“L’introduzione di tecniche di mutazione genetica è un rischio che va attentamente monitorato. Per questo ho chiesto alla Commissione europea di valutare la predisposizione di studi più approfonditi, con annessa valutazione dei potenziali impatti”. Commenta l’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini. “Attualmente una delle tecnologie più controverse, che andrebbe immediatamente attenzionata – prosegue l’europarlamentare – è rappresentata dal CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) che consente di correggere in maniera precisa e impeccabile uno o più geni all’interno di qualsiasi cellula, operando così correzioni mirate al DNA delle piante. Sulla sperimentazione di questa tecnica, la Monsanto – leader mondiale delle sementi OGM e dell’erbicida a base di glifosato – ha investito molte risorse con l’intento di creare vera e propria “super-frutta”, come fragole o mele geneticamente modificate per essere più dolci, ma anche mais, soia, grano, cotone e colza, tutti rigorosamente geneticamente modificati”.
Negli Stati Uniti la tecnologia è stata giudicata “sicura” sebbene diversi studi abbiano concluso che esperimenti di mutazione genica fatti con CRISPR portavano a “mutazioni del tutto inaspettate”. In UE invece, la Corte di Giustizia europea, attraverso una sentenza, ha chiarito che tutte le tecniche di mutagenesi sono da considerarsi al pari dell’impiego di OGM, e che le deroghe dovrebbero riguardare solo le tecniche con una lunga tradizione di sicurezza. “Purtroppo nel caso della tecnologia CRISPR occorre essere tempestivi – rileva l’eurodeputato – questa tecnica è infatti già ampiamente disponibile sul web e in molti paesi europei si stanno già sperimentando gli effetti nelle produzioni agricole per creare specie resistenti ai patogeni. Per questo è necessario – conclude Pedicini – predisporre degli studi che chiariscano in maniera inequivocabile quali siano gli effetti delle tecniche di mutazione genetica sulla salute umana e sull’ambiente”.