Vincenzo Viti esprime alcune riflessioni sulla cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
È stata una festa degna della Città Capitale. Del resto stampa e tv hanno esaltato magia, atmosfere, risonanze tuttora vive in una comunità che ora dovrà trarne il miglior profitto possibile. Ne abbiamo scritto, torneremo a farlo anche per averne titolo e dimestichezza.
Aggiungo che sono parsi misurati tutti gli interventi dal “Palco” ove era assemblata, in un originale assortimento la teoria degli ottimati mentre in platea, in ordine sparso, assistevano governanti, sindaci urbani e metropolitani, personalità del vario mondo delle intelligenze e delle opere infine il popolo partecipe e caloroso.
Pochi gli interventi che immagino abbiano lasciato una traccia al di là della recitazione di Proietti invero al di sotto della sua indiscutibile
classe. Fra questi quello del Sindaco di Matera e in coda quello del Presidente della Repubblica, con l’intermezzo di Conte, a suo modo
composto, esemplare nella sua qualità neutra e diligente.
Il Sindaco ha raccontato,da par suo, le tracce di una identificazione sentimentale fra il suo percorso intellettuale e politico e la storia di
una citta’ che a noi appare certamente più ricca perché irriducibile a pochi tratti nobili e identitari. Una storia più complessa e
tormentata,sopratutto agita da una pluralità di culture e di esperienze che hanno congiurato e cooperato.
Un racconto,quello di De Ruggieri, emotivamente forte e coinvolgente, nutrito di ricordi e illuminazioni e che ha avuto il merito di
confermare e validare le ragioni del successo europeo di Matera, peraltro avviato temporalmente da iniziative e responsabilità che non andrebbero né ignorate nè rimosse.
Un successo che sta nella evidenza del rapporto intessuto a Matera fra Natura e Storia, nella forza di trascendimento della miseria (che il
topos della “vergogna” di fatto immiserisce nella sua decorosa e orgogliosa dignità), infine nella esemplarità del modello della primitiva geniale ed autoctona tecnologia di sopravvivenza che la città ha vissuto ed oggi è in grado di trasferire e raccontare.
Matera si raccontava all’Europa (questo è il merito delle generazioni che si sono succedute nell’amministrare e guidare la comunità) come il “sogno di una rosa” pasoliniano o se si vuole calderoniano, capace di scuotere le carni avvizzite e rappresentare l’occasione per uno scacco,morale per la “vecchia” Europa: con cui oggi siamo chiamati a fare i conti.
Qui c’era e c’è il successo di Matera più che nelle cartomanzie e nei sortilegi. Bastava raccontarle, oltre le pur luminose epopee personali ed accennare ad una storia scritta a più mani da una collettività che di fatto ha saputo pensare ed operare. Scritta da minoranze,certo Ma quando mai la storia la fanno le maggioranze ! Bastava solo segnalare senza privative la lunga odissea che ha condotto alla Festa. A cui ieri molti non partecipavano o perché ignorati o perché scomparsi,certo non rimossi dalla memoria di una comunità che sa custodirla.
Non si tratta di sciocche piaggerie,ma di debiti che Storia e Memoria dovrebbero avvertire: verso Uomini di Stato (ancora in attesa di una
targa), legislatori, sindaci, amministratori regionali, intellettuali e professionisti che hanno nel tempo inseminato e costruito i lineamenti
della Città Capitale. È mancato, tuttora manca, l’orgoglio di una patria civile comune, viviamo il dramma di una comunità lacerata.
Nella foto www.SassiLive.it il palco della cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019 con Gigi Proietti e una baglight.
la trasmissione è stata davvero moscia in tutti i sensi; Proietti è stato un po’ al di sotto dei suoi abituali elevati standard; Papaleo davvero misero, credo se ne poteva fare a meno, l’ora di trasmissione è volata via e in piazza Vittorio Veneto ho visto e sentito una certa freddezza nella gente che affollava la piazza e devo dire dagli innumerevoli commenti che ho ricevuto anche da chi ha visto la trasmissione da casa, sono rimasti un po’ tutti delusi, bisogna riconoscerlo e ammetterlo non c’è nulla di male, la trasmissione non ha soddisfatto in pieno.
In piazza poi lo spettacolo è stato davvero entusiasmante sia per chi ha visto i fuochi sia per chi ha visto dal vivo l’esibizione fantastica dei Trans Express. Forse si poteva fare di piu’ ad esempio far trasmettere da Rai3 l’esibizione dei Trans Express, anche se devo dire che rivedendo la registrazione dalla tv non rende affatto tale esibizione che andava vista dal vivo perchè è stata davvero spettacolare. Credo sia stata fatta un’operazione di promozione turistica gigantesca per Matera negli ultimi anni con produzioni tv, Capodanni e pubblicità varie, anche se devo dire scorrendo gli eventi in programma quest’anno non c’è davvero nulla di grande richiamo, tantissima roba è veramente modesta per non dire scarsa e qualche mostra richiama per lo piu’ conoscitori e appassionati, piu’ diciamo roba di nicchia, ci si aspettava sicuramente qualcosa di piu’ come eventi di massa, che richiamassero tantissima gente, invece il calendario di eventi in programma per questo 2019 è davvero misero, bisogna aspettare la festa della Bruna per vedere qualcosa di grande richiamo, ci si poteva sforzare molto di piu’ e mettere in calendario eventi di grande richiamo, credo che l’unico grande evento del calendario sia stato proprio quello dell’inaugurazione del 19 gennaio.
Concordo,direi che il 2019 e’ iniziato nel peggiore dei modi e non lascia presagire nulla di buono,ho sbirciato la locandina degli eventi di tutto l’anno e francamente,forse per la mia ignoranza,non conosco nessuno degli artisti coinvolti,ma possibile che questi non sono capaci di coinvolgere artisti importanti?un Vasco Rossi per esempio puo accendere gli entusiasmi in questa citta’ che si avvia a celebrare un vero e proprio FLOP!!!!!!
sono completamente d’accordo col commento di bellod, ho la sensazione che questi eventi in programma saranno un colossale flop, non c’è davvero nulla di grandi eventi, diciamoci la verità e siamo onesti ogni tanto, la fondazione Matera 2019 lascia passare gli eventi in programma come qualcosa di grandioso, hanno organizzato invece una sbrodolata di robe che definire eventi mi sembra davvero fuori luogo, per l’enorme investitura che ha ricevuto Matera quest’anno ci volevano eventi di grido, nel campo musicale o teatrale ce n’è a iosa si puo’ scegliere come si vuole, come anche in campo calcistico si poteva organizzare qualche amichevole fra squadre della massima serie, insomma eventi che avrebbero richiamato migliaia di persone in città, si dice a Matera che il ferro bisogna batterlo quando è caldo; invece scorrendo tutti gli eventi c’è un’assoluta miseria, sarà un flop gigantesco, a fine anno il 19 gennaio e la festa della Bruna rimarranno gli unici eventi degni di questo nome, siamo seri per favore, nell’anno della capitale europea della cultura mancano proprio grandi eventi culturali di enorme richiamo, c’è un enorme vuoto dopo il 19 gennaio e il 2 luglio, un programma di eventi davvero inconsistente e non all’altezza del prestigioso riconoscimento che ha avuto Matera.