Martedì 22 e mercoledì 23 gennaio si sono verificati altri due incidenti stradali con morti e feriti sulla strada provinciale Potenza-Melfi. In proposito si registra una nota di Uil Basilicata.
Uil Basilicata: “Ancora morti e feriti sulla strada di San Nicola di Melfi, una vergogna”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Purtroppo ancora mercoledì 23 gennaio 2019 l’ennesima denuncia… inascoltata e sembra che nessuna Istituzione regionale e comunale, intervenga per evitare questo stillicidio.
Non è possibile, non è assolutamente possibile, che si possa morire o anche ferirsi gravemente solo perché si deve, come fa ognuno di noi, adempiere ad un dovere: quello di andare a lavorare.
Cosa è stato fatto?
L’unica cosa che è stata fatta nel frattempo è mettere in campo l’avidità delle Istituzioni, dei Comuni, delle società specifiche relative ai tutor e/o della video sorveglianza come se il problema della sicurezza stradale fosse solo colpa di chi guida, dei limiti di velocità; si è fatto semplicemente cassa alle spalle dei lavoratori, dei cittadini, che pagano regolarmente le tasse per avere quei servizi indispensabili che sono necessari in qualsiasi cultura democratica.
Ma non bastano quelle tasse, è necessario tartassare di più perché le nostre Istituzioni sono in grado di mettere in campo solo quello… intanto si continua a morire, nel silenzio assoluto di chi invece ha il dovere non solo morale, non solo etico, ma soprattutto attribuito dalla nostra Costituzione, dalle nostre norme, di tutelare un patrimonio, il patrimonio: la cittadinanza.
Uilm di Basilicata non è più disponibile e non sarà mai disponibile a conformarsi a tutto ciò; lo gridiamo ad alta voce, lo denunciamo ancora una volta lo stato di abbandono di questa strada, la strada della morte, una delle arterie più mortali a livello nazionale.
E per questo metteremo in campo tutte le azioni necessarie, non solo legali che possano tutelare i lavoratori, i cittadini e dare un senso alla vita, alla vita di ognuno di noi.
non ci costringete a bloccare e a chiudere l’area industriale di San Nicola di Melfi perché se non verranno prese serie e concrete azioni risolutive, nella bilancia ipotetica tra la vita e il lavoro sceglieremo sempre la vita e per questo metteremo in campo quelle azioni che vadano incontro alla tutela della vita dei lavoratori.