura come quelli per rendere il Metapontino il comprensorio di accoglienza sono sempre sulla carta. E’ evidente che senza aeroporto – è il caso di Pisticci brucia ancora – senza ferrovia, senza collegamenti viari adeguati, fa bene la Puglia a candidarsi a svolgere quel ruolo di retroterra di Matera 2019 che sarebbe invece spettato al Metapontino se solo avessimo avuto una classe dirigente più attenta a come spendere le royalties petrolifere e i fondi comunitari destinati alle infrastrutture. Un esempio su tutti: con il 5% dei soldi incassati dall’Eni in 20 anni oggi avremmo potuto disporre di una struttura aeroportuale a Pisticci che pur senza rinunciare a quella di Bari avrebbe consentito, già da tempo e non nei prossimi tre anni come si vorrebbe fare, di favorire flussi turistici italiani e stranieri e sviluppo imprenditoriale in Valbasento. Gli stessi progetti di potenziamento della ferrovia a scartamento ridotto Bari/Matera per 200 milioni di euro rientrano in una vecchia programmazione, in gran parte della Regione Puglia, per potenziare la mobilità dell’area metropolitana di Bari e non risolvono del tutto il nodo della connessione della città di Matera con la rete ferroviaria nazionale. E sempre in tema di trasporto ferroviario dobbiamo ricordare il progetto della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera finanziato per 230 milioni con l’ultima legge di stabilità, la sua connessione con la rete ferroviaria nazionale nella direzione di Bari, il potenziamento della tratta ferroviaria Salerno / Potenza / Metaponto/ Taranto.
Per Castelluccio “i governi regionali si sono macchiati di un’altra grave responsabilità politica scoraggiando sino a bloccare privati, società, imprese che, come la Winfly per l’aviosuperficie Mattei, ci hanno messo denaro proprio”.
Dic 19