Medici, continuità assistenziale, intervento di Giuliana Scarano, Segretaria generale Fp Cgil Potenza: “Chiude una vertenza lunga e complessa”.
Volge a conclusione la vicenda delle indennità sospese ai medici di continuità assistenziale, una vertenza lunga e complessa che, tra proclamazione di stati di agitazione, mobilitazioni, ricorsi giurisdizionali e diffide, la FP CGIL ha portato avanti sin dal primo momento con grande forza insieme a tutti i lavoratori.
La vertenza parte dai rilievi mossi alla Regione Basilicata dalla Procura regionale della Corte dei Conti, che contestava la fondatezza delle indennità previste nell’Accordo Integrativo Regionale -AIR per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale approvato con DGR n. 331/2008. Ne segue la scelta della Giunta regionale di adeguarsi tout court a tali rilievi, sospendendo, nel maggio 2017, unilateralmente e senza alcun confronto sindacale, l’efficacia delle disposizioni contrattuali previste nell’accordo Integrativo Regionale relative a indennità per i rischi derivanti dalla peculiarità del servizio svolto, indennità per usura macchina e compenso aggiuntivo per assistenza resa alla popolazione pediatrica. Con successiva Delibera del settembre 2017 la Regione statuisce la non erogabilità in favore dei medici di continuità assistenziale delle citate indennità.
Come Funzione Pubblica CGIL abbiamo da subito condannato queste gravi decisioni che hanno avuto come effetto quello di ridurre drasticamente la retribuzione dei lavoratori, per giunta dimenticandosi che molte erano, e ancora sono, le inadempienze contrattuali nei confronti dei medici di continuità assistenziale da sempre denunciate da questa Organizzazione Sindacale.
La sentenza della Corte dei Conti della Basilicata, n. 66/2018, che, sconfessando la tesi della Procura fatta propria dalla Regione Basilicata, ha riconosciuto piena legittimità delle indennità sospese e rispondenza ai principi inderogabili di legge della contrattazione integrativa Regionale, disciplinante la corresponsione delle citate indennità, ha dato di fatto ragione a quanto da noi sempre sostenuto.
Alla luce di questa pronuncia abbiamo nuovamente invitato e diffidato la Regione Basilicata ad annullare in via di autotutela la DGR Regione Basilicata n. 347 del 3 maggio 2017 e la DGR Regione Basilicata n. 1037 del 29 settembre 2017 e conseguentemente a disporre che le Aziende Sanitarie Interessate corrispondessero in favore dei medici di continuità assistenziale gli importi dovuti per le citate voci contrattuali con decorrenza dal mese di aprile 2017.
Siamo pertanto fiduciosi che l’incontro convocato per lunedì pomeriggio dall’assessore regionale alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, con la direzione generale della Dipartimento Presidenza, del Dipartimento Politiche della Persona e con le Aziende sanitarie locali di Potenza e di Matera, porterà alla revoca dei provvedimenti con i quali si è prima sospesa e poi sancita la non erogabilità di queste indennità, nell’auspicio che si chiuda in ogni aspetto la vicenda, ridando certezze ai medici attraverso la piena applicazione dell’accordo integrativo in ogni sua parte.