Sul presunto svolgimento attività stabilimento chimico senza autorizzazione, Greenswitch srl replica all’imprenditore Salvatore Pepe. Di seguito lle note integrali inviata alla nostra redazione dall’azienda e dai dipendenti di Greenswitch e la nota già pubblicata dell’impreditore Salvatore Pepe.
La Società Greenswitch Srl ha dapprima affittato dalla curatela fallimentare di Mythen spa il complesso aziendale che includevalo stabilimento industriale ex Mythennelluglio 2015, per procedere al suo acquisto il 28 giugno 2017. Lo stabilimento era fermo ed inattivo dal Gennaio 2013.
Nell’ottobre 2015 il comune di Ferrandina ha concesso a Greenswitch srl il Permesso a costruire finalizzato all’esecuzione di lavori di riattivazione dell’impianto ex Mythen.
Greenswitch srl ha contestualmente richiesto e ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie alla produzione di Olio di Soia Epossidato (ESO). Si tratta di produzioni legate alla chimica verde che rappresenta attualmente l’unica attività svolta dalla società, per la quale Greenswitch srl non ha nessun obbligo autorizzativo legato al D Lgs 105/2015 (ex Legge Seveso).
Quanto dichiarato dal signor Salvatore Pepe, pertanto, non ha nessun fondamento.
Né si comprende il riferimento del signor Salvatore Pepe alla presenza di rifiuti della MythenSpa (oggi fallita) nei capannoni adiacenti lo stabilimento di Greenswitch srl, in un sitoubicato all’esterno delle aree di proprietà della Società. La fotogallery pubblicata dal signor Pepe ritrae luoghi che non sono di proprietà di Greenswitch srl e nulla hanno a che fare con la Società.
Il contenuto delle affermazioni del signor Pepe è gravemente diffamatorio nei confronti di Greenswitch srl e del suo consiglio di amministrazione, composto da Antonella Russo e Pat Tremamunno, e la società ha già conferito mandato ai suoi legali per procedere a sporgere querela nei confronti del signor Pepe.
La dottoressa Antonella Russo, Presidente del Consiglio di Amministrazione, già ricercatrice della Facoltà di Chimica dell’Università di Bari con un lungo passato quale Direttore del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della Mythen Spa,è persona che con capacità e competenza si sta occupando di completare la riqualificazione degli impianti di Greenswitch srl per consentire il riavvio della produzione, in parte già ripresa dal mese di Settembre 2018.
Pat Tremamunno è un imprenditore Canadese originario proprio di Ferrandina, che ha voluto investire i risparmi di una vita nel progetto “Greenswitch”: senza di lui e i suoi ingenti investimenti economici, Greenswitch srl non avrebbe potuto acquistare lo stabilimento ex Mythen dal Fallimento, procedere alla sua riqualificazione “green”, riavviare la produzione e riassumere numerosi dipendenti ex Mythen spa licenziati dal Fallimento.A lui la comunità locale e le sue autorità hanno in più occasioni manifestato profonda gratitudine.
L’iniziativa diffamatoria del signor Pepe si inserisce nel contesto di una più ampia serie di “attacchi” personali dello stesso alla società e ai suoi soci e amministratori, originati a seguito della estromissione del signor Pepe dalla gestione della Società a causa di gravi atti distrattivi e di infedele gestione societaria per i quali il signor Pepe, oltre ad essere stato revocato dalla carica di consigliere di Greenswitch srl per giusta causa, è anche stato denunciato dalla Società alla magistratura penale fin dal mese di luglio 2018 per i reati di appropriazione indebita e infedeltà patrimoniale. Greenswitch srl attende con fiducia l’esito delle indagini attualmente in corso da parte dei magistrati.
