Si è svolto nella mattinata odierna alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, un sopralluogo presso il Comune di Pomarico, a seguito della frana del 25 gennaio scorso che ha causato poi nel pomeriggio di martedì 29 gennaio il crollo di alcune abitazioni, dopo essere state evacuate precedentemente con ordinanza del Sindaco di quel Comune.
Al sopralluogo, cui è seguito un incontro al centro operativo comunale allestito presso il Comune, per un aggiornamento dell’evento franoso, erano presenti il Prefetto di Matera Antonella Bellomo, il deputato Gianluca Rospi, il senatore Pasquale Pepe, l’Assessore ai Trasporti ed Infrastrutture Carmine Castelgrande, il Sindaco del Comune di Pomarico Francesco Mancini, il Comandante dei Vigili del Fuoco Salvatore Tafaro ed alcuni rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Basilicata ed il Presidente della Commissione Nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi, Gabriele Scarascia Mugnozza.
I rappresentanti delle istituzioni dopo aver informato i presenti sulle attività eseguite e poste in essere a salvaguardia della popolazione, hanno concordato sulla necessità di continuare il monitoraggio degli edifici e del fronte di frana interessati dal crollo, attualmente monitorato con interferometro radar fornito dal CON del Dipartimento Vigili del Fuoco. Altre attività ancora in atto da parte dei Vigili del Fuoco sono verifiche statiche, assistenza alla popolazione e monitoraggio con drone in dotazione ai Vigili del Fuoco.
La riunione si è conclusa con la comunicazione, da parte del Capo della Protezione civile, dell’avvio della procedura di decretazione dello stato di calamità naturale.
I parlamentari Rospi e Pepe hanno assicurato il totale impegno a favore del Comune di Pomarico e della sua comunità, gravemente colpita.
Di seguito l’intervista rilasciata dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli: “Come Dipartimento della Protezione Civile inoltreremo la richiesta della Regione Basilicata per la richiesta dello stato di emergenza. I presupposti ci sono tutti perchè sono venute giù diverse abitazioni e la popolazione ha bisogno di assistenza. Attiveremo un monitoraggio sul versante per controllare eventuali movimenti franosi ed evitare ulteriori danni. Ci sarà anche un’attività di prevenzione non strutturale con adeguamento del piano comunale di Protezione Civile, la rigimazione delle acque e tutta una serire di interventi per ridurre gli effetti della frana, per evitare ulteriori danneggiamenti. Poi c’è il tema più ampio che riguarda interventi strutturali sui quali daremo il nostro contributo come sempre ma lì saranno attivate risorse e saranno fatti studi approfonditi perchè non vogliamo realizzare interventi e poi trovarci come è successo in questi giorni con interventi che sono fatti negli anni passati e non sono stati risolutivi.
I possibili rischi oggi quali sono? “Se la frana si dovesse muovere fa venire giù altre porzioni di fabbricati e quindi per questo noi stiamo mettendo in piedi questo monitoraggio stringente”.
Da febbraio 2019 ci sarà un piano nazionale per la messa in sicurezza del Paese, siamo pronti? “Non è una novità, lo ha detto il premier Conte. Ne abbiamo parlato con lui in questa settimana. Anche il Ministro Costa ha parlato di questo piano straordinario, entro metà febbraio ci sarà questo piano per la messa in sicurezza del territorio e anche per ristorare i danni relativi agli eventi emergenziali che si sono verificati negli ultimi anni nel nostro Paese ed in particolare come ricorderete nel mese di settembre, ottobre e inizio novembre. Pomarico non potrà rientrare negli stanziamenti previsti dalla legge di bilancio e da altre fonti di finanziamento per gli eventi emergenziali dei mesi scorsi ma Pomarico avrà le risorse che servono per la gestione di emergenza e poi i finanziamenti che servono per il consolidamento del costone attraverso programmazione ordinaria o misure straordinarie che saranno adottate di qui a breve da parte del Governo”.
Il sindaco e i cittadini di Pomarico hanno detto che questa frana si poteva evitare, probabilmente i soldi sono stati utilizzati male, cosa ne pensa? ” Io non lo so, perchè non spetta a me indagare su questa cosa ma so anche che il nostro professore Casagli, che è responsabile del centro di competenza del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze aveva detto che fino al 2014 non vi erano segni di cedimento e quant’altro. Stiamo indagando dal 2014 in poi e vedremo quello che alla luce delle analisi scientifiche e sopratutto i dati satellitari potrà emergere questa cosa che è stata denunciata. Noi siamo qui per intervenire e risolvere per risolvere i problemi, su quello che è successo prima non spetta a me indagare”.
La fotogallery della visita del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, per la frana a Pomarico (foto www.SassiLive.it)