I lucani residenti all’estero in rientro per le festività natalizie sono molto diversi da quelli che sino ad una decina di anni fa ritornavano per trascorrere in famiglia e con gli amici le feste più importanti dell’anno. Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia Bucarest, incubatore di imprese, è da giorni in Basilicata per far conoscere progetti ed obiettivi della neo costituita Associazione imprenditori italiani nei Balcani e per illustrare il programma di attività per il 2019. In verità – sottolinea con tono polemico – Palazzo Italia è sempre in attesa di una risposta dalla Fondazione Matera 2019 a cui abbiamo espresso tutta la disponibilità, a titolo gratuito, di aprire a Bucarest un “desk Balcani” per l’evento 2019. Evidentemente – dice Baldantoni – si continua a sottovalutare il grande potenziale di flussi turistici dai Balcani che possono contare su voli diretti quotidiani a Bari e quindi raggiungere facilmente Matera. Oltre ai benefici per attività economiche ed imprenditoriali di Matera e provincia.
Ma se i lucani iscritti all’Aire sono oltre 125mila, non esiste ancora un censimento attendibile né degli imprenditori-operatori economici e né dei “pendolari”, quanti trascorrono all’estero il tempo necessario per svolgere la propria attività e poi tornano a casa dove hanno la sede di impresa. Un fenomeno particolarmente esteso – sottolinea il presidente di Palazzo Italia – nei Bacani grazie soprattutto ai collegamenti aerei veloci. Si aprono adesso i mercati dell’Est Europa e dei Balcani non solo per favorire l’arrivo di visitatori ma anche per nuove opportunità per le attività produttive, specialmente del settore alimentare e della piccola e media impresa. Abbiamo creduto e continuiamo a credere – aggiunge Baldantoni – nella promozione culturale, storica, economica, turistica dei nostri borghi, grazie all’apertura di desk per Sant’Angelo Le Fratte, Acerenza, su tutti. Il nostro auspicio è che la Camera unica di Commercio della Basilicata, con l’accorpamento di Potenza e di Matera, possa rappresentare un’antenna di collegamento con la nostra attività, delle imprese lucane e quella dei Comuni per potenziare l’iniziativa di internazionalizzazione delle nostre imprese.
I servizi di Palazzo Italia in particolari sono orientati a dare risposte alle esigenze differenti dei nostri emigrati: poco meno di un quarto dei lucani residenti all’estero (22,4%) appartiene alla fascia di età over 65, vale a dire a quel gruppo di persone espatriate nella seconda metà del ‘900, tra gli anni ‘60 e ‘70, nel periodo di massima emigrazione. Tuttavia, è interessante evidenziare come il 45% degli iscritti all’estero hanno tra i 18 e i 49 anni: è la prova di una nuova ondata migratoria che coinvolge le giovani generazioni.
Noi – afferma – vogliamo sfuggire alla retorica e al sentimentalismo che segnano le festività per ridare, invece, pieno riconoscimento al ruolo svolto in passato e che svolgono tuttora le comunità dei lucani all’estero. Per questo si deve pensare a progetti e programmi concreti, prendendo atto che il fenomeno migratorio con il quale, purtroppo, anche la nostra regione dovrà fare i conti per chi sa quanti anni ancora, è profondamente cambiato e che a risolvere il problema dello spopolameto dei piccoli paesi non sarà certo il provvedimento del governo a favore dei pensionati che hanno vissuto almeno 5 anni all’estero assicurando una flat tax al 7% a chi verrà a risiedere in Basilicata. Piuttosto se vogliamo far tornare i nostri pensionati dall’estero nei paesi di origine ci vuole ben altro. Per noi sicuramente ci vogliono attività imprenditoriali specie a favore delle produzioni alimentari richiestissime nei Balcani.
Dic 24