Presunto svolgimento attività stabilimento chimico senza autorizzazione, dipendenti replicano all’imprenditore Salvatore Pepe
Abbiamo letto su Sassilive in data 15 Gennaio un articolo a firma del signor Salvatore Pepe, consigliere di Greenswitchsrl fino al mese di aprile 2018, quando è stato revocato dalla carica, insieme a sua moglie Maria Petrone, per giusta causa attribuibile, secondo la delibera di revoca assunta dall’assemblea dei soci della società, al compimento di atti di grave infedeltà patrimoniale in danno della società. Sappiamo che per tali condotte la Società ha provveduto a sporgere denuncia per appropriazione indebita e infedeltà patrimoniale nei confronti del signor Salvatore Pepe e di sua moglie Maria Petrone. Dall’articolo che abbiamo letto apprendiamo che il signor Pepe avrebbe denunciato il CDA di Greenswitch, azienda di Ferrandina di cui siamo orgogliosamente dipendenti, che secondo il signor Pepe, “svolgerebbe attività chimica senza le previste autorizzazioni in presenza di rifiuti speciali”.
Non vogliamo entrare nel merito della denuncia fatta relativamente agli adempimenti normativi, in quanto siamo certi che la Società si saprà difendere nelle sedi competenti.
Vogliamo invece dare testimonianza della nostra recente esperienza come dipendenti della Greenswitch. Quasi tutti noi siamo ex dipendenti della fallita Società Mythen spa e siamo rientrati al lavoro dopo essere stati richiamati dalla dirigenza per riavviare gli impianti dismessi. A partire dallo scorso mese di Febbraio 2018 e per i mesi successivi, è stato fatto un piano di assunzione che ha portato a tutt’oggi ad una forza lavoro pari a 17 unità lavorative, suddivise tra turnisti e giornalieri.
Quello che ci preme sottolineare è che, da quando l’imprenditore Pasquale Tremamunno ha preso in mano le redini dell’Azienda, insieme alla dottoressa Antonella Russo, dopo aver estromesso dalla gestione della società la sig.ra Maria Petrone e il signor Salvatore Pepe, la società Greenswitch ha finalmente iniziato a mettere in atto le attività di revamping per il riavviamento dello stabilimento, che era fermo dal gennaio del 2013.
Durante il periodo di riattivazione dell’impianto, tutti noi abbiamo partecipato ai corsi di formazione obbligatori per la sicurezza negli ambienti di lavoro, programmati dalla società (primo soccorso, prevenzione incendi, carrellisti, RLS, etc…..) .
Tutti noi con grande impegno abbiamo contribuito a svolgere attività di manutenzione straordinaria per il riavviamento della linea di Olio di Soia Epossidato (ESO) che alla fine del mese di agosto 2018 è stata rimessa in marcia. Dal mese di agosto è partita anche la turnazione dei lavoratori di produzione su tre turni lavorativi.
Certamente riconquistare il mercato non è cosa semplice ed ancora oggi siamo costretti a registrare periodi di produzione ridotta. Ma siamo fiduciosi che con il tempo l’azienda potrà crescere e riuscire a ricoprire un ruolo importante nel panorama italiano e internazionale.
Inoltre sappiamo che il Sig. Tremamunno sta continuando ad investire ulteriori ingenti risorse economiche per riavviare nei prossimi mesi anche la linea della distillazione della glicerina, avendo già firmato dei contratti di conto lavorazione con altre aziende del settore
Vogliamo ringraziare il sig. PatTremamunno per aver investito ingenti risorse economiche e umane a beneficio della comunità ferrandinese e di tutta la Valbasento e per aver contribuito con il management della società ad allontanare il signor Salvatore Pepe e sua moglie Maria Petrone dalla gestione della società. Sul modo in cui Maria Petrone e Salvatore Pepe hanno gestito Greenswitch sino ad aprile 2018 abbiamo a dir poco delle perplessità e attendiamo gli esiti delle indagini da parte della magistratura civile e penale.
Risposta di Salvatore Pepe alla lettera degli amministratori della Greenswicht e denuncia alle autorità competenti.
Si può svolgere attività di industria chimica all’interno di uno stabilimento che era iscritto in una lista speciale del ministero dell’ambiente e che ora in quell’elenco non compare perché inattivo?
