Confindustria Basilicata esprime profonda preoccupazione rispetto all’emendamento del Mise al Dl Semplificazioni con cui il Governo intende di fatto sospendere, per 36 mesi, i permessi di prospezione e di ricerca di idrocarburi già rilasciati e quelli relativi a nuovi permessi, tra cui anche i tre che riguardano lo Jonio. Tanto più in considerazione del fatto che essi sono finalizzati per lo più alla ricerca di gas, fonte energetica per eccellenza di transizione verso le rinnovabili.
“E’ grave – spiega il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso – che un provvedimento di tale portata vada in direzione opposta rispetto agli obiettivi che invece dovrebbe perseguire il Ministero dello Sviluppo Economico, in termini di crescita economica e occupazionale del Paese. Siamo fortemente critici rispetto all’emendamento, meglio conosciuto come “Blocca Trivelle”, non solo per le conseguenze dirette che avrà rispetto alla sospensione dei permessi già rilasciati con il blocco degli investimenti e il venir meno dei relativi posti di lavoro, ma anche e soprattutto per l’atteggiamento di una parte di questo Governo che ancora una volta si conferma essere viziato da una chiusura pregiudiziale al tema delle estrazioni. Atteggiamento che desta ancora maggiore preoccupazione alla luce dell’incidenza che il comparto dell’Oil&Gas ha sull’economia e l’occupazione lucana”.
“Appare evidente – ha continuato il presidente di Confindustria Basilicata – che si continua a sottovalutare la strategicità di un settore tanto determinante per la tenuta economica di questo territorio e che , in attesa della necessaria transizione alle fonti energetiche rinnovabili che non potrà essere completata prima di alcuni decenni, deve continuare a essere valorizzato, nella prioritaria e irrinunciabile tutela di salute e ambiente e nella piena compatibilità con altri comparti altrettanto strategici per la regione, quali agroalimentare e turismo”.