Piergiuseppe Sapio il nuovo direttore sportivo del settore giovanile del Matera Calcio: “Abbiamo aspettato fino a ieri pomeriggio perchè pensavamo che i giocatori avessero ritirato lo sciopero, questo non è avvenuto e abbiamo cercato di mettere su una formazione giovane per valorizzare il settore giovanile del Matera. Purtroppo i dieci giocatori bravi che sono fuori sede erano impegnati per le festività, qualcuno non ha trovato il volo aereo, qualcuno ha fatto i salti mortali per arrivare da Roma e abbiamo cercato di mettere su la migliore squadra possibile. Ai ragazzi dico grazie perchè si sono trovati dal tavolo di Natale in un campo di calcio per una prima esperienza nei professionisti. Un’esperienza che dovranno portare con loro tutta la vita perchè queste cose fanno bene, sono contento per il presidente Lamberti quando ha detto che gli abbiamo fatto ritornare la voglia di calcio giocato, è stato bello e significativo l’abbraccio della squadra con i tifosi del Matera a fine partita e non me lo sarei aspettato. Si sono resi conto che i ragazzi pure con dei limiti hanno dato il massimo, loro lo hanno fatto e sono stati straordinari”.
A Rieti cosa accadra? “Noi siamo a disposizione della società, se la società ci dovesse chiamare noi ancora una volta risponderemo presenti, sperando di incrementare qualcun’altro in rosa”.
Vito Chimenti, tecnico dell’under 17, cosa ne pensa della decisione della prima squadra di non scendere in campo? “Queste situazioni le ho vissute da giocatore e allenatore, si fa sciopero però non si tradisce mai la maglia che si indossa durante la settimane e la domenica, perchè è un onore indossare la maglia del Matera Calcio e noi siamo stati a disposizione della società per portare i ragazzi classe 2000, 2001 e 2002 a indossare questa maglia gloriosa per la nostra città. E io sono orgoglioso per i miei ragazzi e i ragazzi di Danza perchè hanno fatto una buona prestazione, che se la devono portare come ricordo, perchè non è da tutti fare una prestazione così grande nei professionisti. Faccio un applauso a loro perchè hanno lasciato le feste natalizie per venire a giocare questa partita”.
Franco Danza, cosa ne pensa della decisione della prima squadra di non scendere in campo? “Per nostra fortuna non siamo arrivati mai a questo. Rispetto la decisione dei calciatori, perchè tutto sommato sono dei lavoratori anche loro. Io non conosco bene i fatti e non voglio dare ragione nè a loro nè alla società. A me dispiace tantissimo per Lamberti perchè da quello che sto vedendo si sta dannando l’anima per mettere su un binario giusto un vagone che sta deragliando, così mi sembra da fuori. Ripeto rispetto, ma io ho giocato 5 anni a Matera dal 1987 al 1993 e non è che in cinque anni sono stati sempre rose e fuori. Abbiamo passato momenti difficili ma non c’è mai balenata l’idea di non giocare una partita davanti al nostro pubblico. Il fatto che è intervenuto l’AIC vuol dire che le problematiche ci sono e rispetto la decisione dei giocatori del Matera ma con Franco Danza capitano, con Franco Danza in campo nella mia squadra non sarebbe mai successo, lo dico a distanza di tanti anni”.
Da tecnico, cosa pensi abbia detto Imbimbo ai suoi ragazzi? “E’ imbarazzante. Anche il tecnico si trova di spalla al muro per fronteggiare qualcosa più grande di lui. Oggi il calcio è cambiato. Ho giocato 5 anni fa qua, ho smesso 20 anni fa, il calcio è cambiato, la Covisoc è sempre addosso per controllare i bilanci, prima era un po’ diverso. Sicuramente Imbimbo avrà cercato di convincere i ragazzi a giocare. Io dico che non si doveva scioperare perchè va sempre onorata una maglia e una città. E’ difficile comunque dire che è stato giusto o sbagliato, io spero che questa pagina nera di Matera possa essere cancellata il prima possibile e che i giocatori trovino l’equilibrio giusto insieme alla società e ricomincino quel percorso che avevano intrapreso nelle ultime partite che avevano giocato, questo è l’augurio che posso fare. Come mister avrei detto di no allo sciopero ma Imbimbo credo che lo ha fatto lo stesso. Oggi è una pagina buia per Matera, credo che non era mai successa una cosa del genere ma speriamo che dalle cose brutte nascano le cose belle, magari tutti insieme si guardano in faccia per ricompattarsi e ricominciare, perchè è un peccato, oggi ha perso il calcio, non il Matera”.
