Si è svolta oggi l’assemblea generale della Camera del Lavoro di Potenza che ha eletto come componenti della segreteria provinciale Emanuele De Nicola, Giuliana Scarano, Anna Russelli, Enzo Iacovino e Vincenzo Esposito.
Al centro del dibattito la grande manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil contro la manovra di bilancio, che si terrà a Roma il prossimo 9 febbraio.
“Quella di oggi è la prima assemblea generale dopo la conclusione del congresso nazionale, segnato da un nuovo protagonismo del sindacato in un contesto politico tra i più inediti della storia – afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa – in cui assistiamo a una crisi della democrazia e della rappresentanza, svuotate di fatto da un imperante e pervasivo leaderismo.
In questo contesto di rottura si rafforzano i linguaggi forti, la semplificazione attraverso gli slogan, gli estremismi che portano come quello disumano sull’immigrazione che stride con i valori della Costituzione che sono quelli propri della nostra organizzazione sindacale.
La manifestazione del 9 si inserisce in questo solco. Se guardiamo al mondo così come si sta configurando, anche rispetto ai rischi nel mondo del lavoro, la manifestazione di Roma assume un valenza che va oltre la semplice mobilitazione contro una manovra finanziaria.
La priorità deve essere quella di creare lavoro di qualità, obiettivo che si raggiunge solo attraverso un grande piano di investimenti, pubblici e privati. Senza investimenti anche la quota 100 e il reddito di cittadinanza, così come concepiti, non possono bastare a dare risposte adeguate al Paese.
Il Mezzogiorno – prosegue Summa – ha poi una ragione in più per mobilitarsi. Bisogna stare molto attenti alle insidie dell’autonomia differenziata. Bisogna fermare la spinta leghista verso la secessione del nord verso il sud. Dentro il referendum della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna, vi è la richiesta delle regioni del nord di trattenersi il differenziale fiscale e avere allo stesso tempo autonomia diretta nella gestione di 23 materia tra sicurezza, istruzione, sanità, trasporti. L’assunto è che nella differenza tra le tasse versate e i servizi ricevuti, quanto rimane deve tornare al territorio.
La conseguenza – conclude il segretario generale – è che tra nord e sud le differenze si cristalizzeranno, il Mezzogiorno non avrà più la possibilità di allinearsi al resto del Paese minandone alla radice la sua coesione. Per queste ragioni saremo in piazza a manifestare il 9 febbraio a Roma con Cisl e Uil”.