Con la diffusione dei dati Inps di dicembre, si chiude con circa 4 milioni 700 mila ore di cassa integrazione guadagni concesse in Basilicata, il bilancio 2018. E’ sempre la straordinaria ad “allarmare” (2milioni 700 mila ore) con un aumento di più 83,2% in un anno rispetto ad un andamento molto differente dell’ordinaria (2 milioni di ore) che segna un decremento annuo del 31,8%. Lo riferisce la Uil di Basilicata sulla base dei dati Inps. I valori della cassa integrazione sembrano essere tornati quelli pre-crisi.Vi è però una parte dell’occupazione che continua a perdere il lavoro. Continuano a crescere, infatti, le domande di Naspi che da noi in Basilicata raggiungono nel periodo gennaio-novembre, le 20.513 unità. Quante delle domande derivino da procedure di licenziamento a seguito della fine del periodo della cassa integrazione e quante, invece, siano la conseguenza di contratti a termine scaduti e non rinnovati – evidenzia la Uil – non è dato conoscerlo.
Se osserviamo, però, i dati Inps sulle nuove attivazioni di rapporti di lavoro, emerge chiaramente – commenta il segretario generale regionale Carmine Vaccaro – la flessione di rapporti di lavoro a termine ed in somministrazione in concomitanza dell’entrata in vigore del Decreto Dignità. Ciò ci induce a ritenere che la crescita delle domande di disoccupazione sia anche l’effetto delle novità di un decreto dignità che è stato poco attento alle esigenze di flessibilità di ogni singolo settore e dell’importante ruolo che sulle tipologie contrattuali può svolgere la contrattazione collettiva.Naturale è stato, quindi, procedere a trasformazioni a tempo indeterminato di alcuni contratti a termine, come dimostrano i dati della crescita dei contratti standard, anche se si tratta di un trend già presente dall’inizio dell’anno dove probabilmente a fare la differenza è stato soprattutto il vigente sistema di incentivi.
E’ evidente – aggiunge – che servono investimenti per creare posti di lavoro, altrimenti l´occupazione strutturale e di qualità non crescerà.La direzione giusta è ancora quella del lavoro, del nuovo lavoro e di una compagine sindacale che vira, svolta verso nuove definizioni. Noi ci attendiamo una discontinuità nei metodi di governo e nelle politiche di sviluppo e ci dobbiamo attrezzare per elevare il livello del confronto. Ma siamo consapevoli che le questioni strutturali da affrontare nel paese e nella regione sono quelle su cui abbiamo appuntato la nostra attenzione nei mesi scorsi.Investimenti e diminuzione del fisco a lavoratori dipendenti e pensionati per rilanciare i consumi interni, sono importanti richieste che porteremo in piazza nella grande manifestazione unitaria nazionale del prossimo 9 febbraio.
Gen 25