Il senatore lucano Saverio De Bonis ha inviato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli per sollecitare il completamento della Bradanica. Di seguito il testo integrale.Premesso che:
la strada statale 655 “Bradanica” è un’arteria stradale concepita per collegare i capoluoghi di provincia di Matera e Foggia, connettendo due importanti zone delle regioni Puglia e Basilicata;
la strada permetterà alla città dei Sassi, capitale europea della cultura 2019, di essere ancor più collegata con le principali arterie nazionali, quali ad esempio l’autostrada A14, raggiungibile in tempi brevi una volta che la Bradanica sarà ufficialmente completata;
considerato che:
l’arteria stradale fu inizialmente finanziata dalla Cassa del Mezzogiorno, però, con il passare degli anni, i lavori non hanno portato al completamento dell’opera;
la strada, opera emblematica per i ritardi e le interruzioni susseguitesi nel tempo, ad oltre 40 anni dall’avvio dei primi lavori, è infatti tutt’altro che conclusa e percorribile per la sua interezza. Una strada assolutamente vetusta nella sua stessa concezione progettuale e che sconta, quindi, inevitabilmente, tutti gli anni che sono trascorsi sino ad oggi e che la vedono, pertanto, chiaramente inadeguata rispetto agli standard attuali;
in tutto questo, uno dei tratti che per alcune vicissitudini non era stato ancora completato è quello che ricade nel comune di Matera e, finalmente, a fine aprile 2018 sono stati aperti i primi 8 chilometri del tratto materano della Bradanica, degli 11,5 complessivi che dovevano essere ancora ultimati. Per la precisione, ora è percorribile il tratto che va dallo svincolo provvisorio per la strada provinciale Timmari-Santa Chiara allo svincolo di Matera centro per l’abitato di Matera e per la strada statale 7;
all’apertura degli 8 chilometri, l’Anas specificò però che “sono stati aperti al traffico in modalità provvisoria di cantiere, con limitazione della velocità a 60 km/h, nelle more della attuazione degli impianti d’illuminazione e sono costituiti da una carreggiata di 10,50 metri, con due corsie da 3,75 metri ciascuna e due banchine laterali da 1,50 metri”;
l’ente nazionale per le strade, inoltre, assicurò che “entro quest’anno [quindi entro il 2018] è prevista la messa in esercizio degli ulteriori 3,5 km, che costituiranno il completamento dell’intera nuova infrastruttura di 11,5 km”. Ad oggi però, al 31 gennaio 2019, i rimanenti 3,5 chilometri non hanno ancora visto la luce;
il caso della Bradanica è una “storia infinita” e il pensiero dell’interrogante va, tra l’altro, a quei lavoratori che hanno perso un’importante occasione di lavoro a causa del fermo del cantiere, in una terra già avara di opportunità;
l’altra emergenza che l’interrogante segnala è l’inadeguatezza della strada statale 658 Potenza-Melfi, riconosciuta come la strada statale lucana più percorsa e la seconda per indice di mortalità, i cui ultimi lavori appaltati, anche quando saranno finalmente conclusi (cosa che nessuno è in grado di quantificare con precisione) non potranno costituire la soluzione efficace e definitiva ai notevoli volumi di traffico leggero e pesante ed alle conseguenti esigenze di sicurezza nella percorrenza;
tenuto conto che:
il 24 maggio 2018, all’assessore per le infrastrutture e mobilità della Regione Basilicata, Carmine Miranda Castelgrande, l’Anas precisò che “non corrispondono al vero le notizie relative ad ipotetici ‘soldi finiti’ o a ‘chiusure di cantiere’, evidenziando che, a causa di alcune problematiche tecniche emerse durante i lavori – tra cui il movimento franoso al km 143,300 – e per un più complesso intervento di consolidamento delle fondazioni del viadotto Santo Stefano, situato nel tratto di circa 3,5 km, non ancora aperto al traffico, è in corso di redazione una perizia di variante. Per questa perizia – chiarì l’Anas all’Assessore regionale – è già disponibile la copertura finanziaria e, dopo l’approvazione della medesima, si potrà procedere al completamento dei lavori ed all’apertura al traffico del restante tratto di 3 km circa”. A tale rassicurazione, però, non è stato dato ancora riscontro;
a luglio 2018, al Ministro per il Sud Lezzi in visita a Matera fu invece comunicato che l’intervento sulla statale 655 “Bradanica”, una volta completato, avrebbe garantito il collegamento con le strade statali 96, 96 bis, 93 “Appulo Lucana”, 658 “Potenza-Melfi” e le autostrade A16 “Napoli-Canosa” a Candela e A14 “Bologna-Taranto”, in provincia di Foggia;
l’Anas, purtroppo, ad oggi nulla fa sapere sull’ultimazione della Bradanica, lotto di La Martella, un silenzio che crea nuovi timori a distanza di più di otto mesi dalle garanzie sul completamento dell’infrastruttura;
la Bradanica è arteria primaria ed importante per lo sviluppo dell’area in cui ricade e, in generale, per l’intera regione in quanto, completata, condurrà da Foggia a Taranto e alla strada statale Jonica,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi per i quali, ad oggi, non si è provveduto a completare i lavori;
quali siano i tempi entro i quali si prevede l’ultimazione;
se il Ministro in indirizzo non ritenga che sia il caso di intervenire, con atti di competenza, presso l’Anas e presso la Regione al fine di velocizzare il più possibile il perfezionamento, così da consentire un migliore collegamento tra la regione Basilicata e le regioni limitrofe.
E ricordiamo che il primo progetto era a 4 corsie tante che furono espropriati i terreni per una 4 corsie poi ridotta a due dalla regione Basilicata e mai ultimata. Unica soluzione sono le macro regioni e dare più potere alle province e allo stato centrale. Le regioni sono il cancro della nazione, soprattutto le regioni con sole due province dove decide sempre la provincia con più consiglieri. Non c’è una vera democrazia!