Con riferimento alle posizioni espresse dall’Assessore alla Salute Franconi relativamente alla revoca dei finanziamenti statali destinati all’edilizia sanitaria, vorrete, cortesemente, pubblicare la nota scritta di mio pugno, che Vi trasmetto in allegato alla presente.
“La replica dell’assessore Franconi alla notizia divulgata in ordine alla perdita da parte della nostra regione di quasi 30 milioni di euro, destinati alla riqualificazione e all’adeguamento di strutture e servizi sanitari, conferma quanto sia radicato in Basilicata un tristissimo costume: quello dello scaricabarile”.
“La Basilicata perde 29,6 milioni di euro e il vertice politico dell’Amministrazione regionale non riesce a fare altro che addossare alle Aziende Sanitarie la responsabilità di tale disimpegno di risorse alle Aziende Sanitarie. Dimentica la Franconiche proprio al Dipartimento che fa a lei capo compete il controllo sulla gestione dei servizi sanitari erogati attraverso l’utilizzo dei soldi della Regione e sulla scorta delle linee di indirizzo programmatico da quest’ultima determinate”.
“La gravissima inadempienza, che in assenza della nostra denuncia sarebbe caduta nel dimenticatoio, induce l’Assessore Franconi a dare alla vicenda una motivazione di tipo elettorale laddove è il Ministro della Salute Grillo, dopo la verifica dell’esito degli Accordi con la regione Basilicata, ad aver disposto la revoca del contributo statale”.
“Una domanda sorge spontanea: ma chi siede al tavolo di concertazione Stato – Regioni? La Franconi o i Direttori delle Aziende Sanitarie? Acclarato che la Franconi era, per sua stessa ammissione, a conoscenza della revoca disposta dal Ministero della Salute perché mai ha taciuto tale gravissima inottemperanza a quanto sancito nell’Accordo Stato – Regione?. E perché,qualora fosse vero il suo assunto, non ha inteso avviare alcuna procedura di responsabilità in capo ai Dirigenti delle Aziende Sanitarie?”
“La verità è che la Franconi pensa, sbagliando clamorosamente, che i lucani siano incapaci di intendere e di volere o siano rassegnati alla cultura dello scaricabarile. Spiace per la Franconi che di qui a breve sarà costretta a registrare la volontà dei cittadini lucani di mettere fine all’irresponsabilità di quanti, anche di fronte alla evidenza dei fatti, tentano di difendere l’indifendibile. Del resto, basta leggere il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2019, ci si accorgerà di quanto tempo la Franconi ha avuto a disposizione per porre rimedio alla situazione denunziata, senza approntarealle opportune misure volte ad evitare la revoca del finanziamento”.
“All’uopo, vorranno gli organi di informazione pubblicare la scheda degli interventi previsti nell’Accordo Stato – Regioni, con i relativi importi per la loro realizzazione, oggetto di revoca”.
“Quanto alla affermazione della Franconi circa il recupero di 200 milioni di euro in favore della Sanità, abbia la stessa il coraggio di parlare il linguaggio della verità. Il maggior finanziamento dipende dai criteri di riparto delle risorse: l’invecchiamento della popolazione ed il livello di deprivazione materiale ovvero la povertà crescente nel territorio lucano. Pertanto, anziché andare fiera di virtuosismi che non le appartengono, la Franconi dovrebbe preoccuparsi delle reali condizioni della Sanità lucana che sotto la sua guida non ha certo brillato, tra poche luci e tante ombre che quotidianamente si registrano.”
Feb 14