Il presidente dell’associazione Aps Adamo, Gianni Sciannarella e il presidente associazione “Nel nome dei figli”, Andrea Balsamo in una nota contestano i contenuti della puntata di lunedì 28 gennaio di “Presa diretta” su Rai 3 in cui viene affrontata la questione del DDl 735, che contiene norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La trasmissione “Presa diretta” in onda nella serata di lunedì 28 gennaio ha veicolato ancora una volta il pensiero della terza rete RAI in delicate questioni morali, etiche e sociali. Seguendo la linea tracciata pochi mesi nella trasmissione “La TV delle ragazze” che definiva in maniera chiara ed inequivocabile gli uomini come pezzi di m…. (ed in particolare i padri), si è assistito ad una propaganda a senso unico che decide di sposare le tesi di certo femminismo e di certa politica. La disamina del DDL 735 è servita non già per sviscerare in maniera serena ed obiettiva una questione delicata e di grande interesse ma per veicolare messaggi del tutto forvianti e una visione parziale e distorta del doloroso contesto della separazione.
La voce dei padri separati è stata soffocata con decisione: il nostro dramma, il nostro dolore, la nostra rabbia ed il nostro amore non sono stati toccati neanche lontanamente. 200 uomini che ogni anno si danno la morte per la solitudine e la disperazione derivanti dalla separazione non sono degni di attenzione e rispetto. E nemmeno di menzione.
È evidente. La famosa (o fantomatica) lobby dei padri separati è stata attaccata senza risparmio di energie e risorse. Innumerevoli sono state le voci di referenti dei centri antiviolenza che hanno propagandato ancora una volta l’equivalenza automatica in base alla quale l’uomo in contesto di separazione è sempre carnefice e la donna esclusivamente vittima.
“Non esistono le false accuse di violenza!” ha tuonato un’autorevole esponente della magistratura.
“Il DDL 735 obbligherà i bambini maltrattati a stare insieme ai padri violenti!” ha esclamato contrita una operatrice di un centro antiviolenza.
Statistiche, dati, fatti e semplici articoli di cronaca sono stati bellamente ignorati al fine di propugnare ancora una volta la tesi del mostro, del “dagli all’untore”… Perché noi padri siamo tutti dei violenti, siamo tutti delle bestie e dei potenziali assassini. L’unica cosa che dobbiamo fare è accettare di elargire metà dei nostri guadagni senza poter chiedere un rendiconto e soprattutto senza pretendere un solo minuto in più degli abbracci dei nostri amati angeli rispetto a quelli che, di imperio, decide di concederci la madre.
L’evidente parzialità di conduttore ed inviata è evidenziata dalla totale assenza di un contraddittorio o semplicemente di una informazione minimamente obiettiva. Addirittura nella sezione dedicata all’alienazione parentale si è vista un totale ribaltamento rispetto a quella che è la realtà che quasi il 90% dei padri separati conosce.
Ma ciò non deve stupire. La trasmissione, in fin dei conti, aveva come unico scopo quello di demolire il DDL. Lo ha fatto con argomentazioni tendenziose e distorte e lo ha fatto lasciando al contempo trasparire in modo evidente l’attacco squisitamente politico non tanto e non solo al Senatore e al suo lavoro ma anche e soprattutto a quella compagine politica che storicamente la terza rete RAI riconosce come avversa.
L’associazione Adamo esprime quindi tutto il suo disappunto e tutta la sua contrarietà a questi discutibili esempi di pseudo – informazione. Ancora una volta siamo costretti a prendere atto di come il servizio pubblico dimostri di non essere equanime, di essere ancora facile ostaggio di conventicole e di pervertire i fatti per dimostrare le proprie tesi.
Siamo costretti a constatare che i tempi della famosa lottizzazione non sono dunque finiti se simili baluardi di tale odiosa manifestazione del potere e della propaganda ideologica trovano ancora ampia risonanza ed attuazione.
Pagate con il canone.
Tutto ciò premesso, per l’ennesima volta rifiutiamo qualsiasi strumentalizzazione e ci dissociamo completamente da una visione dogmatica, aprioristica e soprattutto distante dal vero del problema. Ribadiamo con forza che noi padri non facciamo politica. Abbiamo idee e valori ma le ideologie le lasciamo ad altri ambiti. E non permettiamo che le ideologie possano mettere in dubbio il ruolo che vogliamo avere e che i nostri figli reclamano a gran voce.
In quanto padri abbiamo coma unica guida il cuore. Che batte per i nostri figli.