Decisamente “poco rosa” è il nuovo Consiglio superiore di sanità, organo di consulenza tecnico-scientifica del ministero: su 30 componenti solo 3 sono donne che in precedenza erano 14. La decisione della ministra della Salute Giulia Grillo ha scatenato le proteste non soltanto delle donne della politica, ma anche delle dirette interessate, le scienziate. E tra queste la lucana Liliana Dell’Osso, direttrice dell’Unità Operativa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e presidente del Collegio dei professori ordinari di Psichiatria italiani, è tra le firmatarie di una lettera con 42 adesioni. Questo il testo della lettera:
La decisione del Ministero della Salute di ridurre drasticamente la presenza di donne all’interno del Consiglio Superiore di Sanità è inaccettabile in quanto in-giusta e ingiustificata. È infatti inaccettabile che le donne siano tagliate fuori da un tavolo di lavoro così importante e che influenza in modo sostanziale la poli-tica sanitaria del paese. La salute pubblica non è – e non può essere – un tema in cui la parità di genere non conta. Ed è inaccettabile che il Ministero della Sa-lute ritenga che nel nostro paese e nel resto del mondo non ci siano scienziate competenti, in grado di portare valore ed esperienza all’interno del Consiglio Superiore di Sanità. Chiediamo quindi al Ministero della Salute di rivedere le sue posizioni e alle colleghe e i colleghi nominati di rinunciare all’incarico qua-lora la parità di genere non venisse rispettata all’interno del Consiglio.
La prof. Dell’Osso è l’unica lucana presente nella banca dati online con i profili di cento esperte nelle aree scientifiche, secondo il progetto “100 donne contro gli stereotipi”. La banca dati, realizzata grazie al supporto della Commissione Europea e della Fondazione Bracco, nasce come uno strumento per aiutare i professionisti della comunicazione nella ricerca di fonti femminili competenti, ed è anche una risorsa per chi vuole dar spa-zio alle voci di esperte autorevoli nei dibattiti scientifici dentro e fuori dai media. Perché, come ha dimostrato anche il Global Media Monitoring Project 2015 – il progetto di ricerca più longevo sulla presenza femminile nei media – i giornalisti e le giornaliste che riportano il parere di un esperto si rivolgono a un uomo otto volte su dieci.
La Dell’Osso è uno dei volti contro gli stereotipi sessisti nel mondo della scienza. La sua foto, dietro una grande maschera bianca, simbolo di tanti significati, è stata scattata dal fotografo Gerald Bruneau per la mostra “Una vita da scienziata – I volti del progetto #100esperte”, in esposizione al Centro diagnostico italiano di Milano fino al 30 giugno insieme agli altri ritratti che il fotografo francese ha dedicato a donne italiane impegnate in ambiti tecnico-scientifici, dalla chimica all’ingegneria. L’esposizione è promossa dalla Fondazione Bracco a partire da un progetto contro gli stereotipi sessisti nel mondo della scienza. Il Progetto partito con u-na piattaforma online con cento profili di esperte italiane (che si è poi ar-ricchita con l’inclusione di nomi di economiste ed esperte di finanza), è proseguito con un libro e ora continua con la mostra di ritratti di alcune scienziate che si sono prestate a essere fotografate nei loro spazi di lavo-ro, ricerca, studio. Obiettivo: contribuire all’abbattimento degli stereotipi che ancora segnano il mondo della divulgazione scientifica, rappresenta-to nell’immaginario comune come prettamente maschile, e del pregiudizio diffuso secondo cui le donne sarebbero poco portare agli studi e alle professioni tecnico-scientifiche.
Feb 09