Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi, in una nota contesta la decisione dell Ministro pentastellato Luigi Di Maio di autorizzare ricerche di idrocarburi nel Mar Ionio e punta il dito contro il governo Lega-M5s: “Da governo del cambiamento a governo del fallimento.” Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Durante le festività natalizie arriva il regalo inatteso del Ministro Luigi Di Maio alle popolazioni del Sud che si affacciano sul mar Ionio. Di Maio, Ministro di un movimento che ha sempre promesso il cambiamento ai suoi elettori e si è sempre schierato contro le trivelle in campagna elettorale ha dato il via libera alle trivelle per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. Se è questo il governo del cambiamento è evidente che chi ha votato Movimento 5 Stelle è stato preso in giro e il centrosinistra, questo è poco ma sicuro, non permetterà a questi pseudo-politici di ingannare gli elettori lucani in vista delle prossime elezioni regionali. E’ evidente che la ricerca di petrolio con l’uso di air gun, bombe d’aria e sonore provocano danni ai fondali e alla fauna ittica ma il Movimento 5 Stelle ha ricordato ai suoi elettori questi rischi solo in campagna elettorale. Dopo il caso Ilva e le autorizzazioni alla Shell rilasciate dal Ministero dell’ambiente si attendeva una inversione di rotta da parte del Ministro Di Maio, che avrebbe potuto abrogare l’articolo 38 della legge Sblocca Italia che consente di unificare l’autorizzazione di ricerca con la concessione ad estrarre idrocarburi, ma si è completamente disinteressato delle nostre comunità e ha confermato tutto quello che ha fatto il precedente governo. A questo punto ci si chiede dov’è il cambiamento promesso dal Movimento 5 Stelle se nessuna norma è stata modificata in tema di estrazioni petrolifere. E’ evidente che da governo del cambiamento questo può essere già considerato il governo del fallimento. In ogni caso gli elettori lucani non hanno l’anello al naso e sono convinto che alle prossime elezioni regionali sapranno a chi affidare la guida della Regione Basilicata. Governare è una cosa seria e la Regione Basilicata non può essere affidata a dei cialtroni che promettono mari e monti ma quando si trovano a governare non hanno né il coraggio né la forza di combattere le grandi compagnie petrolifere.
Premesso che le autorizzazioni erano già presenti nel decreto “Sbocca Italia” fortemente voluto da Renzi & C. Che cosa ti aspettavi dopo le retromarcia su Tav e Tap ?