Si può’ fare uscire dall’assoggettabilità della Seveso 3 uno stabilimento a rischio incidenti rilevanti senza avere notificato ,seguendo una procedura speciale e in forma Digitale le autorità (
Si può’ fare attività, in uno stabilimento a rischio incidenti rilevanti in presenza di rifiuti?
La chimica verde in presenza di rifiuti? Il curatore fallimentare ha svolto il ruolo di curatore fallimentare,non svolgendo nessuna attività non doveva notificare,la legge Seveso 3 si riferisce al gestore,infatti , prima di svolgere l’attività il gestore ha l’obbligo di notificare al ministero (ISPRA), nel caso di specie gli amministratori della Greenswicht ,prima di svolgere l’attività, dovevano adempiere all’obbligo di notifica per consentire alle autorità i controlli necessari e ottenere il nulla osta allo svolgimento dell’attività.
Questa e’ la procedura obbligatoria per chi acquista uno stabilimento iscritto nelle liste speciali del ministero.
Si prende atto che nello stabilimento ex Mythen di Ferrandina la Greenswicht s.r.l. svolge da qualche mese attività di produzione di olio di soya epossidato, processo chimico che richiede l’attivazione di Reattori chimici,di Serbatoi,di Caldaie ecc.ecc.
Si svolge un’attività di produzione chimica in uno stabilimento che alla data 20 aprile 2018 è stato eliminato dalla lista delle aziende a rischio incidente rilevante perché chiusa per inattività, quindi ai fini della Seveso 3 questo stabilimento e’ chiuso perché inattivo.
La denuncia da me fatta si basa sul presupposto che l’art.6 della legge Seveso 3 impone al gestore di tale stabilimento ,sia per uscire dalla applicabilità della Seveso,sia nel caso di cambio di ragione sociale e sia ,sopratutto ,in caso di avvio di qualsiasi attività (anche quella di produzione di olio di soya eposssidato) di notificare al ministero,alla regione,ai vigili del fuoco,al comune,l’avvio di attività’ seguendo una procedura ben delineata,ovvero,Notifica secondo l’allegato 5,in caso di non ottemperanza e’ previsto l’arresto dell’amministratore che non ha adempiuto a tale obbligo.
Come previsto nella Seveso 3 il gestore all’atto della Notifica deve dichiarare che non esistono all’interno dello stabilimento e in prossimita’ ,delle condizioni che possano addirittura innescare l’incidente rilevante e creare un effetto domino,quindi quelle foto sono esattamente la fotografia dello stato di fatto,si svolge attività di produzione chimica in presenza di sostanze nocive(i rifiuti sono considerati miscele e quindi nocivi).
Questa condizione (la presenza di miscele) addirittura non consentirebbe la fuoriuscita dalla assoggettabilità alla legge Seveso 3,quindi e’ un’aggravante,
Non esiste la possibilità di svolgere attività in uno stabilimento Rischio incidente rilevante senza la Notifica e senza le verifiche obbligatorie di efficienza dello stabilimento ,e’ fuori discussione ,
perché un incidente in uno stabilimento chimico puo’ provocare morti e distruggere l’ambiente,la vicinanza del fiume Basento potrebbe diffondere gli effetti negativi dell’incidente.
Con quale licenza edilizia si svolge l’attività?
Con quale certificato prevenzione incendi?
Con quale certificazione dei serbatoi e dei reattori?
La modifica dell’impianto elettrico e’ certificata da chi?
La concessione edilizia e’ quella della Mythen?
Il CPI è il rinnovo di quello della Mythen o è stato fatto ex novo?
Se le autorizzazioni sono riconducibili alla Mythen l’autorizzazione a svolgere l’attività di produzione deve essere assoggettata alla Seveso 3, quindi solo dopo si può svolgere l’attività.
