Sabato 9 febbraio 2019 alle ore 10,30 nel Castello del Malconsiglio di Miglionico Silvana Arbia incontrerà gli alunni dell’istituto Comprensivo del paese durante la “Giornata del ricordo”.
Chi se non lei? Silvana, ex magistrato della Corte d’Appello di Milano ed ex Registrar della Corte penale internazionale, nata a Senise, è tornata in Basilicata e da questa regione “faro dell’Italia” é partito il progetto politico del Laboratorio SMS (Stato Moderno Solidale), con un programma articolato che pone al centro la persona, i suoi diritti, la sua dignità ,spesso o quasi sempre, calpestati “dall’aggressivo dominio dello stato di mercato, la cui finalità è quella di ridurre i cittadini a sudditi e semplici consumatori”.
Diritto, la parola chiave intorno alla quale si sviluppa la proposta politica di Stato Moderno Solidale: diritto al lavoro, ad un ambiente non svenduto, al riconoscimento di competenze,diritto ad una agricoltura che possa diventare volano di sviluppo,diritto ad una gestione meno deprimente dell’emergenza immigrazione, pari dignità sociale, centralità della risorsa umana contro interessi, sopraffazioni economiche e politiche.
Ha studiato a Padova Giurisprudenza e, nel frattempo, ha studiato per il concorso in Magistratura e ce l’ha fatta.
Pretore prima a Venezia, poi a Roma, Giudice alla Corte d’Appello di Milano, fino alla Prima Sezione Penale specializzata in processi di crimine organizzato e crimini contro abusi su minori.
Il giudice Arbia ha fatto parte del tribunale internazionale per il Ruanda: in quell’ambito ha esercitato le funzioni di procuratore per i genocidi avvenuti nel 1994.
Silvana Arbia è una donna abituata a “mettere la corda sempre più in alto”. E a superarla. Oggi è a capo della Cancelleria della Corte Penale internazionale dell’Aia.
Silvana, costretta ad andare a studiare e lavorare fuori , si sente legata alla sua terra d’origine più di quelli che coraggiosamente o pigramente ci sono sempre vissuti.
“La Basilicata é un luogo che stranieri definiscono un sogno e che imprese multinazionali vedono come un’opportunità di lucro enorme e, mentre noi lucani giochiamo a tirarci le pietre, a diffidare gli uni degli altri, afferma l’Arbia, intanto ci sfugge un’opportunità unica e irrepetibile: fare della nostra regione un modello di sviluppo moderno, esportabile e attraente”.
Non siamo nostalgici; siamo riservisti e ci arruoliamo per la madre di tutte le battaglie: strappare alla morte materiale e morale la Basilicata. Io ho avuto la fortuna di conoscerla e dal salotto di casa sua, la bella Senise, ti catapulta nel mondo e non puoi non rimanerne affascinata mentre, con fermezza e garbo, parla di lotta alle mafie intellettuali, di meritocrazia, del bene dell’acqua, del dovere di riconoscere i danni causati dall’inquinamento,dei diritti umani, dell’amore per la propria terra. Dunque, una donna che pone al primo posto il dovere di ridare dignità agli uomini e alla Lucania. Lei la definisce ‘una sfida epocale’, dato il radicamento e l’influenza di forze politiche che hanno per anni dominato e umiliato questa regione. È tempo di cambiare le sorti della nostra terra e chi se non Silvana Arbia?