Ai tifosi cosa vuol dire? “Io sono stato adottato qui a Matera. Se sono qua a distanza di oltre 30 anni è perchè mi sono fatto voler bene dai materani, ho sempre portato rispetto per questa maglia e questa società. I tifosi del Matera sono persone civili e hanno rispetto del lavoro degli altri. Poi la pazienza la possono perdere. Ricordo che avanzavamo quattro mensilità e avanzammo l’ipotesi di fare sciopero. Andammo a giocare a Licata, perdemmo 1-0 e quando tornammo a Matera successe il finimondo. Ma noi giocammo lo stesso. Ai tifosi del Matera dico grazie a nome della squadra. Alla fine hanno applaudito i ragazzi. Gli applausi sono stati il simbolo di affetto verso questa maglia perchè il tifoso materano sembra che non sia attaccato alla squadra ma capisce di calcio, ha visto il calcio e alla fine sa giudicare. La cosa che mi preoccupa dei tifosi è l’indifferenza, perchè l’indifferenza del tifoso materano ti fa male. Il tifoso materano non è violento ma l’indifferenza è la cosa più brutta e mi auguro che il tifoso materano non prenda la strada dell’indifferenza ma continui ad amare questi colori anche con una contestazione ma deve stare vicina alla squadra e alla società perchè se prevale l’apatia e l’indifferenza credo che il calcio può chiudere i battenti”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
Certamente questo atteggiamento poco felice che ha indotto i giocatori del Matera, la considero una vera vigliaccata contro la nostra tifoseria. I tifosi del Matera non meritano nella maniera più assoluta questo infame trattamento dopo che ogni domenica sono sempre stati accolti calorosamente e benvoluti. Per me questa squadra ora può soltanto sciogliere le righe, in quanto la maggior parte della tifoseria non perdonerà mai questa carognata. Tra l’altro dopo la prossima gara di Rieti il campionato andrà in vacanza e sono certo che la Società in occasione della campagna acquisti costringerà agli stessi di trovare e accasarsi in altre squadre. Tra i duecento spettatori di oggi pomeriggio allo stadio c’ero anch’io infreddolito nonostante la mia non più giovane età ma speranzoso che tutto sarebbe rientrato. HO perso la speranza quando lo speaker ha annunciato la formazione del Matera, non vi nascondo che per me si è oscurato il cielo.
Pasquale Fontana
Hai ragione Pasquale. Hai lanciato un messaggio “forte” a tutti ed hai fatto bene. Io aggiungo che questi pseudo-giocatori non sono altro che squallidi MERCENARI che si venderebbero per una manciata di centesimi. Si sentono “arrivati” e, francamente, non capisco, a quale traguardo. Farebbe bene la Società a cacciarli perché potranno calciare un pallone ma non saranno mai dei “giocatori”; potranno avere in tasca qualche spicciolo e non conoscere il valore dei “soldi”; cresceranno (non credo sul lato professionale) col tempo ma non saranno mai degli “uomini”. Questi mocciosetti viziosi, non appartengono alla cultura sportiva in genere ma sopratutto a quella materana.
Nino Silecchia
Caro mister Danza, ricordo benissimo quando Lei giocava con la maglia del Matera e il rispetto con cui la portava insieme agli altri giocatori della squadra. Purtroppo il calcio è cambiato e ora vediamo in campo calciatori pompati che 30 anni fa non avrebbero giocato nemmeno in serie D. A quei tempi bastavano 2 sconfitte di fila per scatenare una dura contestazione da parte dei tifosi, figuriamoci cosa avrebbe scatenato uno sciopero di massa!!
Io sono d’accordo con quanto detto finora. Alcuni di questi giocatori, ormai scomparsi dai radar da alcuni anni, dovevano ringraziare il Matera che li stava rivalorizzazione e questo e’ stato il di Graziano. Comunque a parte loro, che sono delle persone adulte dotate di un cervello, ce l’ho con quel Calcagno dell’ AIC che si e’ accanito con il Matera, forse spinto dal suo capo, prendendo delle decisioni serie senza riflettere Ed in un batter d’occhio, avallato come detto prima da persone che dovrebbero ragionare con la propria testa.