“Non solo il volontariato e il terzo settore, anche le aziende ospedaliere e quelle sanitarie subiranno gli effetti della stretta sull’Ires disposta dal Governo con la legge di bilancio e rischiano di dover pagare una vera e propria tassa occulta di svariati milioni di euro”.
A dichiararlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli, sulla base di quanto previsto dalla manovra 2019 del Governo.
“Lo sconto sull’Ires, vale a dire la possibilità per alcuni soggetti come gli enti no profit e le aziende sanitarie e ospedaliere di pagare l’imposta al 12% anzichè al 24%-spiega l’esponente di Fratelli d’Italia- è stato abrogato dal Governo e la scomparsa del bonus comporterà un aggravio per i bilanci degli enti del servizio sanitario nazionale stimato in circa settanta milioni di euro”.
“Maggiori spese”- aggiunge il Vice presidente del Consiglio regionale-“ Che le aziende sanitarie e ospedaliere compenseranno, molto probabilmente, attraverso un taglio delle prestazioni erogate in favore dei cittadini, da sempre chiamati a subire gli effetti negativi di scelte politiche approssimative”.
“Abbiamo accolto con favore alcune scelte del Governo in materia sanitaria”-ricorda Napoli-“ Come quella di destinare risorse aggiuntive per 350 milioni di euro al contenimento delle liste di attesa per visite mediche ed accertamenti diagnostici e non vorremmo dover cambiare opinione alla luce di un provvedimento con il quale il Governo con una mano stanzia più risorse e con l’altra se le riprende.”
“Il taglio delle agevolazioni Ires- conclude l’esponente di Fratelli d’Italia-comporta infatti un trasloco di risorse dal Ministero della Salute a quello dell’Economia e delle Finanze del tutto incomprensibile e che rischia di pregiudicare il livello e la quantità delle cure di cui necessitano i cittadini”.
Gen 02