Un nome e un cognome dalle risonanze bibliche, carattere forte e incisivo. Sguardo dolce, ma fiero, che non tradisce mai l’onestà delle proprie affermazioni. Una intraprendenza che fa il paio con una capacità di rinnovamento, seguendo la voglia irrefrenabile di rimettersi in gioco e di non mollare mai.
Questo si può dire, per fare un ritratto di italiano purosangue, di quelli con una stoffa d’altri tempi. Trattasi di Giovanni Salvatore, uno dei giocatori di poker italiani più notevoli degli ultimi decenni.
La sua vittoria più memorabile, probabilmente, rimane quella all’IPT di Sanremo del 2009 dove vinse il primo premio da €150.000, riuscendo a battere Umberto Pavoncello in un interminabile testa a testa finale durato circa due ore.
Ma la storia di conquiste e temerarietà del nostro giocatore lucano cominciò molto presto. Nato a Pignola (PZ), nel 1963, Giovanni Salvatore cominciò ben presto a lavorare come meccanico in una sede della BMW, senza per questo trascurare gli studi. Riuscì infatti a diplomarsi come perito elettronico, pur continuando a lavorare durante gli ultimi tre anni.
Vita da emigrato
Dopo il diploma Giovanni decise subito, come tanti giovani meridionali d’allora e di adesso, di partire per Milano in cerca di fortuna. E la fortuna, come si dice, aiuta gli audaci. Arrivato con pochi soldi in tasca, Giovanni riuscì infatti ben presto a trovare lavoro come meccanico in un’officina. Non passò molto tempo prima che, grazie alla tenacia e al suo duro lavoro, ne ottenne la gestione rendendola una delle officine più popolari del milanese.
Tra delusioni, cambi di sede, lutti (la morte del padre a quarantotto anni) e solidarietà con i cari (l’importante coinvolgimento nel lavoro del fratello minore Nicola: ora responsabile della sua azienda), Giovanni fece carriera, diventando poi titolare di un’officina tutta sua: “Autogianni Multiservice”.
Cosa interessante è il fatto che nel suo percorso abbia coniugato la sua carriera lavorativa con quella da giocatore, creando una società di calcio (di cui fece parte anche egli stesso) di nome “Autofficina Gianni” – allenata dall’ex giocatore del Milan, Alberto Cambiaghi – che per alcuni anni ottenne un discreto successo.
Una vita dedicata alle passioni
Salvatore riuscì anche a mettere la propria intraprendenza al servizio delle corse automobilistiche, non solo gareggiando, ma acquisendo la MKT (Milano Karting Team), ampliandola e permettendo quindi a più persone di provare l’adrenalina delle 4 ruote.
Giovanni è stato sposato due volte prima, vien da dire, di impegnarsi in un fruttuoso matrimonio con il poker.
È infatti la fine del suo secondo matrimonio che lo portò verso il suo amore per le carte, permettendogli di mantenere anche un simpatico soprannome che racchiude entrambe le sue passioni (GianninoKart, quindi colui che ama i go-kart e le carte).
Quel momento è stato solo l’inizio di una folgorante carriera da pokerista che lo portò a ottenere esiti sempre più soddisfacenti, di cui l’IPT del 2009 fu il coronamento.
Un’avventura iniziata con le prime sfide a casa di un amico, passando poi alla scoperta dell’innovativo (per i tempi) modo di giocare a poker quale fu il Texas Hold’em, arrivando alla laurea di campione italiano (poco dopo la vittoria a Sanremo) a Nova Gorica nel 2009 (oltre alla leaderboard IPT). Un percorso che conferma il continuo dinamismo di un personaggio al quale l’intraprendenza e il gusto della sfida non sono mai mancati.
Oggi, naturalmente, la sua avventura non è ancora finita, e Giovanni risulta attualmente al tredicesimo posto nella classifica dei migliori giocatori italiani.
Nonostante ciò, non ha problemi a dichiarare di essere spesso sottovalutato dai colleghi, uscendo comunque a testa alta anche per il fatto di tornare sempre a casa con più di soldi di quelli messi in gioco. Mirabile conferma di onestà e fierezza.
Se a lui uniamo altre conquiste che la nostra regione può vantare di recente (come la vittoria mondiale in kickboxing del materano Gravela), non resta che fare alla Basilicata lo stesso augurio che facciamo a Gianni: “Non mollare mai!”