Occorre dare seguito immediato agli impegni assunti qualche mese addietro e far uscire il nuovo bando sul Reddito minimo di inserimento, che consentirà l’accesso alla misura a tutti i lavoratori non ancora inclusi. Centinaia sono, infatti, le richieste che ci giungono quotidianamente sull’avvio della misura, che in realtà già a novembre avrebbe dovuto vedere la luce.
Non sono ulteriormente giustificabili ritardi e indecisioni.
L’aver realizzato, dopo oltre tre anni di confronto costante, la prima fase del Reddito minimo di inserimento, così come definito nell’accordo del dicembre 2014 tra Cgil, Cisl e Uil e Regione Basilicata, è stato sicuramente un risultato importante e che non può che renderci soddisfatti. Grazie a ciò, centinaia di lavoratori lucani, espulsi dal ciclo produttivo, hanno avuto l’opportunità di entrare a far parte della platea idraulico-forestale, con il relativo riconoscimento dei diritti e delle tutele, incluso il versamento contributivo che consentirà loro di maturare i requisiti per il pensionamento.
La CGIL di Basilicata ha fortemente voluto la misura di Reddito minimo, definendola, progettandola e individuando anche la relativa copertura finanziaria, e avviando quel proficuo confronto tra le parti sociali e l’istituzione che ha poi consentito di raggiungere l’obiettivo.
Con orgoglio, oggi possiamo dire, nonostante i molti detrattori e le numerose cassandre, di aver realizzato una misura non solo di supporto ma anche di redistribuzione e di inclusione sociale.
È però ora fondamentale andare avanti e farlo presto.
Altresì è fondamentale capire il prosieguo del percorso di coloro che permangono nella platea dei cosiddetti “senza reddito”, altra consistente area di disagio, alla quale occorre garantire la continuità del sostegno, anche in coordinamento, come già fatto, con misure nazionali attualmente in vigore o eventualmente future.
Resta, inoltre, sospesa la questione relativa al recupero delle risorse andate perdute per i lavoratori ex mobilità in deroga che, a partire dal 2015, avanzano ancora mensilità residue e che – ad oggi – continuano a vedersi in attesa di qualcosa che non si concretizza. E’ passato quasi un anno dall’accordo siglato tra organizzazioni sindacali e Regione per le misure di politiche attive che avrebbero consentito a quei lavoratori che, ingiustamente, non si sono visti riconoscere l’erogazione delle mensilità di mobilità in deroga. Ad oggi, nonostante i diversi tavoli e i correttivi apportati rispetto alle osservazioni avanzate da Inps e ministero del Lavoro, nulla è dato sapere rispetto all’attuazione della misura e alla relativa uscita del bando.
Si tratta di una situazione intollerabile sulla quale non esiteremo a mobilitarci, qualora non ci arrivassero in tempi concreti, notizie chiare e definitive.Invitiamo, dunque, la Regione a dare immediatamente seguito agli impegni assunti.