Si chiama semplicemente “Mad”, come il suo nome d’arte, la mostra inaugurata dall’artista torinese “Mad”, nome d’arte di Daniela Madeddu, all’interno di Gallery Saxart, nel Sasso Barisano in via Fiorentini 233.
E’ nata a Torino da papà sardo e mamma materana e ha vissuto anche dodici anni a Milano, anche se da alcuni mesi è ritornata a vivere in Sardegna, nel paese del padre, Sant’Anna Arresi, vicino Teulada, in provincia di Carbonia-Iglesias. Ma il richiamo del “ventre materno”, di sua mamma e della la città dei Sassi, è sempre stato molto forte e così Daniela Madeddu ha scelto il mese di gennaio 2019 per esporre le sue opere pittoriche all’interno di Gallery Saxart, nel Sasso Barisano, in via Fiorentini 233. Il suo nome d’arte è semplicemente “Mad”, perchè Daniela Madeddu ha lavorato anche nel mondo della moda e Mad è un marchio registrato da più di vent’anni.
“Ho scelto di tornare a vivere in Sardegna – spiega l’artista – perchè ho una casa grande immersa nella natura, a contatto con degli ulivi. E poi dico sempre che mia madre mi ha donato dieci anni e minimo dieci anni devo renderli. Nei mie quadri dipingo prevalentemente donne, perchè siamo creatrici di vita e quindi per me la donna è importante. Dipingo quadri con colori vivaci perchè ho scoperto che nella tradizione sarda c’è questa luce, come anche in Messico, ovunque c’è il sole e io amo il sole e il mare. Matera è il ventre, mi sta accogliendo, quando sono arrivata qua mi sono sentita accolta, come nella Dea Madre. Sono molto contenta di essere stata accolta dai titolari di Gallery Saxart, un luogo molto particolare. Io non amo le gallerie affollate ma mi piace stare tra la gente, le energie arrivano così e mi sento a casa”.
Il vernisagge è stato allietato dalla musica live del duo pugliese Nidoja.
Michele Capolupo
La biografia di Daniela Madeddu
Daniela Madeddu, in arte Mad. Classe ’68, torinese. Si forma artisticamente nella città sabauda, diplomandosi all’Accademia delle Belle Arti e quindi calcando il primo palcoscenico come “osservatrice” al Teatro Colosseo.
La sua vocazione: dipingere, e dipingere per le scene innanzi tutto, anche se il primo lavoro è come macchinista (prima donna in Italia a ricoprirlo). Ma è così che si apre la strada e che arriva il primo incontro importante, quello con Saverio Marconi, produttore della versione italiana del musical Chorus line. Quindi l’introduzione nel panorama musicale internazionale e le prime tournée -con Ziggy Marley, Baglioni, Lucio Dalla, Umberto Smaila per nominarne solo alcuni. Stregata dalla musica, sì, ma anche dalla moda. Mad approda a Milano.
O meglio: “torna” nella città che qualche anno prima l’aveva accolta per un provino alla Scala per assistente scenografa. Non fu presa, perché “troppo preparata”. In compenso è un colpo di fulmine con lo stilista Elio Fiorucci e Tito Pastore da cui, dopo tenace corteggiamento, Mad riesce a farsi ricevere. Il tempo di aprire la valigia di cartone e mostrare i suoi campioni (dipinti su tela, tessuto, pelle) e scatta la scintilla. “Dove sei stata tutto questo tempo?” le dirà. I suoi dipinti finiscono nelle vetrine e nelle sfilate dello stilista milanese. Anche se il grosso della produzione viene affidato ai distributori Le Coco, e ’’ Logo In’’,che in poco tempo rendono disponibili in una decina di negozi in Italia e due in Europa circa 2000 pezzi marchiati MAD (maglie, borse, gonne) per 3 anni.
L’arte da indossare
Contemporaneamente continua il lavoro dietro le quinte, questa volta per le scene dei palinsesti televisivi. Partecipa a concorsi internazionali, catalogo Timberlan 30° Anniversary nel 2003, Catalogo Colors 2006. Nel 2007 il ritorno a Torino e il cambio di registro (e di vita). Niente più ambienti mondani e modaioli, niente più vip da seguire. Ma sempre assolutamente la sua pittura e la sua creatività, da condividere con gli amici e con gli amici di amici. Il passaparola porta ogni settimana nella sua “casa-laboratorio” molte persone, che lasciano una maglia un cappotto un pantalone usato per averlo indietro rinnovato da un suo dipinto, sempre rigorosamente fatto a mano. Collaborazioni con giovani stilisti torinesi e cubani per una linea di costumi da bagno dipinti a mano.
La Casa-Laboratorio diventa dal 2009 “CASA MAD”, aperta 7giorni su 7 su uno dei vicoli più suggestivi del Quadrilatero romano. Qui, oltre a vedere i suoi dipinti in mostra permanente, si può cenare – Mad è anche Chef – ascoltare musica o la lettura di libri, partecipare a laboratori creativi2016 scrive in collaborazione con Nicola Derio uno spettacolo performace.Pittura-musica-poesia- sulla vita di Frida Khalo. Realizzando quadri e oggetti accessori a lei dedicati, diventando un marchio Madamfrida 1968-2018 festa dei 50 anni Mad decide di trasferirsi nella terra di suo padre, in Sardegna a Sant’Anna Arresi – CIViaggio in terra Suomi la Finlandia- dove collabora ad una collettiva con il fotografo Peter Strebel.