Martedì 12 febbraio il 5G di Matera a Montecitorio, Enzo Acito: “Speriamo non sia solo fumo”. Di seguito la nota integrale e la notizia relativa all’incontro in programma imartedì 12 febbraio a Montecitorio in cui discuterà della sperimentazione 5G a Matera.
Il 5G è un’ autostrada che può e deve produrre occupazione e reddito, oltre i termini temporali e gli impegni contrattuali di Tim, Fastweb e Huawei con il MISE, impegni che scadono nel 2020.
L’autostrada 5G può produrre reddito e PIL, per l’intero territorio regionale, esclusivamente se favorisce i trasporti, cioè se attiva le economia con le imprese locali;
L’autostrada 5G deve favorire la nascita di nuove imprese e nuove competenze, non un’ennesima operazione di facciata; per questo è nato l’Hub di San Rocco.
Si è lavorato per portare a Matera il CNR, le 14 imprese che hanno risposto al bando scaduto il 31 luglio, i processi di contaminazione tra start up, ricercatori ed imprenditori;
Si è lavorato per un Comitato Promotore, per costruire la strategia dell’ innovazione e la ricerca a Matera, costituito dalle più prestigiose università meridionali (Federico II di Napoli, Università della Basilicata, Università di Bari, Politecnico di Bari, Università di Lecce, oltre all’ Università di Pavia, Svimez e la George Brown University Toronto, sotto la autorevole regia del CNR).
La rete delle Università avrebbe fornito le risposte indispensabili per offrire i Talenti agli investitori, numero e competenze che solo una solida rete di Università è in grado di offrire in termini qualitativi e quantitativi.
Oltre la convenzione firmata a giugno 2018 con il CNR, degli altri Attori non abbiamo più traccia.
La sperimentazione 5G scade il 2020, ma le infrastrutture sono in ritardo, la fibra ad 1Gbps nei Sassi ancora assente, pur con un impegno a terminare i lavori entro dicembre 2018; la mancata presenza della fibra vanifica anche la prossima copertura del 5G nei Sassi, con buona pace degli slogan di “vicinati contadini” che si dovrebbero trasformare in “vicinati digitali”.
Siamo ancora lontani dalla condizione di poter svolgere il ruolo di attrattore di investitori HiTech.
Quindi, se veramente i Sassi sono il luogo destinato ad accogliere le imprese culturali e creative siamo in ritardo per la fibra ottica, in ritardo per la copertura del 5G, in ritardo per il cablaggio interno con le frequenze del 5G dell’immobile di San Rocco, in ritardo per la costituzione del Comitato Promotore delle Università Meridionali .
Gli imprenditori investono se hanno una convenienza economica o un ritorno di immagine; nel nostro caso ha giocato un ruolo fondamentale il brand 2019, non essendo state destinate risorse economiche da parte del Comune.
Ma il brand 2019 si esaurisce man mano che il tempo scorre, inesorabile (!)
La scadenza del 2020 per sperimentare il 5G si avvicina, inesorabile(!)
L’attrattività di questa Città, per gli investimenti HiTech, con il trascorrere del tempo si riduce, inesorabile(!)
Occorre trovare soluzioni alla fiammella che, ridotta a lumicino, potrebbe vanificare definitivamente questa opportunità irripetibile.
Spero che a Roma, il 12 febbraio, la politica locale evidenzi queste criticità e non si soffermi solo sull’aspetto spettacolare degli effetti speciali e dei fuochi pirotecnici, questa volta solo tecnologici.
“Matera 2019 – il 5G e il digitale al servizio della cultura”, incontro nel Palazzo Montecitorio di Roma
Martedì 12 febbraio 2019 dalle ore 10 presso la Sala della Lupa a Palazzo Montecitorio è in programma l’incontro sul tema “Matera 2019 – il 5G e il digitale al servizio della cultura”. Si discuterà di applicazioni culturali abilitate dalle reti di quinta generazione e della nuova frontiera del turismo digitale che permetterà la ricostruzione virtuale di siti archeologici e dei musei.
L’evento partirà con i saluti istituzionali del Presidente della Camera Roberto Fico. Al dibattito – moderato da Raffaele Barberio e suddiviso nei due panel “Matera e la sfida del 5G” e “Digitale e Cultura” – parteciperanno Mario Di Mauro (Tim), Massimo Inguscio (CNR), Lisa Di Feliciantonio (Fastweb), Paolo Verri (Fondazione Matera Basilicata 2019), Mirella Liuzzi (M5S), Enrico Bellini (Google), Gianluca Vacca (Sottosegretario ai beni e alle attività culturali), Raffaello De Ruggeri (Sindaco di Matera). Le conclusioni saranno affidate a Marco Bellezza, consigliere giuridico per l’innovazione del Mise.
Al termine del dibattito, per la prima volta alla Camera, ci sarà la possibilità di testare un’applicazione pratica delle potenzialità del 5G con una demo VR che permetterà la visita delle chiese rupestri di Matera. Un tuffo nella realtà virtuale per mezzo di visori in un contesto insolito come quello della Sala Aldo Moro, sede dell’allestimento, che si protrarrà anche nel pomeriggio per i deputati che vorranno provare un’inedita esperienza immersiva.
Il progetto BariMatera5G con cui Tim, Fastweb e Huawei si sono aggiudicate il bando di gara del MISE per la sperimentazione 5G, oltre alle tre aziende capofila prevede la partecipazione di 52 partner di eccellenza, tra medie e grandi imprese, università e soggetti pubblici. Le attività condotte nel 2018 hanno finora portato all’installazione di 24 siti 5G, di cui 18 attualmente “on air” su entrambe le città, impianti che hanno permesso di raggiungere il requisito di copertura del 75% già nel mese di dicembre, mentre il termine della sperimentazione è stato prolungato al 30 giugno 2020 in virtù di una revisione delle attività previste. Coerentemente con la nuova tempistica, il valore totale degli investimenti previsti per Bari e Matera ammonta a circa 41,6 milioni di euro.
L’attuale Capitale della Cultura può con il 5G può diventare un modello di Mezzogiorno vincente grazie al legame tra cultura e tecnologia.