Lunedì 18 Febbraio 2019 alle ore 18 nella sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera sarà presentato il volume
“La storica Casa Grotta di Vico Solitario” di Angelo Fontana.
Alla presentazione interverranno, accanto all’autore Angelo Fontana, Ferdinando Mirizzi, direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, Raffaella Anecchino, responsabile del Museo Storica Casa Grotta di Vico Solitario e Antonella D’Auria, operatore dei beni culturali, mentre Pasquale Doria, giornalista, modererà l’incontro.
La prima analisi documentaria di un’antica contrada cittadina e di uno dei luoghi più visitati dei Sassi è il contributo che la Storica Casa Grotta di vico Solitario ha voluto offrire a Matera 2019. In occasione del quarantesimo anniversario della sua attività e all’interno di una serie di progetti organizzati dalla Storica Casa Grotta per diffondere la conoscenza della storia della città, il museo, frutto della passione di Enrico Anecchino, della figlia Raffaella e altri collaboratori, ha commissionato un lavoro di ricerca ad Angelo Fontana che, grazie alle numerose fonti documentarie, di cui oltre 70 inedite, abbraccia oltre cinque secoli di storia. Restituendo appieno il pensiero che guida il lavoro del museo, il testo va oltre il senso di vergogna che aveva portato a silenziare la storia di chi viveva nei Sassi, ma espone sinceramente quella che era la realtà, con i suoi indubbi limiti e problemi ma anche con la restituzione di aspetti positivi, funzionalità inaspettate e rapporti umani oggi invidiabili e da recuperare. L’opera di Angelo Fontana, La storica Casa Grotta di vico Solitario, edita da Edizioni Giannatelli, verrà presentata lunedì 18 febbraio alle 18.00 nella sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi. Con l’entusiasmo che caratterizza da sempre il lavoro dell’autore, derivato dall’amore per la propria terra, il libro amplia e completa la conoscenza storica e antropologica del sito, attraverso la riscoperta dell’originale intitolazione della chiesa rupestre della contrada e dando fondamento storico e riconoscibilità umana e sociale a chi viveva in quel luogo. Fontana ricostruisce, infatti, la storia personale di chi si è avvicendato nel tempo in quella zona del Sasso Caveoso, offrendo, allo stesso tempo, dei nuovi punti di analisi e riflessione sulla vita nel passato, sull’uso degli spazi e sulla struttura familiare.