“Chiamati al tavolo del confronto dal ministro per l’ambiente, Sergio Costa, i comitati no triv declinano inspiegabilmente l’invito e in una lettera difficile da decifrare spiegano che apprezzano l’invito perché – sottoscrivono – per la prima volta un ministro apre le porte ai cittadini, ma che per l’incontro no, non sono disponibili, è meglio rinviare. Un atteggiamento che ritengo incomprensibile”. L’europarlamentare e portavoce M5S Piernicola Pedicini commenta così la lettera inviata dai comitati No Triv al dicastero per l’ambiente, precisando che: “A memoria, non ricordo che un ministro dell’Ambiente abbia mai convocato delle associazioni per ascoltare le loro istanze e per spiegare il proprio piano per le energie, soprattutto nel campo fossile. Ricordo piuttosto di atteggiamenti riluttanti dei precedenti governi nei riguardi di tutti quei cittadini che pretendevano maggior rispetto per l’ambiente, derubricandoli a quattro comitatini, e suscitando, non lo nascondo, anche la mia indignazione. Nella mia breve carriera politica – prosegue l’europarlamentare – ma anche prima da semplice cittadino, ho sempre sostenuto le iniziative delle associazioni ambientaliste: ho tratto spunti per iniziative parlamentari in Europa, ho collaborato con specialisti preparati per approfondire i temi, ho sponsorizzato o partecipato a manifestazioni. Sono infatti convinto che la forza propulsiva delle associazioni sia una grande risorsa per la politica perché costituisce un baluardo per la difesa dei diritti dei cittadini e per l’ambiente. A patto però che l’approccio non sia ostile o pregiudiziale, ma collaborativo”.
Una precondizione che secondo l’europarlamentare è venuta a mancare: “In questi ultimi giorni – spiega – mi è sembrato che qualcosa sia decisamente cambiato. Le associazioni non fanno che rilasciare dichiarazioni pungenti all’indirizzo del governo ed enfatizzare le criticità, decontestualizzando in maniera strumentale le singole vicende. I ministri Costa e Di Maio hanno assicurato che i 40 provvedimenti in itinere saranno bloccati e che prossimamente ci sarà una proposta di legge per vietare l’airgun e per rendere poco conveniente l’investimento sulle energie fossili. A fronte di una rassicurazione di questo tipo, non si è elevata una sola voce di ottimismo da parte dei NoTriv che pure da anni perseguono questo obiettivo. Ritengo anche concettualmente scorretto porre sullo stesso piano un governo che ha posto i temi ambientali in cima alla lista delle priorità, con i governi precedenti che hanno basato la propria strategia energetica e finanziaria sullo sfruttamento dei fossili”. Pedicini non esclude che “questo incomprensibile inasprimento del dibattito sia dovuto alle imminenti elezioni (regionali ed europee)” e suggerisce che “per assolvere al meglio il loro ruolo di guardiani del territorio e dei diritti dei cittadini, il loro approccio dovrebbe essere il più neutro e oggettivo possibile”.
“Per la prima volta – aggiunge l’europarlamentare – l’Italia ha un governo ambientalista ma, data le pesanti eredita’ lasciate dei precedenti governi, oggi risulta ancora più importante un ruolo costruttivo e collaborativo da parte delle associazioni. Diversamente, questo approccio astioso e senza mezze misure, potrebbe renderle non più dei proficui interlocutori agli occhi del governo”.
E’ del tutto incomprensibile il rifiutare di incontrarsi con il Ministro per l’ambiente da parte delle Associazioni NO TRIV, quasi un atto da “guerra in corso” ed in attesa di uno scontro fisico alla “francese odierna”. Non promette bene e rompe i…ponti invece di costruirli.
Io, nella mia vita da ambientalista, alunno dei Pretori di ferro Sodo e Maritati, ho sempre cercato, nell’incontro, lo scontro; con Clementel del CNEN (Centro Nazionale Energia Nucleare) negli anni ’70, nel ’97 con Massimo Scalia a Novasiri, e sempre per le scorie nucleari.Poi con il cantiere Zoldan e contro la Cassa per il Mezzogiorno sulla Diga di San Giuliano, portandola in giudizio davanti alla Magistratura e vincendo; in seguito con una forte denuncia contro la Ferrovia che ho perso per un Magistrato colluso con la politica locale.E non mi sono mai fermato nella mia lotta e mai ritirato di fronte a chicchessia, dalla difesa del grande e solitario albero plurisecolare al bosco di Policoro, dal mio Vulture e fino al Pollino e finanche all’erosione della costa dell’intero metapontino. E sono pur sempre solo. Oggi vedo, purtroppo, un esercito di convinti ambientalisti che , pur invitati, rifuggono un incontro con il Ministro per l’ambiente, chiedendone, con questo gesto, forse la testa?
Non è un gesto di pace, ma piuttosto una dichiarazione di guerra che prelude ad azioni più forti e, speriamo di no, più violente. Alla faccia del pacifismo, anzi no, di un ipocrito pacifismo.
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