Riportiamo di seguito la replica del Dipartimento Politiche per la persona della Regione Basilicata alle dichiarazioni del Consigliere regionale Michele Napoli relative all’Accordo di Programma in ambito sanitario.
L’accordo di programma del settore sanità sottoscritto il 18 maggio 2016 con i Ministeri competenti, come rimodulato a seguito della LR n.2/2017 di riordino del Servizio Sanitario regionale, prevedeva per la Regione Basilicata un importo a finanziamento per investimenti di 73,494 milioni di euro per complessivi 29 interventi per le quattro Aziende Sanitarie regionali così come indicato nel prospetto che segue:
Azienda N.interv Finanziamento
Statale
ASP 10 13.371.249,94
ASM 6 15.200.000,00
AOR SC 11 38.468.574,76
CROB 2 6.454.300,00
Totale 29 73.494.124,70
Entro il mese di novembre 2017 (diciotto mesi) le Aziende avrebbero dovuto presentare i progetti esecutivi per i relativi finanziamenti.
A tale data l’ASM e il CROB hanno ottemperato totalmente a tale impegno.
L’AOR San Carlo vi ha ottemperato per n.8 interventi per un totale di 20,356 milioni di euro e l’ASP per n.1 intervento per 1,828 milioni di euro.
Risultavano non candidati a finanziamento n.3 interventi per 18,112 milioni di euro per l’AOR San Carlo e n.9 interventi per 11,542 milioni di euro per l’ASP per un totale di 29,654 milioni di euro.
I ritardi, rispetto alla tempistica stringente di 18 mesi, sono da individuare, per ogni singolo intervento, in una molteplicità di cause concomitanti che non hanno consentito alle singole Aziende di presentare i progetti esecutivi.
L’Assessorato ha costantemente sollecitato le Aziende Sanitarie per il rispetto della tempistica.
Lo stesso Assessorato ha altresì evidenziato al Ministero che i tempi previsti dalla normativa in materia che risaliva alla Legge n.266/2005 erano da ritenersi eccessivamente ristretti rispetto all’intero evolversi del nuovo quadro normativo dei contratti pubblici.
La Regione Basilicata, a tal fine, ha anche predisposto uno specifico emendamento alla norma per l’ampliamento da 18 a 30 mesi, da applicare anche agli accordi già sottoscritti, che il Ministero ha pienamente condiviso. Il testo dell’emendamento, nella versione finale a seguito delle modifiche in commissione parlamentare, ha sì previsto l’ampliamento dei termini da 18 a 30 mesi però da applicarsi ai nuovi accordi.
Pertanto la Regione Basilicata, i cui termini dell’accordo erano scaduti a novembre 2017 non ha potuto usufruire della nuova normativa sebbene ne sia stata la promotrice.
L’Assessore Franconi ha comunque già definito con il Ministero della Salute la riproposizione di un nuovo accordo di programma per il recupero integrale della somma di 29,654 milioni di euro revocati per gli interventi alle due Aziende Sanitarie.
Appare pertanto del tutto singolare, se non lo si collega all’attuale periodo di campagna elettorale, attribuire la responsabilità della revoca al Dipartimento alle Politiche della Salute e all’Assessore Franconi chenon hanno avuto alcuna responsabilità nella fase esecutiva della progettazione in capo esclusivo alle Aziende Sanitarie.
Un attacco frontale al Dipartimento e all’Assessore in assenza di alcuna utile informazione di merito è da ritenersi del tutto strumentale e avulsa dal reale impegno del Dipartimento e dell’Assessore che sui tavoli della contrattazione nazionale è riuscita a recuperare notevolissimi finanziamenti aggiuntivi per la Regione Basilicata connessi non solo ai riparti del Fondo Sanitario Nazionale dove nel quinquennio di consiliatura sono stati recuperati enormi somme aggiuntive per un totale di 200 milioni di euro rispetto all’anno 2013 (a fronte di una diminuzione della popolazione di circa 15 mila abitanti), ma anche su specifici programmi di investimento infrastrutturale come la radioterapia oncologica che ha visto un maggior finanziamento di 3 milioni di euro rispetto alla quota di accesso della Regione.