Per chi svolge attività di impresa si impone un comportamento responsabile e consapevole dei rischi ai quali sottopone i dipendenti e la collettività,per chi svolge attività di produzione chimica questa responsabilità è maggiore, addirittura normata e sanzionata penalmente, appunto la Seveso 3.
La denuncia è stata fatta alle autorità competenti che verificheranno l’esattezza dei comportamenti (Seveso 3), infatti in caso di denuncia grave i controlli e le ispezioni sono immediati.
L’imprenditore Salvatore Pepe denuncia svolgimento attività stabilimento chimico senza autorizzazione
L’imprenditore Salvatore Pepe ha denunciato il Consiglio di amministrazione della Greenswitch srl con sede nella zona industriale Macchia di Ferrandina perchè svolgerebbe attività chimica senza le previste autorizzazioni in presenza di rifiuti speciali. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’imprenditore Salvatore Pepe ha denunciato il consiglio di amministrazione della Greenswitch srl e il sig. Pasquale Tremamunno in qualità di consigliere di amministrazione della Greenswitch srl con sede in Z.I. Macchia di Ferrandina di svolgere attività di industria Chimica, nello stabilimento ex Mythen di Ferrandina, senza le necessarie e obbligatorie autorizzazioni previste dal decreto legislativo 105/2015. Più precisamente per aver omesso la notifica ex art. 6 dello stesso e per non aver ottemperato agli obblighi previsti nella Delibera di Giunta Regione Basilicata n. 1007 dell’8 settembre 2016 (allegata alla presente).
La stessa prescrive che in attuazione dell’art. 27 del decreto legislativo 105/2015 ai fini del controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con le attività svolte da aziende chimiche inserite in particolari elenchi del ministero dell’ambiente (lo stabilimento Mythen era considerato uno stabilimento a rischio incidente rilevante di soglia inferiore) quindi sotto il controllo ispettivo della regione ed inserita nell’elenco degli stabilimenti di soglia inferiore nel piano dei controlli ispettivi da parte della regione (tabella 1 della stessa delibera).
Tale delibera recita testualmente: “Come si evince dalla tabella 1 sul territorio lucano insistono 4 stabilimenti di soglia inferiore suscettibili di causare incidenti rilevanti di cui N 1 stabilimento “Mythen Spa”, agli atti della regione Basilicata, risulta non operativo ed in stato di liquidazione.
L’elenco di cui sopra potrà essere soggetto a variazioni legate ad aggiornamenti di notifica (cambio soglia di assoggettamento, fuoriuscita obblighi Seveso) ovvero nuovi assoggettamenti, preventivamente verificati ed istruiti dall’ISPRA, ai sensi dell’art 13 c. 9 del d.lgs. 105/2015.
Conseguentemente, sulla base delle intervenute variazioni sarà cura della Regione Basilicata aggiornare il relativo programma ispettivo.”
Da ciò’ si evince che la Greenswitch, società che nel 2017 aveva rilevato dal fallimento lo stabilimento, era obbligata a depositare ,prima di svolgere attività produttiva, al Comitato Tecnico Regionale, alla Regione Basilicata, al MATTM (per il tramite dell’ISPRA), Prefettura, Comune, Comando VVF, una Notifica quale autocertificazione di dati identificativi, sostanze pericolose, attività svolta, ambiente circostante lo stabilimento ed elementi che potrebbero causare incidenti rilevanti, etc..
Tale Notifica doveva essere comunicata digitalmente all’ISPRA, seguendo il modello in formato elettronico previsto dallo stesso decreto Legislativo (allegato 5) mediante PEC firmata digitalmente dal rappresentante legale della società che gestisce l’impianto prima dell’inizio attività.
Avendo quindi la Greenswitch iniziato la propria attività in assenza di tale notifica, come si evince dall’articolo della “Gazzetta del Mezzogiorno” e dai verbali di assemblea dei soci ai quali ho partecipato, già da Settembre 2018 e soprattutto senza il consenso del CTR, della Regione, del Prefetto, dei vigili del fuoco, dell’ISPRA e non avendo verificato l’assoggettabilità al decreto ha posto in essere un comportamento penalmente rilevante e sanzionato dallo stesso decreto.
