Riportiamo di seguito il comunicato diffuso dall’Associazione Italiana Calciatori sulla grave incertezza economica denunciata dai calciatori del Matera Calcio.
L’AIC e i calciatori professionisti attualmente tesserati per il Matera Calcio S.r.l., denunciano la propria inaccettabile e insostenibile condizione lavorativa.
I calciatori ancor oggi non hanno ricevuto il pagamento delle mensilità di settembre, ottobre e novembre 2018.
Parimenti non risultano corrisposte le ritenute IRPEF e i contributi previdenziali sin dallo scorso mese di settembre 2018 e, alla data odierna, la Società non ha ancora proceduto a sostituire l’inidonea garanzia prestata all’iscrizione al campionato in corso, che dovrebbe garantire il pagamento delle retribuzioni dei calciatori.
Appare evidente, pertanto, come la società versi oggi in una situazione di grave incertezza economica, aggravata dalla presenza di ingenti debiti retributivi nei confronti dei calciatori tesserati la scorsa stagione sportiva, lasciando poche speranze sulla possibilità di proseguire il campionato fino al termine della stagione sportiva.
Fino ad oggi l’intera rosa della Prima Squadra ha continuato ad allenarsi con impegno e spirito di sacrificio, per rispetto verso la città e verso i tifosi, dando fiducia a una Società il cui gruppo dirigenziale si è insediato da poco tempo.
Siamo alle porte del Natale; le difficoltà ora evidenziate stanno pregiudicando anche la serenità familiare di molti calciatori e rendono impossibile lo svolgimento dell’attività lavorativa in modo dignitoso e consono alla categoria.
Per tali motivi l’AIC e i calciatori professionisti tesserati con la società Matera Calcio S.r.l., dichiarano lo stato di agitazione e preannunciano sin d’ora lo sciopero per la giornata di mercoledì 26 dicembre 2018, auspicando che la Società, posto il preavviso di sciopero, adempia al pagamento delle somme contrattualmente dovute per tutte le mensilità ad oggi maturate entro lunedì 24 dicembre 2018, in modo così da evitare l’esercizio del diritto di sciopero.
Senza parole….. è semplicemente allucinante! E devo pure sentire qualche dirigente della società che si lamenta perché lo stadio è vuoto! Ma il duo Andrisani- Ripoli non aveva assicurato che tutto era stato appianato, che non c’erano più debiti, che anzi comprare il Matera era un affare e che la società valeva almeno 1-2 milioni di euro( rileggetevi le interviste fatte a Ripoli)? Tre mesi di stipendi non pagati? Ma ci rendiamo conto??? Io sono stufo di sentire queste cose! Basta! Finiamola qui! Chiudiamo lo stadio, costruiamo qualche palazzo e facciamola finita con il calcio a Matera! E Lamberti che va pure a parlare con il sindaco per un eventuale “progetto di nuovo stadio”! Pensavo di essere stato preso in giro già fin troppo dall’altamurano… ma qui credo che non è cambiato proprio niente!
il calcio a tutti i livelli è ormai molto malato, lasciate perdere, orami le squadre sono piene zeppe di stranieri, le società si indebitano fino all’inverosimile, siamo alla fine del calcio, rimpiangeremo a lungo i bei tempi, quando c’erano società molto piu’ sane e pulite in tutti i campionati, e un calcio molto piu’ bello e genuino, com’era bello prima quando tutte le partite venivano disputate alla domenica alla stessa ora, oggi non c’è piu’ gusto, campionati spezzettati, poco competitivi, squadre di serie A e B che somigliano tanto a squadre di legapro, il calcio è ormai finito, tante troppe società in tutte le serie che hanno enormi problemi economici.
Indubbiamente sentire e vedere questi fatti crea tanta rabbia per noi tifosi. Da alcuni giorni si vociferava che la Società rischiava una penalizzazione per cause di alcune inadempienze di tipo contributivo. A tutto questo ora si é aggiunto anche gli stipendi non pagati per i calciatori dal mese di settembre ad oggi. A questo punto io mi chiedo che fine hanno fatto i soldi dei 1400 abbonati? Con l’avvento di Lamberti pensavo che tutto era ritornato nella normalità tra l’altro l’attuale Presidente non mi sembra che si sia fatto ingarbugliare facilmente dai predecessori. Ora invece lo scenario é ritornato ancora più pesante di quello che già esisteva in estate. La tifoseria ha il diritto di sapere come realmente si è giunto a questo tracollo in modo da vedere realmente e conoscere di chi sono le colpe.
Pasquale Fontana