In occasione della cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura durante la diretta su Rai 1 l’attore Gigi Proietti ha declamato una lirica di Rocco Scotellaro. A beneficio di quanti non hanno compreso quale fosse la lirica scelta per il programma in eurovisione lo storico materano Giovanni Caserta ha inviato una nota per svelare qual’è stata la scelta culturale da parte del cast artistico.
La lirica – ricorda Caserta – si chiama “Invito” e non è una lirica di protesta e di lotta. E’, piuttosto, un lamento, una nenia, un invito a “piegarsi” sul mondo contadino, immobile nelle sue tradizioni e nella sua povertà. E’ quasi una richiesta di aiuto e di comprensione fatta all’ “altra” Italia, alla politica, a coloro che governano. Assegnata al 1948, ritengo appartenga al momento successivo alla sconfitta che il Fronte Popolare subì nelle elezioni del diciotto aprile di quell’anno, per cui grande fu la delusione e l’amarezza del poeta.
Di seguito il testo della lirica “Invito”
Oh! Qui nessuno è morto!
Nessuno di noi ha cambiato toletta
e i contadini portano le ghette
di tela, quelle stesse di una volta.
Oh! Qui non si può morire!
Venite chi vuol venire:
suoneremo la nostra zampogna
soffiando nella pelle della capra,
batteremo sul nostro tamburo
la pelle del tenero coniglio.
Oh! Qui nessuno è morto!
Nessuno di noi ha cambiato toletta
e i contadini portano le ghette
di tela, quelle stesse di una volta.
Oh! Qui non si può morire!
Venite chi vuol venire:
suoneremo la nostra zampogna
soffiando nella pelle della capra,
batteremo sul nostro tamburo
la pelle del tenero coniglio.