Con la presente si denuncia tale comportamento elusivo del decreto.
Inoltre si denuncia la Greenswitch per aver assunto un comportamento elusivo nei confronti dello stesso decreto perché, non avendo rispettato quanto richiamato dall’allegato 5,non ha informato gli enti preposti non permettendo loro di effettuare le dovute verifiche. Non si sono presentate le documentazioni attestanti l’efficienza dell’impianto elettrico dopo le importanti modifiche resesi necessarie per la ripartenza dello stabilimento, le condizioni dei serbatoi e dei contenuti residui, l’esistenza di sostanze pericolose all’interno dello stabilimento, l’esistenza dei rifiuti rinvenienti dalla gestione Mythen all’interno dello stabilimento (equiparati a miscele secondo criteri 4.1.3 Regolamento CE 1272/2008 CLP) non è stata comunicata l’esistenza di rifiuti speciali (di proprietà’ della Mythen) nel capannone attiguo allo stabilimento depositati dalla curatela fallimentare, che potrebbero amplificare un eventuale incidente scaturito all’interno dello stabilimento.
In aggiunta non è stato predisposto e quindi presentato un piano di politica di prevenzione, un sistema di gestione della sicurezza, un piano di emergenza interno. In assenza di Notifica non è possibile predisporre un piano di Emergenza esterno, non è possibile fare una valutazione del Rischio, non è possibile valutare il possibile effetto domino. Questi documenti, se presenti all’interno dell’azienda, non fotografano la situazione reale quindi assolutamente non attendibili.
Anche se nella delibera regionale del 20 Aprile del 2018 è stato escluso lo stabilimento Ex Mythen dall’elenco delle aziende RIR (Rischio Incidente Rilevante), per definitiva cessazione dello stabilimento, non esonera il gestore di uno stabilimento chimico (preesistente o nuovo) dall’obbligo di assoggettabilità alla normativa Seveso. Si ricorda che la qualifica di RIR, in carico allo stabilimento, comporta che tutte le modifiche devono essere notificate obbligatoriamente da parte del gestore, anche per la sola fuoriuscita da Seveso (come già previsto dalla delibera del 2016). Tale modifica deve essere autorizzata dall’ISPRA previa valutazione della Notifica.
Per il tramite dell’allegato 5 vanno anche comunicati la stessa cessazione dell’attività dovuta a fallimento in quanto la fuoriuscita dall’elenco per cessazione attività per fallimento non autorizza il nuovo gestore ad esercitare l’attività nello stabilimento RIR e non permette all’ISPRA di effettuare le dovute valutazioni prima dell’inizio attività. Solo dopo verifica da parte dell’ISPRA è possibile uscire da Seveso e svolgere regolarmente l’attività di industria chimica essendo soddisfatte le condizioni del decreto del 2015.
Uno stabilimento chimico al cui interno vi sono sostanze pericolose che possono causare un incidente rilevante (i rifiuti e le miscele presenti all’interno della ex Mythen lo sono) va obbligatoriamente classificato ai fini dell’assoggettabilità al decreto Seveso 3 rendendo quindi obbligatoria la notifica prima dell’inizio attività comunicando contestualmente il cambio di ragione sociale del gestore di uno stabilimento assoggettato a normativa Seveso 3.
Lo stabilimento sia preesistente che nuovo ha l’obbligo, prima dell’inizio attività’, di Notifica all’ISPRA per il tramite del modello dell’allegato 5.
Dalla mancata comunicazione della Notifica secondo il modello dell’allegato 5 si desume che l’attività svolta da Greenswitch da Settembre 2018 a tutt’oggi è avvenuta esponendo i lavoratori e la collettività ad un rischio incidente rilevante e in completa elusione degli obblighi del decreto del 2015, delle normative sulla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e della normativa sulla salvaguardia dell’ambiente.
Vogliate prendere atto e adottare i provvedimenti necessari.