Scaricare sulle organizzazioni sindacali la responsabilità della mancata assunzione dei lavoratori Arpab in regime di somministrazione altro non è che un debole alibi: l’Arpab, è il caso di ricordarlo al Direttore Iannicelli, poteva procedere unilateralmente alle assunzioni dello stesso personale ai sensi dell’art. 40 comma 3 del D. lgs. 165/2001 e non lo ha fatto.E’ quanto sostengono la Uil di Basilicata e la Uil Fpl in una nota congiunta a firma dei segretari regionali confederale Carmine Vaccaro e di categoria Giuseppe Verrastro, evidenziando che la manovra di Bilancio definitivamente approvata contiene una chiara norma di deroga al blocco delle assunzioni che va applicata anche in questo caso.
Dunque ben venga il rafforzamento del monitoraggio ambientale del Masterplan di cui l’ARPAB per “mission istituzionale” e per obblighi di legge è tenuta ad assolvere ordinariamente e senza ricorrere a progetti integrativi. Il sindacato si è sempre battuto per costruire percorsi di indipendenza ed autonomia e soprattutto di maggiore credibilità scientifica sulla certezza dei dati ARPAB ed allo stesso tempo ne ha fatto del rispetto incondizionato alla legge un valore mai negoziabile ne tantomeno mistificabile.
La UIL di Basilicata e la UIL FPL intendono chiarire che la causa del mancato raggiungimento dell’accordo è interamente imputabile all’ARPAB che come ha sempre fatto con varie Delibere precedenti ha consumato varie proroghe richiamate nella Delibera 389 del 31/12/2018, nonché attivazione di nuovi contratti senza né informare e tantomeno contrattare con il sindacato ed avendo sforato abbondantemente la percentuale massima consentita dalla legge di lavoro somministrato e tantomeno si può procedere ad una sanatoria per lo sforamento già avvenuto dei contratti somministrati.
Infatti nella seduta del 20 dicembre si è presentata in delegazione trattante sprovvista di qualsiasi dato necessario ad avviare in maniera seria un dibattito sulle questioni e materie oggetto di contrattazione integrativa, impedendo alla UIL FPL di esprimere il proprio consenso in maniera consapevole e ponderata. Ma vi è di più. Sempre nella seduta del 20 l’ARPAB ha rappresentato ai presenti che i contratti di somministrazione sarebbero arrivati a scadenza in data 30 marzo 2019 e non già il 31 dicembre.
Alla luce di quanto rappresentato preme a Uil e Uil Fpl chiarire che nessuna convocazione delle delegazione trattante è stata disposta prima della data del 20 dicembre sull’ordine del giorno relativo alla percentuale di utilizzo del personale somministrato, che l’Agenzia nella seduta del 20 dicembre si è rifiutata verbalmente di richiedere un parere ad organi terzi, tra i quali in primis la Funzione Pubblica, e che nel giro di una settimana l’Agenzia ha fornito dati diversi e contraddittori in merito alle percentuali di utilizzo del personale somministrato nonché scadenze contrattuali.
Dei predetti dati sul personale in somministrazione tutte le organizzazioni sindacali avrebbero dovuto avere piena conoscenza tramite l’informativa obbligatoria prevista all’art. 32 comma 3 CCNL 20/09/2001.
Insomma, siamo alle solite. L’ARPAB si è presentata all’importante riunione solo a fine dicembre senza aver fatti i compiti a casa ovvero omettendo di fornire tutti gli elementi necessari ad assumere una decisione congiunta, fornendo dati carenti, contraddittori, addirittura mutati nel corso dei giorni.
Sorprende tale modalità di conduzione della contrattazione integrativa nonché la superficialità con cui l’Amministrazione affronta tematiche così importanti sia per gli interessi stessi dell’Agenzia sia per gli interessi di quei poveri lavoratori che da oggi sono senza lavoro.
Sconcerta inoltre il tentativo pubblico di scaricare sulla parte privata, ed in particolare, sul sindacato, tale superficialità ed il conseguente ritardo nella determinazione sullo “sforamento” dei limiti di assunzione di lavoratori in somministrazione.
La UIL e la UIL FPL ribadiscono di essere pienamente a favore dell’aumento occupazionale, purché questo sia posto in essere con concorsi pubblici, avvisi pubblici a tempo determinato e soprattutto nel rispetto dei limiti e degli obiettivi di legge, delle procedure di concertazione e delle disposizioni del CCNL, nonché del principio di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione.
Il sindacato, la UIL e la UIL FPL nei prossimi giorni avvieranno iniziative formali volte a tutelare l’onorabilità del sindacato e la tutela dei lavoratori nonché ad interessare gli organi competenti compreso l’ispettorato del lavoro, dell’intera questione.