Presentato nel pomeriggio nella Chiesa di San Francesco d’Assisi a Matera il libro “Antonio Ciliberti. Il vescovo della corresponsabilità” a cura di don Gaetano Federico e pubblicato da editoriale Progetto 2000. All’incontro, cooordinato da Monsignor Filippo Lombardi, sono intervenuti il parroco don Angelo Galliteli, l’editore Demetrio Guzzardi, l’autore don Gaetano Federico e l’arcivescovo di Matera-Irsina, Monsignor Pino Caiazzo.
L’autore, originario di Rossano Calabro e successore di Antonio Ciliberti alla guida della parrocchia di Corigliano Calabro, non poteva che scegliere Matera per la presentazione di questo volume dedicato al compianto Monsignor Ciliberti che ha guidato per dieci anni l’Arcidiocesi di Matera-Irsina, dal 1993 al 2003 e tornato alla Casa del Padre l’1 aprile 2017 all’età di 82 anni dopo aver concluso la sua vita terrena a Roma in piena fedeltà al suo Ministero Apostolico.
Ciliberti è ricordato dalla comunità religiosa materana per aver favorito e sostenuto la costruzione di alcune chiese della città di Matera: la chiesa dell’Immacolata in via Cererie, la chiesa Maria Madre della Chiesa in via dei Dauni e la chiesa della Santa Famiglia in via Mattei.
Don Gaetano Federico, successore di don Antonio nella parrocchia Sant’Antonio in Corigliano, con la pubblicazione di questo volume, ha inteso raccogliere testimonianze di sacerdoti, vescovi, laici, amici su Monsignor Ciliberti, perché non venisse offuscata dal tempo la statura umana e sacerdotale del presbitero e poi del vescovo che tanto ha dato alla Chiesa nelle varie sedi dove ha operato. Monsignor Ciliberti aveva una visione aperta e dialogante della Chiesa e puntava molto nella sua azione pastorale sul funzionamento degli organismi di partecipazione riproposti a livello diocesano, zonale e parrocchiale, organizzato intorno ai tre settori della vita ecclesiale: liturgia, evangelizzazione e carità.
Appassionato di calcio, poteva fare benissimo il ct della nazionale, ma ancora di più conoscitore dell’animo umano, dei suoi bisogni e necessità materiali e spirituali; aveva un profondo senso dell’amicizia che coltivava con fedeltà assoluta. Dalla lettura del volume ne viene fuori un ritratto completo, a tutto tondo, dell’uomo, del sacerdote, del vescovo con la sua ricca umanità e intensa spiritualità. Vescovo di Locri–Gerace prima, poi di Matera–Irsina, infine di Catanzaro–Squillace, dovunque ha operato ha lasciato il segno della sua operosità.
La fotogallery della presentazione del volume (foto www.SassiLive.it)